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A fine gennaio potrebbe scattare, di fatto, un nuovo aumento delle tasse come previsto dalla legge di stabilità entrata in vigore il 27 dicembre del 2013. Un intervento che in pratica andrebbe ad annullare i 191 euro in più inseriti in busta paga e che è considerato paradassole dal momento che è stato proprio pensato per consentire il taglio del Cuneo fiscale

Sul banco degli imputati c'è il taglio lineare delle detrazioni, un meccanismo retroattivo con cui gli italiani dovranno fare i conti già tra qualche mese con la dichiarazione dei redditi relativa al 2013. Ma vediamo in cosa consiste

Il tutto si traduce nella diminuzione dei tagli di un punto, dall'attuale 19% al 18%, alla quale seguirà un altro punto di diminuzione, quindi dal 18 al 17%, nel 2015. Meno soldi risparmiati quindi e più tasse per chi usufruisce delle detrazioni per abbassare l'irpef da pagare (ad esempio sottraendo dall'imposta le spese sanitarie, quelle per il mutuo, la retta degli asili nido)

Il calcolo è presto fatto: se con la quota al 19% sottraendo dall'imposta tutto ciò che si poteva scaricare era possibile risparmiare fino a 28,8 miliardi, con la quota al 18% le detrazioni risulteranno alleggerite di 288 milioni. In questo modo nel 2014 lo stato risparmierà 488 milioni, nel 2015 773 milioni e dal 2016 565 milioni. Ma a rimetterci saranno gli italiani

Al momento il taglio è lineare, quindi colpisce tutti tranne "i soggetti invalidi, disabili o autosufficienti", ma il governo si sta mettendo a lavoro per esaminare altre possibili soluzioni: che potrebbero andare dal taglio mirato al taglio in base al reddito

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pino
20 Gennaio 2014, 15:50

C'era forse da dubitarlo?? Di questi tempi, ciò che ci viene "gentilemte elargito" da un lato, ci viene immediatamente sottratto dall'altro. Come rubare le caramelle ad un bambino. VERGOGNA!!!

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