Tra le apparecchiature più utili all'interno delle proprie case, lo scaldabagno elettrico è una delle soluzioni più adottate per rimpiazzare i vecchi omologhi a gas. L'alimentazione differente riduce le emissioni ambientali, ma può anche ridurre i consumi e i costi in bolletta con i giusti accorgimenti. Di seguito si ragiona attentamente su quanto consuma lo scaldabagno per capire quale sia la scelta migliore da adottare in base alle proprie necessità.
Il consumo medio annuo dello scaldabagno elettrico
Lo scaldabagno elettrico riesce a riscaldare gli ambienti senza l'utilizzo del gas: attraverso una resistenza in rame che genera calore, l'acqua viene riscaldata e poi inviata all'interno di un serbatoio che consente l'utilizzo di acqua calda in tutti gli ambienti della casa. L'energia elettrica permette quindi di generare il calore, ma a quanto ammontano i consumi?
Considerando una potenza media di 1kW (e un consumo orario di 1 kWh), il consumo medio di uno scaldabagno elettrico si attesta tra 1 e 2 kWh giornalieri - nel confuto di una durata di circa 6 ore nell'arco della giornata. Va infatti precisato che il boiler è progettato per attivarsi solamente quando la temperatura del serbatoio scende sotto un determinato valore o quando bisogna aggiungere nuovamente acqua al suo interno.
Facendo quindi una stima approssimativa sulla base di questi dati, il consumo medio di uno scaldabagno elettrico si aggira intorno ai 2000 kWh all'anno. Tuttavia, non tutti i valori sono applicabili alle stesse condizioni: il consumo elettrico è influenzato direttamente da fattori come la capacità del boiler e il tipo di scaldacqua.
Nel primo caso, la capacità andrebbe considerata sulla base del fabbisogno personale: un'abitazione con 3 persone avrà bisogno di un boiler più grande, quindi i consumi saranno mediamente maggiori. Nel secondo caso, i modelli istantanei consumano di più perché necessitano di una maggiore potenza rispetto a quelli ad accumulo, il cui funzionamento è più graduale; quindi, la scelta del modello impatta direttamente sui consumi e potrebbe render necessario anche intervenire sul contatore.
Come calcolare il consumo energetico dello scaldabagno elettrico
Nel caso in cui si intenda identificare più specificamente il consumo energetico legato al proprio scaldabagno elettrico, il calcolo effettivo deve tener conto di particolari come la sua capacità, la temperatura dell'acqua che si intende raggiungere e la frequenza di utilizzo. Questi vanno poi rapportati alla potenza effettiva dello scaldabagno elettrico.
Di norma, all'aumentare della temperatura dell'acqua aumenta di conseguenza anche il consumo energetico. Per questo è sempre bene impostare una temperatura confortevole, ma non eccessiva. Il calcolo diretto del consumo di uno scaldabagno si basa sulla seguente formula:
Consumo energetico (kWh) = Potenza (watt) x Tempo di utilizzo (ore)
Se, per esempio, uno scaldabagno dalla potenza di 4000 Watt (o 4 kW) viene utilizzato per 4 ore nel corso della giornata, il suo consumo energetico sarà di 16 kWh al giorno.
Quanto incide lo scaldabagno elettrico sulla bolletta?
Come già accennato, l'impatto dello scaldabagno elettrico sui consumi dipende da elementi diversi. A parità di dimensioni, la maggior parte degli scaldacqua recenti a pompa di calore consente di ridurre i consumi e l'impatto ambientale. Se si intende minimizzarli, però, è necessario intervenire direttamente sulla frequenza di utilizzo e sul tipo d'impiego.
Tra i fattori collaterali non manca il prezzo generale dell'energia elettrica, che ovviamente gioca un ruolo di primo piano nella formulazione dei consumi. Impianti antiquati o non adeguati potrebbero aumentare i costi delle bollette anche a fronte di un attento utilizzo dello scaldabagno elettrico.
Come risparmiare sul consumo dello scaldabagno
Al di là delle eventuali decisioni legate a fattori prettamente esterni, è opportuno menzionare alcuni accorgimenti che è possibile adottare per ottimizzare i consumi e quindi risparmiare con lo scaldabagno:
- prima di tutto, la posizione dello scaldabagno va scelta con cura per limitare qualsiasi dispersione energetica. Il boiler elettrico deve trovarsi a debita distanza da finestre, pareti umide o sezioni fredde della casa.
- Occorre regolare la temperatura in modo corretto, impostando il termostato su valori adeguati ma non eccessivi. Un'indicazione generale prevede il mantenimento di una temperatura di circa 40° in estate e tra i 50 e i 60° nelle stagioni fredde.
- Premurarsi di accendere lo scaldabagno solo quando davvero necessario, spegnendolo quando ci si trova fuori casa o non si intende utilizzarlo per molte ore.
- A parità di condizioni, è sempre meglio optare per dei modelli di scaldabagno elettrico dotati di timer, così da poter programmare gli orari di accensione e spegnimento limitando i consumi in base alle proprie necessità.
Infine, non va sottovalutata l'importanza della manutenzione ordinaria. Qualsiasi guasto o piccolo imprevisto è un primo segnale di un malfunzionamento che va risolto il prima possibile, evitando così di compromettere l'intero sistema e incorrere in aumenti dei consumi o, peggio, in spese ancora più ingenti.
Spegnere lo scaldabagno di notte significa consumare meno?
Spesso ci si chiede se convenga spegnere lo scaldabagno di notte così da risparmiare sui consumi senza particolari sacrifici. La risposta a questo quesito non è così scontata: gli scaldabagni dotati di serbatoio mantengono costante la temperatura dell'acqua al loro interno, quindi spegnere il sistema durante la notte potrebbe incidere sui consumi generali; gli scaldabagni istantanei, invece, sono progettati per agire in maniera repentina e spegnerli non comporterebbe grandi variazioni in bolletta.
Fatte queste precisazioni, è bene prestare attenzione anche alla frequenza di accensione e spegnimento dello scaldabagno: attivarlo e disattivarlo spesso può contribuire ad aumentarne l'usura - rendendo più probabile l'insorgenza di eventuali problemi legati alla durata del sistema nel tempo.
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