L'instabilità del quadro normativo, unitamente al massiccio ricorso al meccanismo della cessione del credito da parte del mercato (famiglie e imprese) hanno generato per le banche "problemi di sostenibilità in termini di capienza fiscale" sulle operazioni legate a superbonus e altri incentivi connessi con l'edilizia. Lo rileva il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, rispondendo ad una lettera del presidente della Confartigianato, Marco Granelli.
L'Abi ribadisce di essere molto impegnata per sollecitare la soluzione dei problemi relativi alla cessione dei crediti di imposta derivanti dal cosiddetto superbonus e da altri incentivi sull'edilizia. Particolarmente in questi giorni, il confronto con le altre rappresentanze del mondo imprenditoriale è continuo.
Patuelli assicura "la condivisione dei punti di criticità segnalati e la massima attenzione dell'Abi al tema per individuare possibili soluzioni da suggerire al decisore pubblico". Nella sua lettera, rende noto che l'Abi aveva segnalato per tempo alle Istituzioni le implicazioni per il mercato dei crediti di imposta della stretta normativa del novembre 2021, in occasione della quale sono stati totalmente ridisegnati i confini dell'istituto, addivenendo alla fissazione di un numero massimo di cessioni e alla forte limitazione dei potenziali acquirenti.
Ora occorre valutare insieme la portata delle novità normative introdotte e gli effetti da esse derivanti sul mercato dei crediti fiscali. Occorre in particolare, conclude Patuelli, verificare l'effettiva presenza e disponibilità di compratori esterni al settore bancario. Sarà così possibile valutare se siano necessarie ulteriori modifiche, tenuto conto della parallela (e non meno importante) esigenza di garantire quanto più possibile che tali iniziative vengano assunte in maniera attenta, puntuale e sistematica: la continua sovrapposizione normativa non giova al mercato che, invece, necessita di regole certe e stabili.
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