La Commissione Europea ha richiesto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia
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L’Ue è contro il rimborso dei voli cancellati con voucher, il governo cerca un’alternativa
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Recentemente, è arrivata dall’Ue una richiesta di procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sulla questione dei voli cancellati e rimborsati tramite voucher, un meccanismo stabilito dalla legge straordinaria italiana per l’emergenza coronavirus.

Attualmente, infatti, le compagnie aeree si rifiutano di rimborsare direttamente la somma spesa dai viaggiatori per i servizi annullati a causa del coronavirus e propongono un voucher del medesimo importo da spendere entro un anno, in conformità a quanto stabilito dalla legge straordinaria italiana per l’emergenza sanitaria.

Tuttavia, l’Antitrust italiano, e soprattutto la Commissione Europea, hanno ravvisato incongruenze con la legge italiana e comunitaria. Tanto che Bruxelles ha avviato per questo motivo una procedura d’infrazione presso la Corte di Giustizia di Lussemburgo. Ma per avere i rimborsi per i voli cancellati occorre quindi aspettare la pronuncia della Corte?

Gli esperti dell’Aduc hanno evidenziato che “la Corte Costituzionale ha esplicitamente (389/1989) stabilito che i giudici italiani, nel caso di norme europee dotate di efficacia diretta sono giuridicamente tenuti a disapplicare le norme interne incompatibili al diritto dell’Unione. Proprio questo è il nostro caso”.

Perché come sottolinea anche il Sole 24 Ore, “il regolamento comunitario n. 261 del 2004 stabilisce che sono i passeggeri ad avere il diritto di scegliere tra il rimborso in denaro ed eventuali altre forme di rimborso, come i voucher. Secondo il regolamento, il rimborso deve essere pagato entro 7 giorni dalla cancellazione del viaggio”.

A oggi, in ogni caso, non si sono registrati reazioni ufficiali da parte del governo alla richiesta di procedura di infrazione dell’Ue.  Tuttavia, l’esecutivo era già informato, tanto che già il 23 giugno il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, in commissione Trasporti della Camera aveva detto che si stava lavorando a una norma “per poter dare voucher validi 12-18 mesi ma consentendo un rimborso su richiesta del passeggero dopo 12 mesi”.

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