Oltre a soluzioni più comuni come i teli termici protettivi, esistono vari accorgimenti per riparare la piscina dalla pioggia
Commenti: 0
casa con piscina
Freepik

Montare una piscina nello spazio privato di casa propria è indubbiamente un’aggiunta estetica notevole, oltre che un pretesto per invitare amici o parenti per farsi un bel bagno nei giorni più caldi di estate senza dover necessariamente spostarsi in località di mare o di lago per rinfrescarsi.

La marcia in più che offre la piscina dal punto di vista decorativo chiede però di essere accompagnata, allo stesso tempo, dal mantenimento e dal monitoraggio dell’acqua tali da garantire la sua durata nel tempo. Tra i fattori più impattanti che ne determinano il deterioramento, gli eventi atmosferici sono uno dei pericoli maggiori.

Per sapere come proteggere la piscina da piogge e temporali è bene conoscere alcuni accessori utili per evitare che sporcizia e batteri si accumulino all’interno e all’esterno della struttura, oltre a degli accorgimenti preliminari che assicurano l’integrità del bacino artificiale installato nel proprio giardino di casa.

Come si protegge la piscina prima di un temporale?

Il cielo promette male e bisogna mettere al sicuro il giardino: cosa fare con la piscina quando piove? Smontare l’intera struttura è troppo complesso e quindi bisogna prendere delle contromisure rapide. Niente panico! Bastano poche semplici mosse da eseguire in preparazione al brutto tempo:

  • mettere al riparo gli accessori del giardino così da evitare che vengano spinti dalle raffiche di vento contro la piscina, col rischio di causare la rottura delle pareti;
  • quando piove bisogna coprire la piscina? Assolutamente sì: posizionare un telo da giardino a copertura della superficie dell’acqua impedisce la contaminazione di quest’ultima e il deposito di foglie e sporcizia all’interno della cisterna;
  • in assenza di coperture e di meccanismi di scarico, regolare il livello dell’acqua e abbassarlo fino a 30 centimetri;
  • se ci si chiede “cosa mettere sotto la piscina per proteggerla?”, a seconda della tipologia di installazione può essere più comodo appoggiarla su un tappetino modulare in gomma o materiale sintetico oppure, per piscine in lamiera posizionate su erba, su delle basi con sabbia a grana grossa mescolata con cementoper garantire la stabilità;
  • la tutela dei collegamenti elettrici è fondamentale. La pompa della piscina, quando piove, deve rimanere spenta e il timer va regolato in modo tale da non far riattivare il sistema di filtrazione durante il possibile temporale.

Può capitare che le precipitazioni atmosferiche possano arrivare all’improvviso e, di conseguenza, non ci sia stato il tempo per riparare al meglio la propria vasca e l’acqua al suo interno: sarà necessario eseguire una più profonda sanificazione della piscina, con la consapevolezza degli effetti che può avere la pioggia nel lungo periodo (non essendo particolarmente pulita).

La pioggia alza o abbassa il pH?

Dopo aver sistemato il più possibile la piscina con una pulizia completa (che passa dal rimuovere fogliame e residui di sporco all’interno e all’esterno del bacino e dal liberare lo skimmer da eventuali detriti), un’analisi dell’acqua e del livello di cloro diventa necessaria per capire se l’impatto di un’abbondante pioggia sul contenuto della piscina sia stato particolarmente dannoso.

Per valutare i parametri chimici si possono utilizzare dei colorimetri digitali o dei misuratori elettronici. In generale, il risultato di pH ideale per l’acqua in piscina è fissato tra 7.2 e 7.4: evitare valori più bassi permette di scongiurare irritazioni cutanee e lenta corrosione del materiale della vasca mentre rimanere sotto un pH di 7.5 serve per garantire l’azione disinfettante svolta dal cloro.

come proteggere la piscina da piogge e temporali
canva.com

L’acqua piovana in piscina è infatti responsabile della variazione di pH ed è quindi fondamentale servirsi di prodotti chimici capaci di risolvere lo squilibrio, alzando o abbassando i livelli di acidità a seconda delle esigenze. Una situazione diffusa e pericolosa è l’inquinamento dovuto alle piogge acide, che registrano un pH sotto il 5.6 per via dell’assorbimento di solfati e nitrati nell’aria: in questi casi, un ricambio d’acqua con una nuova clorazione è più che necessario per ripristinare una condizione normale nella propria piscina privata.

Serve il trattamento shock dopo piogge e temporali?

La clorazione shock è un tipo di trattamento per la piscina utile per regolarizzare il livello di cloro nell’acqua a seguito di squilibri dovuti agli effetti di forti temporali o temperature eccessivamente alte.

Un’efficace clorazione shock, dopo la distribuzione della concentrazione di cloro in soluzione liquida sulla superficie dell’acqua o in forma granulare nello skimmer della cisterna, richiede dalle 6 alle 8 ore a seconda delle condizioni in cui versa la vasca. L’applicazione di un alghicida è l’ultimo passaggio consigliato per completare al meglio la sanificazione.

Bisogna precisare che il trattamento shock non è fondamentale a seguito di piogge e precipitazioni più intense: più semplicemente, si consiglia di effettuarlo saltuariamente, soprattutto quando l’analisi chimica dell’acqua restituisce risultati non ottimali.

come proteggere la piscina da piogge e temporali
canva.com

Come proteggere la piscina in inverno

Dopo averla utilizzata in estate per rinfrescarsi nelle giornate più afose, la piscina di casa dovrà rimanere a riposo per molti mesi e resistere alle temperature più rigide in autunno e inverno. Chiedersi come proteggere la piscina dal vento, dai diluvi e dal freddo in questo periodo dell’anno è più che lecito, in particolar modo quando il bacino è interrato o fissato fuori terra in modo permanente sul prato del proprio giardino. I consigli più utili da seguire per preservare la propria vasca in inverno sono i seguenti:

  • utilizzo di trattamenti a base di cloro per la pulizia delle superfici e prodotti chimici svernanti per prevenire la formazione di alghe e accumuli calcarei durante i periodi di gelo;
  • protezione con teli in polipropilene integrati con galleggianti antighiaccio posti al centro della superficie per evitare accumuli di acqua piovana e neve sulla copertura (che potrebbe strapparsi, se soggetta a forti tensioni);
  • non svuotare completamente la piscina e regolare il livello dell’acqua poco sotto lo skimmer per non danneggiare l’impianto di filtraggio.

Per evitare qualsiasi rischio, l’ultima soluzione che rimane è smontare la struttura (se si parla di piscine fuori terra) dopo un’attenta pulizia delle pareti interne ed esterne, territori fertili per il deposito di batteri e organismi dannosi. Riporre il materiale in un imballaggio sicuro aiuta nella conservazione della piscina, che si spera possa abbellire il giardino per tanti anni.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account