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Assegno unico
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L’Inps ha comunicato importanti novità che riguardano l’assegno unico 2023 per i genitori vedovi. Nel dettaglio, l’istituto di previdenza ha spiegato, in accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha spiegato che scatterà la maggiorazione dell’importo anche in caso di decesso di uno dei due genitori. Scopriamo chi ne ha diritto e come potrà beneficiarne.

Novità per l’assegno unico a genitori vedovi

Le novità che riguardano l’assegno unico per genitori separati, con relativa maggiorazione, sono contenute nel messaggio Inps 7242/023 del 17 febbraio 2023. La misura prevede, infatti, una maggiorazione di 30 euro al mese per ogni figlio per le famiglie con due genitori lavoratori, proprio per incentivare l’impiego di entrambi i genitori.

Nel dettaglio, poi, l’importo dell’assegno unico spetta in misura piena se l’Isee risulta o inferiore a 15.000 euro, superata tale soglia il bonus si riduce gradualmente, fino ad azzerarsi, nei casi in cui l’indicatore ecceda i 40.000 euro (in questo caso la maggiorazione non spetta al nucleo familiare).

Novità per l’assegno unico a genitori vedovi
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Teoricamente, quindi, la maggiorazione dell’assegno unico non è prevista per i nuclei familiari composti da un solo genitore anche se lavoratore. Ma, nel suo recente messaggio, l’Inps ha spiegato che: “tenuto conto della maggiore fragilità dei nuclei vedovili, su conforme parere del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, si comunica che è erogato d’ufficio il bonus per il secondo percettore di reddito ai nuclei vedovili per i decessi del genitore lavoratore che si sono verificati nell’anno di competenza in cui è riconosciuto l’assegno unico”.

Come funziona la maggiorazione per genitori vedovi

Per beneficiare della maggiorazione, come ha precisato l’Inps nel suo messaggio, il genitore superstite non deve ottemperare a nessun adempimento o domanda, senza dover dimostrare alcun requisito ulteriore.

Novità sulla maggiorazione
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Tuttavia, i casi riguardano i decessi del genitore lavoratore verificati nell’anno di competenza in cui è riconosciuto l’assegno unico. Per esempio, nel caso di domanda di assegno unico presentata a decorrere dal primo gennaio 2022, la maggiorazione sarà riconosciuta fino al mese di febbraio 2023. E smetterà di essere erogata a decorrere dalla rata di assegno per la mensilità di marzo 2023.

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Chi può fare la domanda per l’assegno unico?

Più in generale, la domanda per l’assegno unico può essere inoltrata da tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori (non occupati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati) e senza limiti di reddito (ma con diversi importi spettanti a seconda dell’Isee).

Chi deve richiedere l'assegno unico per i figli?

L'assegno unico per i figli a carico viene erogato dall’Inps su base mensile. Per riceverlo va effettuata una domanda da parte dei nuclei famigliari con figli a carico, a partire dal 7° mese di gravidanza fino ai 21 anni di età, sulla base dell'indicatore Isee in corso di validità.

Come si divide l'assegno unico tra genitori separati?

L'assegno unico può essere diviso al 50% tra i genitori separati, a patto che abbiano l'affidamento condiviso dei figli, riservandosi comunque la facoltà, in caso di accordo tra gli stessi genitori, di decidere che l'assegno possa essere riscosso in misura pari al 100% da uno solo dei due genitori.

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