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Fobie digitali
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Le ansie alimentate dalla vita digitale, quella che per intenderci scorre sui social media, oltre ad esporre chi le prova a vere e proprie montagne russe emotive, rischiano anche di causare danni dal punto di vista economico spingendo a investire i propri soldi in modo sbagliato. Ecco come funzionano e perché gli effetti provocati si possono riflettere anche sui risparmi.

La Fomo, la Fear of missing out

Letteralmente indicata come la paura di restare tagliati fuori, ossia “Fear of missing out”,  la Fomo si manifesta come una sgradevole sensazione che tutti stiano facendo qualcosa che li fa divertire o star bene tranne noi. Alimentata dai social media i suoi effetti si trasferiscono in breve tempo anche alla vita reale. In pratica, per ridurre il disagio che la Fomo provoca, si finisce per emulare comportamenti già visti sui social senza chiedersi se corrispondano o meno ai nostri desideri. Il timore di restare “fuori dal giro” può spingere ad indebitarsi eccessivamente per poter accedere ad acquisti, viaggi e abitudini che ci appaiono come desiderabili perché diffusi presso la cerchia dei nostri contatti sui social. 

La Folo, laFear of Losing Out

La Folo, laFear of Losing Out”, ci porta invece a spendere in modo impulsivo per evitare una perdita: può trattarsi del timore di perdere lo status sociale, la paura di perdere tutto quello che è stato costruito a livello lavorativo e quella di essere abbandonati dai followers sui social. La Folo induce inoltre a credere che le esperienze personali debbano essere sempre condivise e convalidate dai social media per avere un valore. Questa sensazione spinge sia a controllare  ripetutamente determinate situazioni o beni che si possiedono già ( inclusi fan e follower), sia a “competere” ininterrottamente con una sorta di nemico immaginario. 

La FOBO (Fear of Better Options)

All’estremo opposto invece, la Fobo (Fear of Better Options), letteralmente “Paura di perdere le Opzioni Migliori” ci paralizza poiché spinge a mettere in discussione ogni decisione fino a impedire di metterne in atto almeno una. Questa tipologia di ansia può alimentare un circolo vizioso di indecisione. Il risultato è quello di sprecare il tempo scorrendo cataloghi, siti, vetrine on line ed elenchi senza mai selezionare nulla perché temiamo che ogni scelta possa automaticamente farci perdere quella migliore.

L’impatto sugli investimenti: perché bisogna stare in guardia 

Oltre a danneggiare la salute mentale delle persone, indirettamente la Fomo, la Folo e la Fobo possono spingere a prendere decisioni sbagliate in materia di risparmio.

Oggi molte tipologie di investimento sono diventate più accessibili: l’accesso ai mercati finanziari è diventato più semplice ed è possibile investire a partire da piccole somme.  

Spesso, però, chi si affida al fai da te, per quanto possa avere delle conoscenze tecniche anche abbastanza elevate, non sempre riesce a gestire l’impatto emotivo della volatilità che caratterizza alcune situazioni. Quando si parla di investimenti però, oltre alla competenze servono razionalità e una buona capacità di gestione dell’ansia  e dell’impulsività.

Il rally dell’oro spinto dalla Fomo

Alla Fear of Missing Out  molte ricerche hanno attribuito l’incredibile rally di cui l’oro si è reso protagonista negli ultimi mesi: molti investitori si sono affrettati  ad acquistare il metallo giallo non tanto perché convinti che fosse un buon investimento quanto piuttosto perché “era impensabile non esserci”. 

Molti investitori hanno quindi acquistato oro, sia fisico, sia sotto forma di strumento finanziario, quando il suo prezzo era già molto elevato senza chiedersi quanto a lungo il trend sarebbe potuto continuare (e senza neppure valutare altre alternative meno costose per diversificare il proprio portafoglio).  Lo stesso è accaduto con le criptovalute: se è vero, infatti, che il guadagno può essere facile e veloce è altrettanto vero che possono scendere vertiginosamente nel giro di alcune ore. 

Esempi pratici: cosa accade quando intervengono Fomo, Folo e Fobo 

Nel complesso queste ansie hanno un aspetto comune: la difficoltà a convivere con l’instabilità e le incertezza della vita. Dal punto di vista strettamente finanziario, questo vuol dire che causano un’elevata sensibilità alle oscillazioni dei mercati, un’avversione alle perdite paralizzante ed una marcata tendenza a seguire il comportamento altrui senza tener conto dei propri bisogni. 

Per capire meglio l’impatto di Fomo, Folo e Fobo basta fare alcuni esempi. Il più semplice è il seguente: all’ennesima campagna pubblicitaria, molti amici vi confidano di aver già sottoscritto quel conto deposito di cui si parla tanto. “E’ semplice da usare, i soldi sono sicuri e non te ne devi occupare”, vi raccontano.

 “Se lo hanno già fatto i miei amici,  perché non dovrei sottoscriverlo e quindi perdere il tasso di interesse promesso dalla banca?”, vi potreste chiedere. Ma le domande da porsi prima di sottoscrivere un conto deposito, se vincolato, sono ben altre: “ Posso investire quelle somme per un anno o due, rinunciando completamente alla loro disponibilità, oppure potrebbero servirmi per far fronte a imprevisti? Potrei avere bisogno di cambiare l’auto? Quali progetti conto di realizzare tra un anno o due?” 

Un’altra situazione tipica causata dalla Folo e dalla Fobo è quella di lasciare fermi i risparmi sul conto corrente perché non si riesce a scegliere se e come investirli. In questo caso la paura di perdere l’opzione migliore ci paralizza perché potenzialmente tra diverse alternative non riusciamo a capire quale potrebbe essere quella più adatta per noi. 

Soldi e disagio emotivo: perché rivolgersi a un consulente finanziario

Tutte queste ansie possono spingere a controllare i propri investimenti in maniera quasi ossessiva per placare il disagio provato.  Controllare però più volte al giorno gli indici di borsa, l’andamento dell’oro o delle criptovalute non serve: le oscillazioni di breve periodo sono tipiche dei mercati finanziari e verificare quotidianamente l’andamento del proprio dossier titoli tramite home banking non aiuta neppure a capire quando è il momento giusto di liquidare un investimento poco felice. 

Gli investimenti hanno bisogno di tempo per lavorare: entrare e uscire dai mercati, ossia vendere e comprare uno strumento finanziario, sull’onda dell’emotività rischia spesso di far perdere occasioni di guadagno aumentando i costi. Per riuscire a superare questo disagio emotivo è opportuno rivolgersi a uno specialista. Nel caso degli investimenti finanziari esiste già e si tratta del consulente finanziario. Il suo compito non è solo quello di facilitare la scelta degli strumenti finanziari fra tutti quelli oggi disponibili, ma anche a far emergere i bisogni e i progetti del risparmiatore aiutandolo a gestire dal punto di vista emotivo il suo rapporto con i soldi. 

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