Firenze (31,7%) e Napoli (30,4%) sono le città italiane con il tasso di sforzo più elevato per l’affitto
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Tasso di sforzo affitto
Firenze la città dove il tasso di sforzo è maggiore del 30% GTRES

Le famiglie italiane impiegano un quarto del loro reddito familiare netto per pagare l'affitto. Fino al 2019 il tasso di sforzo1 era rimasto entro la soglia del 20%, mentre dal 2020 è cresciuto di quasi cinque punti percentuali. A dirlo l’analisi di idealista - portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia – dalla quale emerge che Firenze (31,7) e Napoli (30,4%) sono le città dove l’affitto pesa per più di un terzo del reddito familiare.

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “I canoni sono aumentati di circa il 20% negli ultimi tre anni a fronte di un drastico calo dello stock abitativo in affitto nel nostro Paese, da 107mila unità a giugno 2021 a 42.000 unità a dicembre 2022, così il peso dei canoni di locazione sta diventando sempre più insostenibile, in particolare per i nuclei che vivono nelle città metropolitane”.

Dall’analisi che Bologna, Milano (29,8% entrambe), Venezia (27%) e Roma (26,3%) si avvicinano al limite del trenta percento definito come il livello oltre il quale il canone non è più sostenibile rispetto al reddito familiare netto2. Torino e Genova presentano canoni sensibilmente più sostenibili, toccando rispettivamente con il 16% e 16,8%.

Parlando di prezzi, nel corso del 2022, il canone medio di un trilocale a livello nazionale ha raggiunto i 650 euro al mese con un aumento del 10% circa rispetto al 2021. Il canone medio nazionale resta entro la soglia di sostenibilità stimata di 820 euro al mese sulla base del reddito familiare netto medio italiano di 32.812 euro annui.

Segue la tabella sui tassi di sforzo per ciascuna città metropolitana italiana

 

Per l’analisi sono state considerate le 14 città metropolitane italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia e il canone medio di affitto di un trilocale in Italia (650 euro/mese).

Offerta di case in affitto

Nelle città dove il tasso di sforzo è più elevato, la metà dell’offerta è a canone sostenibile. Fa, però, eccezione Napoli con meno di un terzo dello stock. Mentre, nei capoluoghi che presentano un tasso di sforzo più basso, lo stock a canone sostenibile è almeno due terzi del totale. A Firenze e a Napoli, le due città metropolitane con tasso di sforzo superiore al 30%, l’offerta segue logiche molto diverse. Infatti, a Firenze l’offerta a canone sostenibile rappresenta il 44% dello stock complessivo; mentre a Napoli l’offerta sostenibile è meno di un terzo dello stock (29%). A Milano, Bologna, Venezia e Roma, che hanno un tasso di sforzo che si avvicina al 30%, le case offerte a canone sostenibile sono circa la metà dello stock totale. Nei restanti capoluoghi, dove il tasso di sforzo è inferiore al 25%, almeno due affitti su tre sono offerti a canone sostenibile.

Domanda di case in affitto

Bologna è la città metropolitana che presenta una maggiore pressione della domanda, con 33 contatti per ogni trilocale offerto in affitto, seguita da Torino con 28. A Milano e a Roma la domanda si aggira sui 19 contatti per annuncio. Mentre, Reggio Calabria (3) è la città, tra quelle analizzate, che presenta una domanda più bassa.

Quanto ai tempi di permanenza sul mercato, mediamente per affittare case a canone sostenibile sono necessari 15 giorni, contro 23 per gli affitti a canone maggiore. A Bologna, Cagliari e Torino un appartamento a canone sostenibile viene locato in meno di 15 giorni, mentre Reggio Calabria è la città con le tempistiche più lunghe con una media di 27 giorni per affittare un immobile a canone sostenibile.

In generale, gli annunci di trilocali a canone sostenibile ricevono un numero di contatti di gran lunga superiori rispetto a quelli con una richiesta più alta.

Per far fronte all'incremento dei canoni, molte famiglie stanno orientando la ricerca nei comuni limitrofi che offrono canoni più leggeri. Questo fenomeno, di decentramento della domanda è particolarmente visibile a Milano, Venezia e Firenze, dove le famiglie vanno concentrando le ricerche in comuni limitrofi.

Prendendo Milano, domanda relativa è particolarmente intensa nei comuni attigui al capoluogo, in particolare nei due grandi centri verso nord est di Sesto San Giovanni e Cologno Monzese. L'offerta a canone sostenibile nel capoluogo costituisce il 44% dell'offerta complessiva. In media, nei comuni dell'area metropolitana escluso il capoluogo l'offerta sostenibile rappresenta il 77% dello stock. San Donato Milanese e Sesto San Giovanni sono i comuni che, dopo il capoluogo, offrono lo stock più ampio in termini assoluti.

A Roma, Napoli e Bologna la domanda resta più intensa nel capoluogo. Nella Capitale, ad esempio, nonostante l’offerta sostenibile sia meno abbondante - 45%, contro l’85% dei comuni dell’hinterland, - la pressione della domanda resta la più alta in assoluto. Fiumicino e Marino sono i comuni che, dopo il capoluogo, offrono lo stock più ampio in termini assoluti. Il report completo sull’affitto sostenibile è consultabile a questo link

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