La santoreggia è una pianta rustica e versatile, perfetta per chi desidera coltivare in casa un'erba aromatica ricca di proprietà benefiche. È immediatamente riconoscibile per il suo profumo intenso e le sue qualità culinarie, oltre a essere adatta a qualsiasi giardino o balcone. Ma come coltivare la santoreggia in casa? Ecco tutto quello che dovresti sapere.
Come si coltiva la santoreggia in vaso?
La santoreggia si adatta bene alla coltivazione in vaso, purché si rispettino alcune semplici regole che ne garantiscano una crescita rigogliosa. Potrai scegliere qualsiasi tipo di terreno: l’importante che sia abbastanza fertile e ben drenato. Il periodo ideale per la semina è fra aprile e giugno, mentre la raccolta è prevista tra giugno e settembre, nel mezzo della stagione estiva.
Se lo ritieni, potrai anche trapiantare in piena terra la santoreggia in un secondo momento. Non c’è alcuna ragione per temere la siccità, ma non bisogna dimenticare, di tanto in tanto, un’innaffiatura leggera.
Dove posizionare la santoreggia
Come molte delle piante rustiche, la santoreggia predilige un'esposizione soleggiata, quindi è consigliabile collocarla in un luogo dove possa ricevere almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno. Nonostante ciò, le estati particolarmente calde e torride potrebbero, alla lunga, danneggiare la pianta. Per questo, se è coltivata in pieno sole, considera di riparare le foglie con un telo che faccia ombra.
Come moltiplicarla? Tutti i metodi
Il metodo più comune per coltivare la santoreggia è attraverso la semina, che può essere effettuata in primavera. I semi vanno sparsi su un substrato leggero e ben drenato, e coperti con uno strato sottile di terra.
Un altro metodo efficace è la talea: preleva dei rametti sani e vigorosi dalla pianta madre, rimuovi le foglie inferiori e aspetta che nascano nuove radici. Infine, la divisione dei cespi è un'opzione valida per le piante più mature, da effettuare preferibilmente in primavera o nei primi mesi d’autunno.
È necessaria la potatura della Santoreggia?
Anche se la pianta di santoreggia non necessita di una potatura vera e propria, non dovrai dimenticare di rimuovere i rami secchi quando ostacolano la crescita della pianta. D’altra parte, si potrà fare una piccola potatura verde durante l’estate, soprattutto sugli steli, così da migliorare la sua resa.
Quanto cresce la santoreggia
Un’altra ragione che rende la santoreggia ideale per la coltivazione a casa risiede proprio nella sua crescita. In condizioni ottimali, la santoreggia può crescere fino a un'altezza di circa 30-50 centimetri, anche se nella maggior parte dei casi raggiungerà solo i 20-30 centimetri, non causando troppi problemi se viene coltivata in casa. Inoltre, la santoreggia tende a crescere in modo compatto e cespuglioso, così da non occupare troppo spazio nel tuo piccolo orto casalingo.
Le principali differenze fra timo e santoreggia
È abbastanza normale confondere timo e santoreggia, in quanto entrambe appartengono alla famiglia delle Laminaceae e sono tra le piante più usate per fare tisane e infusi. Tuttavia, ci sono delle differenze abbastanza evidenti che ti aiuteranno a riconoscerli.
- Partendo dall'aspetto: il timo è una pianta perenne con foglie piccole e ovali, spesso di colore verde-grigio, mentre la santoreggia è annuale o perenne a seconda della varietà, con foglie più strette e allungate.
- Il timo tende a crescere in modo più cespuglioso, raggiungendo un'altezza di circa 20-30 centimetri, mentre la santoreggia può arrivare fino a 50 centimetri, sviluppando un portamento più eretto.
- Sulla coltivazione: entrambe le piante preferiscono terreni ben drenati e un'esposizione soleggiata. Tuttavia, il timo resiste leggermente meglio alla siccità rispetto alla santoreggia.
- Infine, dal punto di vista dell’uso in cucina: il timo è ampiamente utilizzato per aromatizzare carni, zuppe e stufati grazie al suo sapore leggermente pepato e terroso. La santoreggia, invece, è spesso impiegata per insaporire legumi e verdure.
- La santoreggia estiva, infine, può avere delle controindicazioni. In alcuni casi potrebbe rallentare la coagulazione del sangue, quindi bisogna fare attenzione in presenza di alcune patologie.
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