
Siete riusciti a mettere da parte una certa somma, ma ora che è venuto il momento di investirla non sapete da che parte iniziare? Non preoccupatevi, si tratta di un dubbio molto diffuso anche perché, nel concreto, i prodotti finanziari sono diventati sempre più numerosi e sempre più complicati. Il primo luogo comune da sfatare è che per poter investire l’importo dei risparmi debba essere elevato. Esistono forme di investimento per tutte le tasche, anche se, ovviamente, più risorse si avranno a disposizione e più sarà semplice “diversificare”. A spiegare come iniziare a investire, facendo l’esempio di un portafoglio da 50 mila euro, e perché è importante differenziare le proprie fonti di rendimento, è Danilo Zanni, fondatore e amministratore delegato di IoInvesto SC, una delle più grandi società italiane di consulenza finanziaria indipendente.
Molti piccoli risparmiatori si sentono spesso intimoriti dai mercati finanziari. Come si fa a sbloccare la situazione e da che parte iniziare a investire?
L’errore più comune è quello di concentrare tutti i risparmi in un’unica tipologia di investimento, percepito come “sicuro”. Ciascuno, invece, nel suo piccolo, dovrebbe valutare i vantaggi della distribuzione del proprio capitale tra diverse tipologie di investimenti, come azioni, obbligazioni, immobili e altri strumenti finanziari.
La molteplicità di soluzioni di investimento presenti sul mercato invece di facilitare la scelta la rende però ancora più difficile. Come si costruisce un portafoglio d’investimento con 50.000 euro?
Abbiamo costruito un modello pratico per offrire un primo esempio di portafoglio possibile.
Ovviamente, come tutti gli esempi, deve essere adattato in base al profilo di rischio di ciascun investitore, ai suoi obiettivi finanziari e al suo orizzonte temporale. Ovviamente, se conto di acquistare una casa tra un anno o due o di cambiare l’auto dovrò attingere a questi risparmi, quindi non potrò investirli per un lungo periodo.
Nel nostro portafoglio di base abbiamo diversificato investendo il 30% (pari 15.000 euro) in azioni globali utilizzando un ETF sull’ MSCI World, il 10% ( pari 5.000 euro) in azioni dei mercati emergenti (sempre utilizzando un ETF), il 20% (pari a 10.000 euro) in obbligazioni governative, il 10% (pari a 5.000 euro) in obbligazioni societarie, il 10% (5.000 euro) in REITs, il 5% (pari a 2.500 euro) oro (ETF), il 5% ( pari a 2.500 euro) fondi alternativi, 10% (pari a 5.000 euro) in liquidità.
Quali sono gli investimenti più consistenti di cui si compone questo portafoglio e perché sono stati selezionati?
Abbiamo investito il 30% in azioni perché tendono ad offrire rendimenti elevati nel lungo termine, ma comportano anche un rischio maggiore.
Per questo abbiamo scelto come strumento un ETF che replica un indice globale (in questo caso l’MSCI World). Questo strumento offre esposizione a un’ampia gamma di aziende in vari settori e regioni. Il 10% ( pari a 5.000 euro) invece l’abbiamo destinato a un ETF focalizzato sui mercati emergenti perché presenta potenzialità di crescita elevate, ma anche un rischio maggiore.
Il 20% dell’importo è stato investito in obbligazioni governative di alta qualità e a breve termine perché possono offrire stabilità al portafoglio mentre un ulteriore 10% (pari a 5.000 euro) è stato investito in obbligazioni societarie di alta qualità che possono offrire un rendimento leggermente superiore rispetto alle obbligazioni governative.
Quali sono invece gli investimenti a cui destinare meno risorse e perché?
Abbiamo scelto di investire il 10% (5.000 euro) in Real Estate Investment Trusts (REITs) perché offrono un’esposizione al mercato immobiliare senza la necessità di acquistare proprietà fisiche.
Le commodities su cui abbiamo investito il 5% possono agire come copertura contro l’inflazione e contribuire a diversificare ulteriormente il portafoglio. Abbiamo investito il 5% (pari a 2.500 euro) in oro (tramite un ETF sull’oro) per avere protezione contro l’inflazione e la volatilità del mercato.
Destinare il 5% (2.500 euro) ai fondi alternativi, che possono includere hedge funds, private equity o altri investimenti non tradizionali, può aiutare inoltre a diversificare ulteriormente e ad accedere a strategie di investimento non correlate ai mercati tradizionali.
Suggeriamo infine di detenere il 10% (5.000 euro) in un conto di risparmio ad alta redditività o in strumenti del mercato monetario.
Mantenere una certa quantità di liquidità è infatti un modo utile per coprire eventuali emergenze o per cogliere opportunità di investimento.
Quali sono le accortezze da seguire prima di replicare questo portafoglio con i propri risparmi?
Prima di effettuare qualsiasi investimento è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista della consulenza. La mancanza di conoscenza approfondita del mercato può portare a decisioni di investimento sbagliate. I professionisti hanno invece accesso a ricerche dettagliate, dati di mercato e strumenti di analisi avanzati che un investitore individuale di solito non ha. Un professionista può aiutare a gestire il rischio applicando strategie di investimento adeguate alle esigenze e agli obiettivi finanziari individuali.
La gestione emotiva è un altro aspetto critico: i professionisti possono mantenere la calma durante periodi di volatilità, evitando decisioni impulsive dettate dalla paura.
In più, affidarsi a un professionista garantisce una gestione continua e monitorata del portafoglio, con aggiustamenti periodici in base alle condizioni di mercato e agli obiettivi del cliente. Può offrire inoltre consulenza fiscale per ottimizzare il carico degli investimenti, aspetto spesso trascurato dagli investitori fai-da-te.
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