Si apre il 22 luglio la 16esima edizione del Festival internazionale di danza contemporanea della Biennale di Venezia, uno di quei "Luoghi" nei quali l'idea astratta di arte prende forme fisiche, che aprono lo spazio a riflessioni più larghe e complesse. Diretta da Wayne McGregor la Biennale Danza 2022 è significativamente intitolata "Boundary-Less", un progetto che vuole andare oltre limiti e confini, come è nello spirito di una pratica che oggi ha tutte le caratteristiche per essere profondamente contemporanea.
"I confini fisici svaniscono con la stessa rapidità con cui vengono ridisegnati quelli geografici. E tuttavia lo spirito dell'uomo trascende continuamente sé stesso verso uno stato di perenne indefinitezza, impermeabilità, libertà", ha detto McGregor, aggiungendo poi che "i lavori e gli artisti di questo secondo anno non sono catalogabili, sfuggono alla singola definizione, in quanto trascendono il genere e il mezzo espressivo con cui lavorano. Il loro essere senza confini apre nuove strade al fare arte e offre al pubblico sfide inedite in materia di percezione e interpretazione".
Diversi i lavori commissionati o co-commissionati dalla Biennale in programma (S. Teshigawara, R. Molina, D. Tortelli), insieme a novità europee e italiane, fra capofila della danza mondiale e nuove voci. Concorrono a formare "ecosistemi artistici" le diverse discipline di cui si avvale Saburo Teshigawara (Leone d'oro) re-immaginando un'opera seminale come Petrouchka. Mentre la mercuriale danzatrice di flamenco contemporaneo Rocío Molina (Leone d'argento) mette in scena una battaglia fra il suo corpo vulcanico e cinque musicisti dal vivo. Ci guida in un viaggio attraverso il corpo, a partire dalla gola, Diego Tortelli (vincitore del bando per una nuova coreografia italiana) con il suo Fo:NO, un esperimento sonoro e viscerale che vede in scena un beatboxer e tre danzatori.
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