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Budapest
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I prezzi delle case nella zona Euro hanno registrato un calo dell'1,7% nel quarto trimestre del 2022 rispetto ai tre mesi precedenti, che rappresenta il calo più consistente del costo delle abitazioni dall'ultimo trimestre del 2008, secondo i dati pubblicati da, Eurostat, l'istituto di statistica dell'Unione Europea. Scopriamo qual è, nel dettaglio, la situazione Paese per Paese.

Nell'Unione Europea, complessivamente, i prezzi delle case sono diminuiti dell'1,5% nell'ultimo trimestre del 2022 rispetto ai tre mesi precedenti, il calo maggiore dal primo trimestre del 2009. Rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso, i prezzi sono aumentati del 2,9% su base annua nell'area dell'euro e del 3,6% tra i ventisette Paesi membri, che rappresenta in entrambi i casi l'incremento annuo più contenuto dalla fine del 2015.


Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, sette hanno registrato un aumento annuo dei prezzi delle abitazioni nel quarto trimestre del 2022 superiore al 10 %. Gli incrementi maggiori sono stati registrati in Croazia (17,3%), Estonia (16,9%), Ungheria (16,5%) e Lituania (16%), mentre i prezzi sono diminuiti in Danimarca (-6,5%), Svezia (-3,7%), Germania ( -3,6%) e Finlandia (-2,3%).

Rispetto al trimestre precedente, i prezzi delle abitazioni sono diminuiti in 15 Stati membri. Gli aumenti maggiori sono stati registrati in Croazia (4,7%), Romania (2,5%) e Lituania (1,9%) e i cali maggiori sono stati osservati in Danimarca (-6,5%), Germania (-5) e Cipro (-4%).

Nel caso della Spagna, il prezzo delle abitazioni nell'ultimo trimestre del 2022 ha registrato un calo dello 0,8% rispetto al terzo trimestre, il calo maggiore degli ultimi due anni, mentre rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente il costo è aumentato del 5,5 %.

Confrontando il quarto trimestre del 2022 con il 2010, i prezzi delle case sono aumentati più degli affitti in 18 paesi dell'UE. In questo periodo, i prezzi delle case sono aumentati in 24 paesi dell'UE e sono diminuiti in tre. Sono più che raddoppiati in Estonia (+199%), Ungheria (+174%), Lituania (+142%), Lussemburgo (+136%), Lettonia (+133%), Austria (+126%) e Cechia (+ 125%). Diminuzioni sono state osservate in Grecia (-14%, cfr. note metodologiche), Italia (-9%) e Cipro (-4%).

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