I valori omi dei prezzi delle case, punto di partenza per l'imposizione fiscale sugli immobili, sono ormai lontani dai valori di mercato. A puntare il dito è confedilizia che ha presentato un monitoraggio a campione di 2500 di abitazioni acquistate presso le aste giudiziarie, il cui prezzo è stato anche pari a un quinto di quello indicato dall'osservatorio dell'agenzia delle entrate
Secondo confedilizia, i valori omi dell'osservatorio dell'agenzia delle entrate - riferimento sia per le compravendite, sia per l'imposizione fiscale- sono oggi supervalutati. Per dimostrarlo ha monitorato ha raccolto i prezzi di 2500 case acquistate alle aste giudiziarie. Si tratta di un microcosmo rispetto alle circa 400mila compravendite realizzate nel 2013, ma che - secondo il presidente corrado sforza fogliani- individua un trend "il prezzo reale pagato può essere fino a cinque volte inferiore ai valori omi"
Riforma del catasto
Ma l'associazione critica anche la prima parte della riforma del castasto, quella relativa alle commissioni censuarie. "Sul dlgs sulle commissioni censuarie- afferma sforza fogliani- esprimiamo pieno disappunto- perché escludono ogni possibilità di contraddittorio. Se si continua così con gli altri decreti attuativi, ho forti dubbi che si possa costruire un catasto realmente rappresentativo dei valori e dei redditi correnti, com'è è invece nello spirito della legge delega"
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4 Commenti:
Scusate: minori di un quinto significa l' 80% del valore indicato (da 100 a 80), il valore pari ad un quinto significa il 20% del valore indicato (da 100 a 20) quale delle due?
-1... osservazione troppo difficile da capire eh?
Si vede che il livello culturale medio italiano è da fossa delle marianne
Non per difendere l'articolo..ma a me sembra chiaro italiano: "il cui prezzo è stato anche pari a un quinto di quello indicato dall'osservatorio dell'agenzia delle entrate"....
Vuol dire quindi 20 e in origine era 100
Evidentemente l'articolo è stato corretto successivamente perché alla quarta e quinta riga parlava chiaramente di prezzi fino al 20% "in meno" rispetto a quelli indicati dall'agenzia delle entrate e non "pari" al 20% di quelli indicati
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