Creare una busta paga falsa per affitto è un reato sempre più diffuso. Scopriamo insieme come tutelarsi per aggirare il problema
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busta paga falsa per affitto
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Al giorno d’oggi, la falsificazione della busta paga è un reato che coinvolge e rovina sempre più persone dal punto di vista legale, finanziario, professionale e personale. In genere, tra i tanti documenti alterati spicca la busta paga falsa per affitto, finalizzata ad ingannare il locatore e ottenere così un contratto d’affitto. Fortunatamente, per aggirare il problema esistono varie tecniche che possono essere messe in atto. Vediamole meglio di seguito.

Cos’è la busta paga e a cosa serve 

La busta paga, nota anche come cedolino paga, è un documento attraverso il quale il datore di lavoro comunica ai dipendenti l'ammontare della retribuzione erogata, fornendo loro dettagli sulle trattenute legalmente previste. Alla base della busta paga ci sono molteplici utilità come la possibilità di tutelarsi contro magagne da parte del datore di lavoro, assicurarsi che le trattenute dallo stipendio siano corrette, ma anche ottenere un prestito da parte di un istituto di credito.

Generalmente, tale documento può essere richiesto dalle banche per concedere mutui o finanziamenti, dal datore di lavoro durante un colloquio per conoscere la RAL di partenza del soggetto e dal locatario prima di locare il proprio immobile a terzi.

I casi di busta paga falsa utilizzata per l’affitto

Quando si cerca una casa in affitto, i proprietari richiedono spesso una prova di reddito affidabile per assicurarsi che l'affittuario abbia la capacità finanziaria di pagare il canone mensile in modo regolare e affidabile.

In questi casi, la busta paga per affitto è quel documento che consente di avere una panoramica chiara e dettagliata del reddito del richiedente, inclusi gli importi lordi e netti dello stipendio, le detrazioni fiscali e i contributi previdenziali. Ciò nonostante, sempre più di frequente, capita che persone, prive di solidità economica, presentino al locatore una busta paga falsa per affittare casa, al fine di ottenere l’accettazione dell’immobile.

Garanzie a tutela del proprietario

Per evitare di incappare in truffe o imbrogli, il proprietario che mette l’immobile in locazione può richiedere, in alternativa alla busta paga per affitto, altre tipologie di garanzia, quali:

  • una copia dell’ultima dichiarazione dei redditi presentata;
  • una certificazione ufficiale redatta dalla banca che attesta la solidità economica del soggetto richiedente;
  • inserire nel contratto d’affitto un terzo soggetto, cosiddetto fideiussore, che si occuperà di sopperire alla mancanza di solvibilità dell’inquilino;
  • il pegno, ossia la possibilità per il locatore di trattenere una somma di denaro da parte del conduttore nel caso in cui quest’ultimo non adempia ai suoi obblighi fiscali;
  • e, infine, la caparra confirmatoria, ovvero un versamento di una determinata somma di denaro o di beni tangibili dello stesso valore da parte dell’affittuario al locatore.

Inoltre, se il proprietario sospetta di essere in possesso di una busta paga falsa per affitto, questo può sempre rivolgersi ad una società investigativa specializzata per vagliare ogni dubbio.

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Busta paga falsa: come riconoscerla

Quando si pensa di avere ricevuto una busta paga falsa dal datore di lavoro, dall’affittuario oppure da un cliente bancario desideroso di ottenere un prestito, è bene sapere che esistono vari metodi per scoprire la veridicità del documento, quali:

  • controllare che tutti i dati e le informazioni che dovrebbero essere contenute al suo interno siano presenti (es. nome della società, data di assunzione, TFR accumulato, ferie e permessi);
  • richiedere l’estratto contributivo INPS per accertarsi che il soggetto in questione sia un lavoratore subordinato e in regola con il pagamento dei contributi;
  • richiedere l’estratto conto del conto corrente bancario per controllare la ricezione dello stipendio mensile;
  • conteggiare imposte e contributi figuranti nella busta paga per verificare se siano effettivamente dovuti al datore di lavoro.

È chiaro che, se durante i controlli, emerge una discrepanza nei dati inseriti, allora le probabilità che la busta paga sia falsa son alte. Più difficile è, invece, risalire ai colpevoli nei casi di busta paga rubata. Qui, è sempre meglio rivolgersi alla polizia postale. 

Al giorno d’oggi chiunque può creare una busta paga gratis e reperire facilmente le informazioni sulla busta paga falsa e come crearla utilizzando siti web e software specializzati. Inserendo tutti i dati richiesti, il programma è infatti in grado di generare automaticamente una busta paga professionale senza spreco di tempo e denaro.

La semplicità e la comodità di tale attività, purtroppo, stanno notevolmente incentivando le azioni illegali, come modificare busta paga in pdf, aumentando la circolazione di documenti falsificati.

Cosa si rischia quando si falsifica una busta paga?

Attualmente, chiunque si dedichi alla falsificazione di buste paga si espone a gravi conseguenze sia a livello civile che penale. Dal punto di vista legale, creare una busta paga falsa costituisce un reato che può essere perseguito penalmente. Le leggi differiscono da paese a paese, ma le conseguenze possono includere sanzioni finanziarie significative, multe e persino la reclusione. Oltre alle conseguenze legali, ci sono implicazioni negative a livello personale, professionale e finanziario (es. perdita del lavoro, danneggiamento della reputazione dell’individuo e assegnazione della dicitura “cattivo pagatore”).

Infine, è importante sottolineare che le conseguenze della falsificazione delle buste paga non si limitano all'individuo coinvolto, ma possono coinvolgere anche terze parti. Ad esempio, i proprietari di case che accettano inquilini basandosi su buste paga false per affitto possono subire perdite finanziarie significative e ritardi nel recupero dei pagamenti dell'affitto.

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Come capire se una busta paga è vera o falsa?

Per riconoscere una busta paga falsa, ci sono diversi elementi da tenere in considerazione, come l'intestazione e il logo dell'azienda, i dati personali riportati (nome, numero di identificazione fiscale e indirizzo), gli importi di stipendio e le detrazioni, ma anche la formattazione complessiva della busta stessa. Nel caso, infatti, di discrepanze, errori di grammatica/ortografia o presentazione poco professionale, potrebbe trattarsi di una busta paga falsificata.

Cosa si rischia con una busta paga falsa?

Ricevere o presentare una busta paga falsa può comportare conseguenze legali e finanziarie significative. Oltre all'accusa di frode o falsificazione di documenti, si potrebbe andare incontro a sanzioni penali, multe e persino la perdita del lavoro. Inoltre, una busta paga falsa può compromettere l'accesso a vantaggi sociali come l'assicurazione sanitaria, il prestito bancario o l'ottenimento di una casa in affitto.

Chi fa buste paga false?

Le buste paga possono essere falsificate da diverse tipologie di individui o gruppi che mirano a trarre vantaggio dalle pratiche illegali. Tra coloro che potrebbero essere coinvolti nella produzione di buste paga false si annoverano truffatori professionisti, falsificatori di documenti, organizzazioni criminali o individui disonesti all'interno delle aziende stesse. Nella maggior parte dei casi, gli scopi alla base della falsificazione sono: ottenere prestiti o finanziamenti fraudolenti, eludere le tasse o fornire una prova di reddito falsa.

Come dimostrare il reddito per l'affitto?

Per dimostrare il reddito al fine di affittare una casa, esistono diverse opzioni: la busta paga che è la più comune oppure, in alternativa, l’ultima dichiarazione dei redditi. Per chi è libero professionista o lavoratore autonomo, potrebbero essere forniti anche documenti aggiuntivi come il bilancio aziendale, le dichiarazioni fiscali trimestrali o le ricevute di pagamento dei clienti.

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