In tema di accertamento Imu, il Mef ha chiesto cautela ai Comuni in merito ai controlli fiscali dal 2017 al 2021. Una richiesta fatta in attesa che la Consulta decida sulla legittimità dei requisiti relativi all'esenzione per l'abitazione principale.
La Corte Costituzionale ha infatti sollevato dei dubbi sulla possibile illegittimità dei requisiti per i nuclei familiari ai fini dell'esenzione Imu per l'abitazione principale. Secondo la Consulta, come evidenziato da Informazione fiscale che ha analizzato la questione, "la regola che prevede il riconoscimento dell'esonero esclusivamente in caso di stessa residenza anagrafica e dimora abituale di tutti i componenti del nucleo familiare penalizza le famiglie, e contrasterebbe con quanto previsto dagli articoli 3, 31 e 53 della Costituzione". Rischia così di essere bloccata l'attività di accertamento dei Comuni sul mancato versamento dell'Imu dal 2017 al 2021.
Sul tema è intervenuto il Mef, che durante le interrogazioni in Commissione Finanze della Camera dello scorso 20 aprile, ha affermato che i Comuni dovranno adottare un atteggiamento di cautela nell'ambito dei controlli fiscali relativi proprio al periodo dal 2017 al 2021.
Nessun problema, invece, a partire dal 1° gennaio 2022. Il decreto Fiscale collegato alla legge di Bilancio 2022 ha infatti previsto che, "nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in comuni diversi, le agevolazioni per l'abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile, scelto dai componenti del nucleo familiare". La nuova disposizione non ha però effetto retroattivo.
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