Nel 2016, il 20,6% (in aumento rispetto al 19,9% del 2015) delle persone residenti in Italia risulta a rischio di povertà, cioè in famiglie con un reddito disponibile equivalente nel 2015 (anno di riferimento dei redditi) inferiore alla soglia di rischio di povertà, fissata al 60% della mediana della distribuzione individuale del reddito equivalente disponibile; il 12,1% (in crescita rispetto all’11,5% dell’anno precedente) si trova in condizioni di grave deprivazione materiale, mostra cioè almeno quattro dei nove segnali di deprivazione previsti; il 12,8% (più di un punto percentuale di aumento rispetto al 2015, quando era l’11,7%) vive in famiglie a bassa intensità di lavoro, ossia in famiglie con componenti tra i 18 e i 59 anni che nel 2015 hanno lavorato meno di un quinto del tempo.La popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è pari al 30,0% (18.136.663 individui) e include tutti coloro che si trovano in almeno una delle suddette tre condizioni. Tenuto conto dell’errore campionario associato alla stima, tale quota risulta in aumento rispetto al 2015 (28,7%).
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