Come integrare con il 730 integrativo la dichiarazione dei redditi già inviata e cosa sapere sulle scadenze e sul rimborso.
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Il modello 730 è uno strumento fondamentale per dichiarare i redditi e ottenere rimborsi fiscali direttamente in busta paga o nella pensione. Può capitare, però, di accorgersi di aver dimenticato delle spese detraibili o di aver commesso un errore dopo aver già inviato la dichiarazione. 

In questi casi ci si chiede: quando è possibile presentare un modello 730 integrativo e come si può integrare un modello 730 già inviato senza incorrere in sanzioni? È utile sapere anche quanto tempo c’è per fare l’integrativa, con particolare attenzione al 730 integrativo tipo 1 e a quando avviene il rimborso eventualmente spettante. 

Quando è possibile presentare un modello 730 integrativo

La dichiarazione dei redditi si può presentate in vari modi, come spiegato nella guida 730 dell’Agenzia delle Entrate 2025, ma quando si tratta di lavoratori dipendenti e pensionati, lo strumento principale da utilizzare è il modello 730. A volte può capitare che, dopo averlo inviato, ci si accorga di aver commesso un errore o dimenticato di inserire alcune informazioni rilevanti. 

In questi casi entra in gioco il 730 integrativo, scaricabile online, un’opportunità per correggere o aggiornare la dichiarazione già trasmessa, con l’inserimento appunto di dati mancanti nell’invio iniziale del 730 ordinario. Gli scenari più frequenti per i quali è possibile presentare un modello 730 integrativo sono: 

  • errori materiali: omissione di spese mediche, interessi passivi del mutuo o contributi previdenziali;
  • dimenticanze: mancata indicazione di redditi da fabbricati o terreni;
  • modifica dati sostituto d’imposta: nel caso, ad esempio, di cambio di datore di lavoro che effettua i conguagli;
  • aggiornamenti: quando si aggiungono documenti fiscali ricevuti successivamente.

In generale, si può presentare un 730 integrativo quando la nuova dichiarazione risulta più favorevole per il contribuente: ad esempio, aumenta il rimborso o riduce le imposte dovute. Esistono 3 tipologie di 730 integrativo, a seconda della correzione che si deve effettuare al 730 ordinario: 

  • 730 integrativo tipo 1: quando si aggiungono dati a favore del contribuente;
  • 730 integrativo tipo 2: quando si modificano i dati del sostituto d’imposta per garantire il corretto conguaglio;
  • 730 integrativo tipo 3: quando si correggono sia i dati fiscali, sia quelli del sostituto d’imposta.
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Come posso integrare un modello 730 già inviato?

Focalizziamo la nostra attenzione sul 730 integrativo di tipo 1, da utilizzare per integrare appunto una dichiarazione già inviata, anche nel caso del 730 precompilato 2025. E in particolare, va utilizzato quando la correzione dei dati precedentemente inseriti comporta un maggior credito o un minor debito di imposta, o un’imposta invariata rispetto a quella calcolata con il 730 originario.

Per integrare un modello 730 già inviato, il contribuente può seguire due strade: presentare un modello Redditi Persone Fisiche, utilizzando l’eventuale differenza a credito e richiedendone il rimborso, oppure inviare un nuovo modello 730 completo di tutte le sue parti, indicando il codice 1 nella relativa casella “730 integrativo” presente nel frontespizio.

Il contribuente che intende presentare il modello 730 integrativo codice 1, deve rivolgersi a un CAF o a un professionista abilitato, anche se in precedenza è stato assistito dal sostituto di imposta, avendo cura di fornire la documentazione mancante o corretta. 

Se il 730 è stato presentato in autonomia attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate, è necessario rivolgersi comunque a un intermediario abilitato, perché il modello integrativo non può essere inviato direttamente dal contribuente senza assistenza.

Quanto tempo c'è per fare l'integrativa

Il tempo che si ha a disposizione per fare un’integrativa dipenden dalla tipologia di 730 integrativo, visto che per ognuno si seguono delle scadenze differenti. Il più comune è sicuramente il 730 integrativo tipo 1, per il quale il termine è fissato al 25 ottobre di ogni anno e visto che nel 2025 questo giorno cade di sabato, la scadenza slitta a lunedì 27 ottobre. 

Dopo questa data, non è più possibile utilizzare il modello 730 integrativo, ma si può comunque correggere il 730 iniziale presentando un modello Redditi persone fisiche entro:

  • il 31 ottobre (correttiva nei termini);
  • il termine per la dichiarazione redditi dell’anno successivo (dichiarazione integrativa);
  • il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione (dichiarazione integrativa tardiva).
730 integrativo
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730 integrativo tipo 1: quando avviene il rimborso?

Il modello 730 integrativo tipo 1 è adoperato quando vengono inseriti dati che comportano un maggior credito per il contribuente o un minor debito verso il fisco. Quando ci si trova di fronte a una situazione di questo tipo, solitamente si ha diritto a un rimborso che segue sostanzialmente la stessa dinamica del 730 ordinario.

Se il contribuente ha un sostituto d’imposta, sia esso datore di lavoro o ente pensionistico, il rimborso viene erogato direttamente in busta paga o nella rata della pensione, generalmente nel mese di dicembre o nel peggiore dei casi nei primi mesi dell’anno successivo. La trasmissione del 730 integrativo, essendo più tardiva rispetto a quella ordinaria, comporta in genere uno slittamento dei tempi di rimborso, senza tuttavia annullare il diritto allo stesso. 

Che differenza c'è tra 730 integrativo e rettificativo?

La correzione di un modello 730 inviato all’Agenzia delle Entrate può avvenire in vari modi e tra gli strumenti a disposizione segnaliamo tra gli altri il 730 integrativo e il 730 rettificativo, spesso confusi tra loro, ma con caratteristiche e finalità differenti che vale la pena menzionare. 

Il modello 730 integrativo è presentato dal contribuente, con l’assistenza di un CAF o professionista, per correggere errori o omissioni che comportano vantaggi fiscali, come maggiori rimborsi o minori debiti. Il 730 rettificativo, invece, è predisposto direttamente dal CAF o dal professionista, quando il contribuente si accorge che sono stati commessi errori nella compilazione o nell’acquisizione dei dati. In questo caso la correzione non dipende dall’iniziativa del contribuente, ma dall’intermediario che ha curato l’invio. 

La distinzione è importante perché cambia il soggetto che ha la responsabilità della correzione: il contribuente nel caso dell’integrativo, l’intermediario nel caso del rettificativo. Infine, il 730 integrativo si adopera quando la correzione va a vantaggio del contribuente, mentre il 730 rettificativo anche quando la stessa va a suo svantaggio. 

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