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A seguito di una storica sentenza antitrust emessa ad agosto, che ha concluso che Google ha mantenuto un monopolio illegale nella ricerca online, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha presentato un documento dettagliando i rimedi suggeriti per spezzare tale monopolio. La richiesta include una vasta gamma di misure che il giudice federale Amit Mehta potrebbe imporre al gigante della ricerca, tra cui la più clamorosa senza dubbio è la cessione obbligatoria di Chrome, il browser web leader di mercato di Google.

"Google deve prontamente e completamente cedere Chrome a un acquirente approvato dai querelanti a loro esclusiva discrezione, soggetto a termini che la Corte e i querelanti approveranno," si legge nella proposta del Dipartimento di Giustizia. Questa mira a "liberare i mercati monopolizzati dalle pratiche escludenti di Google, aprire i mercati monopolizzati alla concorrenza e rimuovere le barriere all'ingresso".

Google ha risposto giovedì, definendo la proposta "sconcertante", "estrema" e "esageratamente eccessiva". "Il Dipartimento di Giustizia ha scelto di portare avanti un'agenda radicale e interventista che danneggerebbe gli americani e la leadership tecnologica globale degli Stati Uniti," si legge nella dichiarazione, aggiungendo che l'azienda presenterà le sue proposte il mese prossimo e sosterrà la propria posizione in tribunale il prossimo anno.

Nel 2008, Google stava guadagnando miliardi di dollari all'anno e finalmente era maturata abbastanza da poter competere con Microsoft e il suo Internet Explorer, che dominava il mercato. Il 2 settembre 2008, fu pubblicata la prima versione ufficiale di Chrome, e il browser open-source iniziò la sua costante ascesa. Ci vollero meno di cinque anni perché Chrome diventasse il browser web più popolare al mondo, superando Internet Explorer di Microsoft, che dominava completamente il mercato quando Chrome fu lanciato. Secondo StatCounter, la quota di mercato multipiattaforma di Chrome si attesta attualmente intorno al 65%, più del triplo rispetto al suo concorrente più vicino, Safari.

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