Continuano a salire le attese di inflazione dei consumatori nell'area euro. In generale si attendono che la crescita dei loro redditi prosegua invariata, ma che "la spesa nominale aumenti considerevolmente più dei redditi". Prevedono che la crescita economica si indebolisca e la disoccupazione aumenti, che i prezzi delle case calino leggermente e i tassi dei mutui continuino a salire. È la fotografia scattata dalla nuova indagine sulle aspettative dei consumatori elaborata dalla Banca centrale europea.
Monitoraggio che da ora in poi pubblicherà su base mensile, effettuando sondaggi online su percezioni e aspettative dei consumatori nei Paesi chiave dell'area valutaria, così come sui loro atteggiamenti a livello economico e finanziario. L'indagine coinvolge circa 14.000 interviste tra consumatori maggiorenni di 6 Paesi dell'area valutaria: Belgio, Germania, Francia, Italia, Olanda e Spagna. La Bce precisa che i paesi coinvolti rappresentano l'85% del Pil dell'area e l'83,8% della popolazione.
In particolare, sull'inflazione la rilevazione riporta che i consumatori hanno percepito marcati aumenti sugli ultimi 12 mesi così come sulle loro aspettative sul futuro.
La rilevazione viene pubblicata oggi per la prima volta, ma è stata sperimentata a lungo prima di procedere, quindi la Bce è già in condizioni di effettuare confronti con le dinamiche dei mesi precedenti: il tasso di inflazione percepito si attesta al 7,2% sulla media degli ultimi 12 mesi, a fronte del 6,6% dell'indagine di maggio. L'aspettativa mediana di inflazione per i prossimi 12 mesi è rimasta quasi invariata al 5%. L'aspettativa mediana di inflazione per i prossimi tre anni è aumentata al 2,8%, dal 2,5% di maggio.
La misurazione delle aspettative di inflazione rappresenta un elemento importante nelle analisi della Banca centrale ai fini della politica monetaria, dato che l'istituzione punta a assicurare un carovita al suo obiettivo del 2% e che valori superiori risultano quindi possibili elementi di allarme su questo versante.
Secondo l'indagine le aspettative dei consumatori dell'area euro medie sulla crescita dei redditi sono rimaste invariate al più 0,9%. Risultano più elevate nella classe di età 18-34 anni, al più 1,8% e per quelli con redditi molto bassi. Le percezioni sulla crescita della spesa nominale sugli ultimi 12 mesi hanno continuato a salire a partire da aprile del 2021, riporta ancora la Bce, raggiungendo il più 5%.
Secondo l'indagine, i consumatori con redditi sotto il livello mediano hanno continuato a percepire i tassi di crescita della spesa più elevati. Guardando alle aspettative future, mediamente i consumatori si attendono che le loro spese aumentino del 3,9% sui prossimi 12 mesi (tre punti sopra quindi su i livelli di reddito).
Le aspettative di crescita sui 12 mesi a venire restano negative con un meno 1,3%, ma avevano segnato livelli ancora più bassi a marzo con un minimo del meno 1,8%. Parallelamente le attese sul tasso di inflazione sempre sui 12 mesi successivi sono salite all'11,5%, non lontane dei massimi che erano stati toccati ad inizio anno, prosegue la bici.
Intanto, i consumatori che si trovano in disoccupazione hanno ridotto le loro attese di trovare un lavoro sui prossimi tre mesi a 23,8%, rispetto a un 26,7% che si registrava a inizio anno. E' anche però calata la probabilità che i consumatori stimano di poter perdere il posto di lavoro, al 9,5% dal 10,3% di gennaio.
Infine, sulla dinamica dei prezzi delle case nei prossimi 12 mesi le attese di crescita si sono limate al 3,3%, mentre le aspettative sui tassi di interesse dei mutui hanno continuato a salire raggiungendo il 4%, conclude la Bce, a fronte del 3,3% che si registra da gennaio.
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