La quotidianità in una grande città può essere caratterizzata da un certo isolamento che può essere anche deleterio per alcune categorie sociali; per combattere proprio questa condizione, negli ultimi anni la città di Milano ha puntato sulla creazione di spazi pubblici di prossimità capaci di favorire la socialità e ridurre la solitudine. Sono nati così luoghi multifunzionali che ospitano iniziative culturali, laboratori e sportelli al servizio dei cittadini. Si tratta delle cosiddette case di quartiere a Milano, diffuse nei diversi municipi per trasformarsi in un vero e proprio punto di riferimento.
Cosa sono le case di quartiere a Milano
Con la definizione di case di quartiere si fa riferimento a degli spazi pubblici o rigenerati, gestiti in collaborazione tra Comune, enti del terzo settore e associazioni. Il loro scopo principale è quello di creare un luogo di incontro e partecipazione per chi vive a Milano, unendo servizi utili e attività culturali.
Questi centri però non sono semplici strutture ricreative, ma veri e propri presidi di comunità. Dal punto di vista logistico è possibile trovarli in vari municipi e spesso occupano edifici recuperati come ex scuole, fabbricati comunali o spazi lasciati per anni inutilizzati. La loro identità, dunque, è fortemente legata al territorio che li ospita e alle reti di cittadini che vi collaborano.
Tra le loro caratteristiche essenziali vi sono:
- Accessibilità: si tratta di spazi gratuiti o concessi a costi molto contenuti.
- Multifunzionalità: offrono attività che vanno dalla cultura alla formazione, dal tempo libero ai servizi di aiuto.
- Collaborazione: gestione condivisa tra pubblico e privato sociale.
Attualmente sul territorio di Milano sono attive tre sedi, in via Crescenzago 56, di via Val di Bondo 13 e di via delle Forze Armate 318. Ma la rete complessiva è destinata ad espandersi con 60 presidi.
La loro nascita si deve essenzialmente all’amministrazione comunale, che sostiene il progetto con bandi e finanziamenti, favorendo la nascita di luoghi in grado di promuovere la partecipazione civica e il benessere collettivo. Le case di quartiere rappresentano dunque una nuova forma di welfare di comunità, più vicina alle persone e alle loro esigenze quotidiane.
A chi sono destinate le case di quartiere a Milano?
Stabilita la natura e funzione, è chiaro che le case di quartiere a Milano siano pensate per servire una platea ampia e variegata. In sostanza non esiste un pubblico esclusivo, visto che l’intento è proprio quello di accogliere i diversi abitanti della città e costruire relazioni tra generazioni e culture differenti. Questi spazi, dunque, si rivolgono a:
- Famiglie che cercano attività educative e ricreative per bambini e ragazzi.
- Giovani interessati a laboratori, coworking, corsi e iniziative culturali.
- Anziani che trovano occasioni per socializzare, partecipare a corsi e ricevere supporto.
- Nuovi cittadini e persone fragili che necessitano di sportelli di orientamento e assistenza.
- Associazioni e gruppi informali che hanno bisogno di luoghi per organizzare eventi e progetti.
Come anticipato, la loro missione è creare un tessuto comunitario più coeso. L’inclusione è infatti un principio cardine di questo progetto non solo attraverso le attività, ma anche grazie alla possibilità di proporre idee e collaborare alla vita della struttura.
Questa apertura fa dunque sì che le case di quartiere siano percepite come luoghi di tutti e per tutti, dove ciascuno può sentirsi parte attiva della vita locale e contribuire con la propria esperienza.
Quali servizi offrono le case di quartiere a Milano
Le case di quartiere non devono però essere percepite solo come punti di aggregazione. Queste, infatti, offrono un’ampia gamma di servizi e opportunità che variano in base alle caratteristiche della zona e alle realtà associative coinvolte. Alcuni servizi sono ormai ricorrenti:
- Laboratori e corsi: dalla musica al teatro, dalle arti visive al cucito, fino a corsi di lingua.
- Eventi culturali: rassegne cinematografiche, spettacoli, conferenze e mostre.
- Sportelli di assistenza e consulenza: informazioni su lavoro, orientamento legale, sostegno psicologico o sociale.
- Spazi per il co-working: ambienti dedicati a chi cerca postazioni di lavoro condivise.
- Attività per bambini e ragazzi: doposcuola, centri estivi, attività ludiche.
- Iniziative di quartiere: feste, mercatini, giornate ecologiche e progetti di cura degli spazi comuni.
Oltre alle attività programmate, poi, questi centri spesso mettono a disposizione sale e aree comuni per associazioni e gruppi locali che vogliono organizzare incontri o piccoli eventi. Tutto ciò contribuisce a dare continuità alla vita sociale e a creare una rete sempre più solida tra i cittadini.
Gli obiettivi e l'importanza del progetto
Il progetto delle case di quartiere a Milano nasce con finalità precise, che vanno ben oltre la semplice offerta di attività ricreative. Al centro vi è l’idea di ricostruire legami in contesti urbani spesso frammentati e di ridare vitalità agli spazi di prossimità. Questi sono gli obiettivi principali:
- Rafforzare la coesione sociale nei quartieri.
- Creare luoghi di riferimento facilmente accessibili a tutti.
- Offrire servizi di supporto alle famiglie e alle persone più fragili.
- Sostenere iniziative culturali e di partecipazione civica.
- Promuovere la rigenerazione urbana attraverso l’uso di spazi dismessi.
Questi centri assumono dunque un valore strategico nel modello di welfare urbano adottato da Milano. Non si tratta solo di strutture, ma di veri punti di incontro che favoriscono la collaborazione tra cittadini e istituzioni.
Negli ultimi anni poi, il Comune ha ampliato la rete, investendo in nuove aperture e nel potenziamento di quelle già esistenti. I risultati si vedono nella partecipazione crescente alle attività e nel consolidarsi di una comunità più attiva e inclusiva. Così, le case di quartiere sono diventate a tutti gli effetti uno strumento concreto per migliorare la qualità della vita in città.
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