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Sondaggio Bankitalia
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In Italia nel III trim 2025 si mantiene stabile la crescita dei prezzi delle case, mentre lo sconto medio continua ad attenuarsi e i tempi di vendita sono ai minini storici. A dirlo è il consueto Sondaggio Congiunturale sul mercato delle abitazioni di Bankitalia che registra anche una domanda in recupero, mentre l'offerta continua a ridursi.

La crescita dei prezzi si mantiene robusta

Nel terzo trimestre del 2025 il saldo tra giudizi di aumento e diminuzione dei prezzi delle abitazioni è salito a 7 punti percentuali, da 5 punti del trimestre precedente e in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2024. 

Il saldo è positivo in gran parte del territorio nazionale, a eccezione del Mezzogiorno, dove resta negativo ma in crescita rispetto al trimestre precedente. L’incremento è risultato più marcato nelle aree urbane del Nord-Est e del Centro Italia, dove la quota di agenti che ha segnalato rialzi dei prezzi si è ulteriormente ampliata.

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Lo sconto medio rispetto ai prezzi richiesti dai venditori si è leggermente ridotto, al 7,5 per cento (da 7,8 nel trimestre precedente), confermandosi sui livelli più bassi dall’inizio della rilevazione; nelle città più grandi del Nord-Est lo sconto è sceso sotto il 5 per cento. Il tempo medio di vendita è appena salito, a 5,6 mesi (da 5,4), rimanendo anch’esso vicino ai minimi storici.

In recupero la domanda, mentre l'offerta continua a ridursi

Il saldo negativo fra giudizi di aumento e diminuzione dei potenziali acquirenti si è attenuato con un miglioramento più accentuato nelle aree metropolitane. Dal lato dell’offerta, gli agenti immobiliari continuano a segnalare una riduzione degli incarichi. Dal lato dell’offerta, gli agenti immobiliari continuano a segnalare una riduzione degli incarichi: il saldo relativo agli incarichi da evadere è pari a -32 punti percentuali (-30 nel trimestre precedente e -25 in quello corrispondente) e quello dei nuovi incarichi a vendere si è attestato a -30 punti.

Favorevole l'accesso al mutuo

Le difficoltà di accesso al credito si mantengono su livelli contenuti, con una quota di agenzie che le segnala tra le cause prevalenti di cessazione dell’incarico pari al 19 per cento. La quota di compravendite finanziate con mutuo (65,9 per cento) e il rapporto tra l’ammontare del prestito e il valore dell’immobile (78,4 per cento) si sono riportati su livelli prossimi a quelli registrati prima dell’avvio, nel luglio 2022, del ciclo di rialzo dei tassi d’interesse, confermando condizioni di credito complessivamente favorevoli.

Crescono, ma a ritmo più lento, i canoni di locazione

È proseguita la crescita sostenuta dei canoni di locazione, seppur in misura meno intensa rispetto al trimestre precedente: il saldo fra i giudizi di aumento e diminuzione si è attestato a 41 punti percentuali. Secondo la maggioranza delle agenzie l’aumento dei canoni è riconducibile soprattutto alla riduzione dell’offerta di abitazioni in locazione, un fattore che si manifesta più frequentemente nei mercati urbani e che gli agenti ascrivono anche alla preferenza dei proprietari per affitti brevi.

Impatto degli affitti brevi

La quota di agenzie che considera rilevante il fenomeno delle locazioni brevi è lievemente aumentata rispetto al trimestre precedente, attestandosi sopra al 50 per cento. Tra queste, oltre otto su dieci segnalano un impatto sui canoni di locazione di durata superiore ai trenta giorni; la quota di chi ne giudica l’effetto particolarmente significativo si è mantenuta superiore al 60 per cento. 

Si è invece leggermente attenuata la percezione di influenza delle locazioni brevi sui prezzi di vendita delle abitazioni, un andamento diffuso su tutto il territorio nazionale. L’effetto sulle compravendite è ricondotto principalmente a una riduzione dell’offerta di immobili destinati alla vendita, indicata da circa quattro operatori su dieci

Le prospettive per il mercato immobiliare

Le attese sulla situazione del mercato in cui opera l’agenzia e su quella del mercato immobiliare nazionale sono migliorate rispetto al trimestre precedente e al periodo corrispondente del 2024.

 I giudizi sul livello atteso dei prezzi di vendita per il quarto trimestre dell’anno indicano una lieve diminuzione, ma con saldi nettamente meno negativi rispetto al periodo corrispondente del 2024 (

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