Una delle minacce più insidiose per chi coltiva o si prende cura di piante legnose, sia da frutto che ornamentali, è probabilmente il cancro rameale. Questa malattia, che tende a essere sottovalutata nelle fasi iniziali, può compromettere rapidamente la salute di melo, lauroceraso, rosa, olivo e molte altre specie. Ecco, allora, come riconoscerlo, quali sono le sue cause principali, i sintomi da non trascurare e le migliori strategie per intervenire.
Cos'è il cancro rameale e quali sono le cause?
Questa malattia di tipo fungino si manifesta attraverso la formazione di lesioni necrotiche, spesso infossate o screpolate, che possono espandersi rapidamente compromettendo la vitalità della pianta. Il termine "rameale" offre un indizio sulla localizzazione tipica della patologia: i rami, da cui spesso si sviluppa.
Questa malattia può interessare meli, peri, ciliegi, rose, olivi e molti altri alberi o arbusti. Il cancro rameale piante è particolarmente temuto perché, se trascurato, porta al disseccamento progressivo dei rami colpiti e può arrivare a compromettere l’intera pianta.
Ma quali sono le principali cause? Gli organismi più dannosi trovano condizioni favorevoli per l’infezione in presenza di:
- Ferite recenti: tagli di potatura, danni da gelo o grandine facilitano la penetrazione dei funghi nei tessuti legnosi.
- Condizioni climatiche umide e fresche: piogge prolungate e ambienti poco ventilati aumentano il rischio di sviluppo della malattia.
- Piante indebolite: stress, carenze nutrizionali o attacchi di altri parassiti rendono le piante più vulnerabili.
- Mancanza di disinfezione degli attrezzi: strumenti contaminati possono veicolare i patogeni da una pianta all’altra.
Oltre ai funghi, anche alcuni batteri possono essere coinvolti nell’insorgenza del cancro rameale, specialmente in condizioni di debolezza generale della pianta.
I sintomi del cancro rameale nelle piante
I primi segnali spesso si manifestano in un modo a malapena evidente, rendendo di fatto difficile una diagnosi precoce. Uno dei sintomi più caratteristici è la comparsa di lesioni sulla corteccia dei rami, che appaiono come aree infossate, screpolate o di colore più scuro rispetto al tessuto sano. Queste ferite tendono a circondare il ramo, provocando il cosiddetto “anellamento”, ovvero l’interruzione del flusso linfatico.
In seguito, si osserva il disseccamento progressivo dei rami colpiti: le foglie ingialliscono, si afflosciano e cadono prematuramente, mentre i germogli giovani appassiscono senza produrre nuova vegetazione.
Nelle fasi più avanzate, la corteccia può sollevarsi o staccarsi facilmente, lasciando esposto il legno sottostante che assume un aspetto brunastro o grigiastro. Da non trascurare anche la comparsa di piccoli puntini neri o arancioni, sintomo riconoscibile dell’infezione.
Inoltre, un altro segnale da non sottovalutare è la presenza di sostanze gommose o resinose che fuoriescono dalle lesioni: questa reazione difensiva della pianta indica uno stato di sofferenza avanzata e la necessità di intervenire con urgenza.
Un caso particolare: gli effetti nell'olivo
L’olivo rappresenta tristemente una delle specie più sensibili al cancro rameale. Nei primi stadi, il sintomo più evidente è la formazione di fenditure longitudinali sulla corteccia dei rami giovani e adulti. Con il progredire della malattia, i rami colpiti mostrano un disseccamento improvviso, da non confondere però con i sintomi di infezione da xylella.
Un ulteriore effetto tipico nell’olivo è la riduzione della produzione di olive e della qualità dei frutti: i rami malati smettono di fiorire e fruttificare, causando gravi perdite economiche nei contesti produttivi.
La cura per il cancro rameale
Come per ogni problema complesso, non esiste una singola cura per il cancro rameale. La tempestività è fondamentale: intervenire ai primi sintomi permette di contenere la diffusione della malattia e salvaguardare la vitalità delle piante colpite. Come agire, quindi?
- Il primo passo consiste nell’eliminare tutte le parti infette. La potatura dei rami colpiti deve essere eseguita con attrezzi ben affilati e disinfettati, tagliando almeno 15-20 cm al di sotto della zona visibilmente malata per assicurarsi di rimuovere completamente il tessuto intaccato. I residui di potatura vanno immediatamente bruciati o smaltiti lontano dall’area coltivata.
- Dopo la rimozione delle parti malate, è consigliabile proteggere i tagli con mastici cicatrizzanti o prodotti specifici a base di rame, che aiutano a prevenire nuove infezioni.
- La prevenzione resta comunque la strategia più efficace: mantenere le piante in buona salute attraverso irrigazioni, concimazioni adeguate e una corretta gestione in generale riduce notevolmente la suscettibilità al cancro rameale piante.
Fungicida per cancro rameale: come usarlo?
L’uso del fungicida rappresenta una delle armi principali nella lotta contro il cancro rameale, soprattutto quando la malattia si manifesta in forma aggressiva o interessa un numero elevato di esemplari.
I fungicidi più utilizzati sono quelli a base di rame, efficaci prevalentemente in via preventiva. La loro azione forma una barriera protettiva sui tessuti vegetali, impedendo la germinazione delle spore fungine e limitando la penetrazione dei patogeni. È fondamentale trattare le piante dopo la potatura, sui tagli freschi e sulle ferite, ma anche durante i periodi a rischio, in particolare autunno e fine inverno.
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