Per quanto riguarda le pensioni anticipate, le ultime news parlano di agevolazioni in arrivo per le donne. Quota 100, infatti, sta risultando poco attrattiva per le lavoratrici.
Per rendersene conto, infatti, basta dare un’occhiata ai primi numeri ufficiali. I dati dicono che esiste una differenza di genere evidente sulle richieste di adesione a quota 100: delle prime 80mila domande pervenute, solo 22mila sono state presentate da donne.
Va anche specificato, però, che sullo scenario appena descritto pesano anche i maggiori vantaggi offerti da opzione donna, ovvero la pensione anticipata riservata alle lavoratrici che prevede requisiti più vantaggiosi rispetto a quota 100.
A fare la differenza sono i requisiti necessari per andare in pensione anticipata con opzione donna: 58 o 59 anni e 35 anni di contributi anziché i 38 previsti da quota 100. Questo, però, comporta un taglio dell’assegno che invece quota 100 non prevede. Opzione donna, infatti, prevede da parte della lavoratrice il consenso al ricalcolo dell’intera pensione con il sistema contributivo.
E allora per riequilibrare (o almeno tentare di farlo) una situazione simile, la lega ha proposto una : 4 mesi per ogni figlio, fino a un tetto di 12 mesi, per l’accesso delle lavoratrici madri alle pensioni di vecchiaia e anticipata. Un’agevolazione aggiuntiva, tra l’altro, sarebbe prevista per i genitori di disabili.
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