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Bill emmott, l'ex direttore del settimanale the economist, da qualche tempo si occupa moltissimo dell'Italia, in cui oltretutto ha scelto di vivere con la sua famiglia. Profondamente critico con il declino che il nostro paese ha vissuto negli ultimi 20 anni, ma anche convinto delle potenzialità dell'economia, della società e della cultura, ha lanciato una campagna per unire le forze e risvegliarci dal coma

La tesi di emmott è la seguente: il declino dell'Italia è stato spaventoso. Corruzione, poteri distorti, manipolazione mediatica hanno messo in pericolo la democrazia e danneggiato la credibilità del nostro paese a livello mondiale

Ma nonostante questo coma, il risveglio è possibile. Emmott, che ammira profondamente la capacità manifatturiera italiana, così come la nostra straordinaria tradizione culturale, chiama tutti a intervenire con un appello: se avessi la bacchetta magica per cambiare una cosa in Italia, quale sarebbe?

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3 Commenti:

15 Gennaio 2013, 10:54

Per colpa dei palazzinari, berlusca in primis.
E degli allocchi che gli sono andati dietro ...

22 Gennaio 2013, 17:08

In reply to by anonimo (not verified)

La colpa è di tanti, anche di quelli che dicono che la colpa è dei palazzinari e di chi gli è andato dietro. Basterebbe essere un po' meno miseri d'animo, smetterla di avercela col mondo, metterci la faccia nelle cose che si fanno e si dicono, cominciando a mettere la firma nei commenti. Se davvero la colpa fosse dei palazzinari e del berlusca, basterebbe un attimo a sistemare le cose, ma la situazione è molto più complicata.

22 Gennaio 2013, 19:01

Rassegnatevi, l'Italia non può farcela!
So bene che molti di voi sono alla canna del gas, anche io sono uno di quelli.
Tantissimi sperano nelle prossime elezioni perché le cose cambino.
Ed è giusto che abbiano questa speranza, perchè dà loro un sostegno psicologico e forza per andare avanti.
Ma guardiamo la realtà senza chiudere gli occhi (anche se saerebbe bello) e vediamo che non c'è scampo.
Abbiamo imboccato una starada senza ritorno.
L'Italia è tra i paesi con il più alto debito pubblico al mondo.
Una enorme spesa sociale.
Tasse elevate.
Un alta evasione fiscale.
Un'altissima corruzione nella pubblica amministrazione.
Una classe di politici assolutamente non all'altezza e non motivati, perchè vivono di rendite di potere.
Una burocrazia insostenibile, nefasta ed inefficiente.

Questi solo i principali problemi che affliggono il paese. Ma l'elenco sarebbe ancora più lungo.

Con una situazione di questo tipo, non c'è via di scampo per noi cittadini qualunque.
Il paese sarà vivibile per una piccola elite di fortunati che vivranno bene alle spalle degli altri.
Per il resto di noi, pian piano, ci sarà povertà con tutte le sue conseguenze. Sotto forma di malattie, fame, suicidi, aumento esponenziale della criminalità per necessità, riduzione dell'istruzione ecc.

Già gli immigrati dal terzo mondo stanno abbandonando l'Italia e pochi nuovi pensano di venire, i meno informati.

E' vero che con la rassegnazione non si risolvono i problemi, ma neanche con l'illusione si risolvono.

La Casta che dirige il paese, non ha gli strumenti per riaddrizzare la baracca, anche se volesse.
L'unica cosa che riescono a mantenere, è il loro benessere e quello dei loro seguaci più stretti, a nostre spese.

La società si dividerà come nel medioevo, in ricchi e potenti (tra cui la Chiesa) e tutti gli altri.

Illudersi che Berlusconi, o Monti, o Bersani, o Ingroia abbiano i mezzi per portare la barca fuori dalle secche è pura utopia.

Se uno di questi signori fosse in grado di fare qualcosa, figuratevi se noi cittadini non staremmo al loro fianco per sostenerli. Ne va della nostra stessa esistenza. Ma purtroppo nessuno è in grado di fare qualcosa. E' il sistema ad essere marcio. Quel sistema che noi stessi ci siamo dati e che chiamiamo democrazia!

Che da la possibilità a chiunque abbia un pacchetto importante di voti (indipendentemente se provenienti dalla criminalità o da clientele di ignoranti e con la vista corta) di mettere veti, d'impedire cambiamenti essenziali, di consentire che il paese decolli attraverso una vera politica di riforme strutturali ad ampio raggio che coinvolgano tutti, dai pensionati, ai lavoratori pubblici, a quelli privati, dell'industria, agli autonomi, nessuno eslcuso. Tutti dovremmo contribuire. Ma è impossibile con il sitema politico che abbiamo.
La democarazia, così come la intendiamo noi, è un un utopia. Un cancro!

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