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Tecnocasa: il mercato ha voglia di ripartire, la flessione dei prezzi avvicina alla casa famiglie e investitori
GTRES

Il mercato immobiliare, nel 2014, ha dato segnali concreti di ripresa con le transazioni cresciute del 3,6%, un segno più che non si vedeva ormai da anni. Sono i dati raccolti da Tecnocasa che sottolinea invece come i prezzi continuino a scendere, con una flessione del 7,2% nel 2014. Ma questo non è del tutto negativo perché riavvicina al mattone non solo tante famiglie, ma anche tanti giovani in procinto di creare il proprio nucleo familiare. Anche gli investitori sembrano volere cogliere nuovamente le opportunità che questo mercato può offrire loro.

Prezzi delle case
Nel secondo trimestre dell'anno nelle grandi città la diminuzione dei prezzi è stata del 4,2%, nei capoluoghi di provincia è stata del 4,6% e nell'hinterland delle grandi città i prezzi sono diminuiti del 3,4%. In particolare Genova, con una diminuzione dei prezzi del 9,2%, è la città in cui gli immobili perdono più valore, segue Napoli con -6,8%. In tutte le metropoli c'è comunque una calo rispetto alla prima parte dell'anno ad eccezione di Milano e Bologna che chiudono il semestre rispettivamente con -2,6% e -2,3%. Bene anche Firenze e Palermo, rispettivamente con -2,4% e -2,5%. L'analisi per aree geografiche evidenzia una riduzione dei valori del 4,7% nelle città del Nord Italia, del 5,0% nel Centro e del 4,2% nel Sud.

Analisi delle compravendite
L’analisi delle compravendite evidenzia che il 77,2% di chi si è rivolto alle agenzie del Gruppo Tecnocasa ha comprato l’abitazione principale, il 6,6% la casa vacanza ed il 16,2% la casa ad uso investimento. Il 63,8% di chi ha acquistato nel periodo considerato ha un’età compresa tra 18 e 44 anni. In lieve aumento la percentuale di chi ha un’età superiore a 55 anni.

Canoni di locazione
Nel secondo semestre del 2014 i canoni di locazione nelle grandi città hanno segnalato una contrazione dei valori dell’1,5% per i bilocali e dell’1,7% per i trilocali. Nei capoluoghi di provincia la diminuzione è stata rispettivamente dello 0,8% e dell’1,0%. Continua la preferenza per le abitazioni in buono stato e ben arredate. Chi ha cercato una casa in affitto lo ha fatto nella maggioranza dei casi per scelta abitativa (58%), il 35,5% per motivi legati a trasferimento lavorativo e la restante parte è rappresentata da studenti. Il contratto maggiormente stipulato è quello a canone libero (72,8%), seguito da quello a canone concordato (15,2%) e poi da quello transitorio (12%). In aumento, rispetto al semestre precedente, la percentuale di chi stipula un contratto di tipo concordato, sempre più apprezzato per la cedolare secca agevolata.

Previsioni e trend futuri
Secondo l'Ufficio Studi di Tecnocasa, nel 2014 si è disegnato un quadro che sembra preannunciare una lenta fine della crisi. Nel 2015, la diminuita disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti, l’offerta sul mercato ancora cospicua fanno ritenere che i prezzi potranno chiudere tra -4% e -2%. Le compravendite, invece, aumenteranno ulteriormente per chiudere tra 430 e 440 mila. La stabilità dei prezzi potrebbe raggiungersi nel 2016 e confermarsi anche per il 2017.

In questo quadro non si deve dimenticare l’andamento generale dell’economia e dell’occupazione.Secondo Tecnocasa ci troviamo davanti a un mercato che ha voglia di ripartire al di là delle incertezze (tra cui la riforma del catasto) e i cui sforzi sarebbe ora di incentivare attraverso il credito, la proroga delle agevolazioni fiscali già esistenti e soprattutto una tassazione meno gravosa e più certa.

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3 Commenti:

mjfox
19 Marzo 2015, 17:30

C'è voglia di comprare casa, ma non ci sono soldi e lavoro...il che significa solamente che i prezzi si devono riposizionare sull'economia reale. Gente che guadagnava 1500 euro tentava mutui 100% a 150mila e passa...addirittura mutui al 120%! Questo è finito ed è un bene per tutti (tranne chi ha un mutuo in corso e vede la propria casa svalutata).

Girolamo
23 Marzo 2015, 12:45

Lo ripeto fino allo sfinimento: le transazioni rilevate dalle statistiche citate sono nient'altro che dati relative a surroghe. Inoltre, la flessione dei prezzi degli immobili è più che altro presente nei paesini e nei piccoli centri. Realtà come Napoli, Roma, Firenze, Milano hanno costi ancora fuori mercato e astrusi dalla realtà economica del territorio fatta di disoccupazione e stipendi da cinesi.

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