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Affitti III trim 2025
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Secondo l’ultima rilevazione di Eurostat, nel secondo trimestre del 2025 i prezzi delle abitazioni (indice HPI, House Price Index) sono aumentati in media del 5,1 % nell’area dell’euro rispetto allo stesso trimestre del 2024, e del 5,4 % nel complesso dell’Unione Europea. Rispetto al trimestre precedente (primo trimestre 2025), la crescita è stata pari all’1,7 % nell’area euro e all’1,6 % nell’Unione Europea. In questo contesto, l'Italia mostra variazioni trimestrali e annuali positive.

L’Italia nel contesto europeo

I dati Eurostat del secondo trimestre 2025 mostrano che il mercato immobiliare italiano continua ad apprezzarsi, con un +3,9 % su base annua e un +0,6 % rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, questa crescita è più contenuta rispetto alla media europea. In particolare:

  • Variazione trimestrale (Q2 2025 vs Q1 2025): +0,6 %
  • Variazione annuale (Q2 2025 vs Q2 2024): +3,9 % 

Il +3,9 % annuo per l’Italia è inferiore alla media UE (5,4 %) e anche all’area euro (5,1 %), mostrando un incremento più contenuto nei prezzi degli immobili residenziali. Sul piano trimestrale, l’aumento dell’0,6 % mostra una continuità nella crescita, ma non particolarmente esplosiva.

Il contesto italiano in Europa

Un aumento dei prezzi immobiliari può riflettere un’accresciuta domanda rispetto all’offerta (case scarse, zone molto richieste) oppure costi crescenti nel settore (materiali, manodopera). Nel contesto italiano, fattori come restrizioni territoriali, costi di costruzione, regolamentazioni urbanistiche influiscono spesso in modo significativo.

Anche se il dato nazionale mostra una crescita moderata, le dinamiche possono variare fortemente da regione a regione (aree urbane vs aree rurali). In città come Milano, Roma, Firenze, l’aumento potrebbe essere più pronunciato, mentre zone meno centrali potrebbero essere più statiche.

Alcuni Paesi registrano crescite ben più elevate nei prezzi immobiliari. Ad esempio, Portogallo (+17,2 %), Bulgaria (+15,5 %) e Ungheria (+15,1 %) mostrano incrementi annuali molto maggiori. Questo evidenzia come il mercato italiano sia in una posizione di crescita moderata, piuttosto che di boom speculativo.

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