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Riprende la serie di reportage di idealista/news dedicata ai mestieri artigianali, in qualche modo legati alla casa, che sembrano quasi destinati all'estinzione. I protagonisti dell’appuntamento di oggi sono Antonello e Fabrizio Gualdani, che continuano l’antica tradizione di famiglia, iniziata nel 1938, nella bottega artigiana LAR (in pieno centro di Roma), dove producono paralumi fatti a mano con la stessa maestria tramandata loro dal nonno prima e dai loro genitori poi.

Una bottega storica

Nella bottega al numero 29 di via del Leoncino, si sono succedute tre generazioni. Antonello e Fabrizio, infatti, sono due cugini che continuano una tradizione familiare partita nel 1938 quando, prima della Seconda guerra mondiale, il nonno e suo fratello (Giulio ed Ettore) aprirono la bottega con una licenza da ‘astucciai’ inizialmente. “All’inizio la bottega era in vicolo Bersiana, dall’altra parte del Corso – ci spiega Antonello Gualdani – poi decisero di spostarsi qui in via del Leoncino negli anni ’60 perché ritenevano questa posizione migliore dal punto di vista commerciale e c’erano già i loro figli: Ezio, Fausto, Renato”.

Antonello e Fabrizio sono entrati a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 facendo i classici “ragazzi di bottega – racconta lo stesso Antonello – all’inizio mi facevano solo spazzare per terra, mio cugino aveva iniziato prima di me e per noi era un modo per guadagnarci qualche lira per uscire la sera o per andare in vacanza. Poi, piano piano, ci siamo ritrovati a imparare il mestiere osservando quello che facevano i nostri genitori, oggi quando guardo le mie mani lavorare mi sembra di rivedere quelle di mio padre e di mio zio”.

Mestiere senza tempo

Oggi, a distanza di circa quant’anni dalla loro entrata nella bottega di famiglia, quasi tutto è rimasto intatto, appena varcata la soglia dell’ingresso, infatti, si respira tutta l’anima artigiana di una tradizione tramandata di generazione in generazione. “Gli attrezzi del mestiere sono sempre gli stessi”, ci tengono a precisare. Gli unici ‘intrusi’, se così si possono chiamare, sono un computer e il pos per i pagamenti con carta, per il resto quello che si vive qui è un mondo ancora ‘analogico’ e ostinatamente artigiano.

Nel corso degli anni, i paralumi LAR sono finiti nelle case dei ‘palazzi buoni di Roma’ e non solo, in questa bottega sono passati infatti molti personaggi di spicco della politica, del mondo dell’arte e dello spettacolo. Una delle lampade inquadrate spesso sulla scrivania del Premier Conte durante le sue dirette nei mesi di lockdown, infatti, era stata commissionata alla famiglia Gualdani dal Consiglio dei Ministri all’epoca del governo Berlusconi e fa ancora parte dell’arredo della presidenza del Consiglio.

Non solo, i paralumi fatti a mano da questa famiglia di artigiani sono comparsi anche in scene di film di Hollywood, come nel caso della trilogia del Padrino e del più recente Ocean’s Twelve. Antonello e Fabrizio continuano a lavorare con la stessa dedizione delle generazioni che li hanno preceduti anche se ammettono: “Ai nostri figli consigliamo di fare altro, è sempre più difficile andare avanti, non è solo un problema di costi e aspetto commerciale, è anche la clientela a essere peggiorata, è più maleducata e meno sensibile alla cultura del bello”.

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