Con la pandemia lo smart working è diventato ormai una modalità di lavoro diffusa in tutto il mondo. Oggi spostarsi da un Paese all'altro per lavorare è un sogno alla portata di (quasi) tutti. Nonostante ciò è fondamentale che i nomadi digitali conoscano bene il quadro normativo vigente dei Paesi per potersi tutelare correttamente. Luca Furfaro, specializzato nelle politiche del lavoro e del welfare, titolare dell’omonimo studio e scrittore esperto il cui ultimo lavoro verte sui lavoratori all’estero, ha fornito una serie di consigli utili per chi vuole entrare a far parte di questa comunità chiarendo gli aspetti importanti che rientrano nella sfera di interesse di ciascun lavoratore e ha fatto anche una lista di Paesi dove andare se si è nomadi digitali
Tra i temi infatti più importanti emerge la compliance amministrativa, fiscale e previdenziale, riguardo la legislazione applicabile, la gestione del sistema previdenziale e la fiscalità lavoratore dipendente o ancora il tema di attrattività dei territori.
- Natura del lavoro: i nomadi digitali possono essere lavoratori autonomi o subordinati e, a seconda della tipologia, occorrerà verificare come gestire lo spostamento. Tra le due tipologie cambieranno i permessi da richiedere ma soprattutto, nel caso del lavoratore dipendente, sarà il datore di lavoro ad occuparsi di tutte le procedure.
- Immigrazione: è necessario comprendere quali sono le attività permesse nel paese nel quale ci si reca a seconda del permesso di soggiorno o comunque, anche all’interno dell’Unione Europea, quali sono i permessi per lavorare. E’ necessario valutare tale aspetto con un congruo anticipo rispetto alla partenza.
- Fiscale: lo spostamento della residenza fiscale deve essere valutato in base al paese nel quale ci si reca, ma anche verificando le norme Italiane. Il rischio è di rimanere residenti fiscalmente in Italia ed avere una doppia imposizione. In ogni caso andrà valutata l’iscrizione all’AIRE (Anagrafe degli Italiani all’Estero) che guida il concetto di residenza fiscale in Italia e che fornisce una serie di servizi all’estero.
- Previdenza: se lo spostamento in un paese con un sistema previdenziale assente o con un basso prelievo può sembrare conveniente, nel lungo periodo può essere un problema che ci si trova ad affrontare quando non si ha più l’età per svolgere attività lavorativa. Per questo motivo è opportuno pianificare una strategia pensionistica che tenga conto di eventuali “buchi” o minori versamenti.
- Organizzativo: è necessario verificare che orari e connessioni siano adeguati alla collaborazione con clienti e fornitori e considerare in particolari i fusi orari dei singoli paesi in modo tale da poter lavorare senza disagi.
- Sicurezza: bisogna considerare i rischi di svolgere l’attività in un Paese differente, in cui per rischi si considera anche uno scarso livello sanitario o rischi geopolitici. Per verificare tali rischi si può fare riferimento alla Farnesina.
I paesi più attrattivi per i nomadi digitali
Quali sono i criteri di scelta dei nomadi digitali dei paesi in cui soggiornare? I criteri di scelta sono molto precisi, in primis una connessione internet veloce ed accessibile, il costo della vita e degli affitti, la sicurezza e le politiche del paese riguardo il tema. Moltissimi paesi in Europa e nel mondo rilasciano dei visti che permettono ai nomadi digitali di stare in un paese per un arco di tempo che va dai 6 mesi a un anno ma ci sono alcuni paesi che hanno intensificato i loro sforzi di attrattività.
Tra questi paesi spiccano in Europa Malta, la Grecia, la Spagna e le sue isole Canarie - il visto qui si può prorogare per due anni, godendo di un’aliquota fiscale del 15% anziché del 24% - ma anche paesi meno caldi come l’Estonia, che, però, ammette un reddito minimo netto da dichiarare di 3.504 euro al mese. Bali ha annunciato l’introduzione di un nuovo visto denominato Second-Home Visa che consente alle persone di rimanere quasi 10 anni, e da tenere d’occhio anche l’Argentina con il visto di 1 anno: coloro che arrivano in aeroporto saranno accolti con un Welcome Kit - un chip per celullare, una tessera per i trasporti e alcuni sconti.
Si distinguono poi anche le isole Cayman e Dubai, oltre che per il loro clima, per coloro che viaggiano con la famiglia: le isole infatti offrono un Global Citizen Concierge programme, un programma per frequentare scuole internazionali, Dubai invece offre un visto di lavoro virtuale
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