Le esposizioni universali sono una vetrina per le innovazioni architettoniche che ogni Paese presenta in relazione alla propria storia e cultura. Nel 2025, l'Expo di Osaka stupirà tutti con i meravigliosi padiglioni allestiti con riferimenti al Giappone stesso, alle navi persiane e alle città saudite.
Il padiglione dell'Uzbekistan ha fatto lo stesso, distinguendosi per aver recuperato lo spirito della Via della Seta, reinterpretandolo in chiave contemporanea come spazio di incontro, apprendimento e futuro.
Ispirazione dalla Via della Seta
Il padiglione è stato progettato dallo studio tedesco Atelier Brückner e si presenta con il motto "Il Giardino della Conoscenza: un laboratorio per la società del futuro". L'idea centrale si basa su un riferimento diretto ai caravanserragli, quei paradisi per gli scambi culturali e commerciali che punteggiavano l'antica Via della Seta. "Chiamiamo il padiglione il Giardino della Conoscenza e l'idea di base è quella di un laboratorio per le società del futuro", spiega lo studio.
L'edificio sorge su uno dei lotti di terreno più piccoli del complesso, vicino all'ingresso ovest dell'Expo, "e lo abbiamo occupato interamente, motivo per cui ha una forma triangolare", osserva lo studio. Questa disposizione triangolare consente alle tre facciate di essere visibili da qualsiasi angolazione, rafforzandone la presenza all'interno del complesso di padiglioni.
La proposta gioca con una metafora visiva: il piano inferiore è rivestito con mattoni di recupero provenienti da diverse regioni del Giappone, a rappresentare il terreno fertile; il piano superiore, in legno, evoca una foresta che emerge verso la luce. L'uso del legno locale di Osaka sottolinea inoltre il legame tra Uzbekistan e Giappone, due nazioni con una lunga tradizione nella lavorazione del legno.
Ognuna di queste colonne al piano superiore incorpora tag NFC, che consentono ai visitatori di scoprire informazioni sulla foresta di origine dell'opera, favorendo un collegamento diretto tra natura, tecnologia e cultura.
Un tour immersivo
L'interno del padiglione offre un percorso che coniuga il patrimonio culturale con le sfide della modernità. Il piano terra ospita installazioni multimediali incentrate su sostenibilità, istruzione e innovazione, elementi descritti dal team come "semi per il futuro". Presenta iniziative legate alla Strategia 2030 del Paese e progetti in linea con gli obiettivi di sviluppo dell'Unesco, come i programmi per le energie rinnovabili.
Al centro dello spazio si trova una piattaforma mobile che collega i due piani. È qui che i visitatori "si immergono completamente in questa idea di giardino", come definisce lo studio. Lì, i visitatori sono immersi in proiezioni immersive e paesaggi sonori.
L'aspetto più interessante di questo spazio è che questa piattaforma installata ha dovuto essere registrata come montagna russa a causa delle rigide normative sismiche giapponesi. "È l'unica piattaforma mobile mai costruita in Giappone", ha aggiunto il team.
Il piano superiore rafforza l'idea di una foresta e, allo stesso tempo, evoca l'interno della storica Moschea Juma di Khiva, con le sue file di colonne. Questo spazio cerca di trasmettere l'esperienza di un luogo di incontro collettivo, aperto allo scambio culturale, ma reinterpretato per le sfide del XXI secolo.
Il padiglione comprende anche spazi unici, come una sala VIP progettata dalla designer nippo-libanese Nada Debs, che incorpora sgabelli in ceramica ispirati all'artigianato uzbeko, nonché un negozio decorato con oltre 11.000 piastrelle blu realizzate dal ceramista Abdulvahid Bukhoriy Karimov utilizzando tecniche antiche.
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