È possibile versare l’Imposta Municipale Unica dopo la scadenza? Vediamo come pagare l’IMU arretrata seguendo la procedura del ravvedimento operoso
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Claudia Mastrorilli
Claudia Mastrorilli (Collaboratore di idealista news)

L'Imposta Municipale Unica (IMU) è una tassa fondamentale nel sistema fiscale italiano, applicata sulla proprietà di immobili, ad eccezione di quelli adibiti a prima casa, a meno che non siano classificati come immobili di lusso. La gestione dell'IMU è di competenza dei Comuni, i quali stabiliscono aliquota e detrazioni in base a specifiche delibere. Il pagamento dell'IMU è un obbligo annuale per i proprietari di immobili, con scadenze prestabilite solitamente a giugno e dicembre di ogni anno.

In caso di mancato pagamento di questa tassa sugli immobili entro i termini previsti è necessario agire tempestivamente per pagare l’IMU arretrata nel minor tempo possibile per non incorrere in sanzioni pecuniarie. 

Come pagare l’IMU dopo la scadenza?

Prima di domandarsi come pagare l’IMU dopo la scadenza bisogna cominciare a chiedersi la ragione per cui questo è avvenuto. Infatti, bisogna tenere presente che, nella maggior parte dei casi, il pagamento viene effettuato con largo anticipo o almeno viene predisposto con un congruo preavviso.

Di solito il commercialista al quale ci si affida per la dichiarazione dei redditi è predisposto anche a comunicare al cliente anche le scadenze tributarie durante l’anno: tuttavia è opportuno specificare questa parte dell’incarico del professionista nella fase preliminare di accordi tra le parti. In alternativa, ci si può rivolgere ad uno sportello CAF sul territorio dove, dopo aver fornito tutti i dati necessari, viene suggerita la prassi per procedere con il pagamento dell’IMU.

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Tra i motivi che possono aver portato ad un ritardo nel pagamento dell’IMU c’è non solo una imprecisione da parte del professionista di riferimento, ma anche un problema sul circuito bancario nel caso in cui il pagamento sia stato effettuato attraverso un accredito su conto corrente e non attraverso il modulo F24. Nel caso di un leggero ritardo da parte della banca, per capire come pagare l’IMU in ritardo di un giorno è possibile contattare la filiale di riferimento.

Nel caso in cui il pagamento sia stato effettuato regolarmente, ma non risulti, è necessario non solo contattare un professionista qualificato, ma anche presentarsi ad uno sportello sul territorio con la ricevuta di pagamento.

Quando invece ci si accorge di non aver corrisposto quanto dovuto con un notevole ritardo bisogna anche sapere come calcolare IMU arretrata da saldare.

Come sanare l’IMU non pagata?

Per sanare l'IMU non pagata è necessario seguire un processo denominato ravvedimento operoso tramite il modello F24. Questo processo permette ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale in caso di ritardato od omesso versamento, applicando delle sanzioni ridotte rispetto a quelle ordinariamente previste.

Il calcolo dell'importo dovuto per l'IMU si basa sulla rendita catastale rivalutata dell'immobile, moltiplicata per i coefficienti IMU specifici per la categoria catastale e applicando le aliquote IMU stabilite annualmente dai Comuni. In caso di mancato versamento, il contribuente deve corrispondere l'importo originariamente dovuto più sanzioni e interessi, che aumentano progressivamente in base al tempo trascorso dalla scadenza del pagamento.

Le sanzioni per il ravvedimento operoso variano in base al tempo di ritardo:

  • 0,1% per giorno di ritardo fino a 14 giorni.
  • 1,5% per ritardi tra 15 e 30 giorni.
  • 1,67% entro 90 giorni.
  • 3,75% se il pagamento avviene entro un anno.
  • 4,29% se effettuato entro 2 anni e 5% oltre i 2 anni.

Questo ravvedimento operoso è applicabile fino alla notifica di un atto di accertamento.

Nella pratica, per sapere come pagare l'IMU arretrata e quindi procedere con il pagamento IMU degli anni precedenti, il contribuente deve compilare il modello F24, indicando gli importi dovuti, comprensivi di sanzioni e interessi, e procedere al versamento tramite i canali previsti.

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Cosa succede se non paghi l’IMU per 5 anni?

L'inadempimento nel pagamento dell’IMU per un periodo prolungato, come cinque anni, può comportare diverse conseguenze legali e finanziarie:

  • accumulo del debito, dal momento che l’IMU si accumula e alimenta il debito del contribuente;
  • interessi, possono variare da un minimo dell’1% ad un massimo del 15% per ritardi superiori ai 90 giorni;
  • sanzioni sul mancato pagamento, oltre agli interessi di mora, il mancato pagamento dell'IMU comporta anche l'applicazione di sanzioni. Le sanzioni per il ritardato pagamento possono variare dal 30% al 120% dell'importo dovuto, a seconda del ritardo nel pagamento e delle circostanze;
  • impatto sul credito, dal momento che un debito prolungato per l'IMU può avere un impatto negativo sulla valutazione creditizia del contribuente, rendendo più difficili future richieste di prestiti o credito.

Per poter regolarizzare la propria situazione nei confronti dell'Agenzia Entrate è preferibile rateizzare l’importo che deve essere sostenuto prima che arrivi la nota cartella. Infatti, le sanzioni IMU con accertamento sono di gran lunga superiori a quelle nelle quali si può incorrere nel caso in cui, spontaneamente e attraverso un professionista di riferimento, si provveda al saldo, sebbene rateizzato. Bisogna al tempo stesso porre attenzione al fatto che la divisione in rate degli importi dell’IMU è una soluzione vantaggiosa purché si abbia la capacità e l’attenzione di rispettare le scadenze di questo genere.

Infine, è opportuno considerare un caso particolare, ossia il ravvedimento operoso dell’IMU dopo 4 anni. Questa procedura consente ai contribuenti in ritardo con il pagamento dell'IMU di regolarizzare la propria posizione, riducendo le sanzioni previste per il mancato o tardivo versamento dell'imposta.

Infatti, dopo quattro anni di mancato pagamento, le sanzioni per il ritardato versamento dell'IMU possono essere sostanziose, e il ravvedimento operoso diventa uno strumento cruciale per mitigarle. La procedura prevede il pagamento dell'imposta dovuta, maggiorata degli interessi calcolati per il periodo di ritardo, e di una sanzione ridotta rispetto a quella ordinaria. La sanzione, infatti, diminuisce in funzione del tempo trascorso dall'omissione fino alla regolarizzazione: più tempestiva è l'azione di ravvedimento, minore sarà la sanzione applicata.

Tuttavia, è fondamentale notare che il ravvedimento operoso ha dei limiti temporali entro i quali deve essere effettuato. Una volta superati questi limiti, il contribuente rischia di incorrere in procedure di riscossione coattiva da parte dell'ente impositore. Inoltre, è importante sottolineare che il ravvedimento operoso non è sempre possibile in ogni situazione di mancato pagamento, e l'ammissibilità di tale procedura dipende da specifici requisiti e condizioni previste dalla normativa vigente. Pertanto, è essenziale che i contribuenti si informino accuratamente e si avvalgano, se necessario, del supporto di professionisti nel campo tributario per affrontare correttamente le complessità legate al ravvedimento operoso dell'IMU.

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