Mentre il differenziale di rendimento tra i titoli decennali tedeschi e quelli italiani sfonda la barriera dei 300 punti, a fare paura sono anche i tassi di interesse sui titoli a due anni.
I btp sono volati al 2,69% contro lo 0,9% di lunedì. Una salita storica che non si vedeva dal 1992 e che ha aumentato lo spread rispetto ai titoli tedeschi di pari durata, gli Shatz, mettendo in evidenza la sfiducia che esiste oggi nei confronti del nostro Paese.
Secondo il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, non ci sono giustificazione, se non "emotive" che spieghino cosa sta succedendo oggi sui mercati. Secondo Richard Kelly, manager della Torono-Dominion Bank, in dichiarazione a Bloomberg, questa situazione non è dovuta a un fatto concreto, ma alla paura del "peggior scenario possibile", secondo una logica del mercato che detta "prima vendi e poi fatti le domande".
L'agenzia di rating Moody's intanto ha minacciato con tagliare il merito di credito del Paese, se il prossimo governo non metterà in atto delle politiche indirizzate alla dimuzione del debito del Paese.
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