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Sebastiano Secci è presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride che sabato 9 giugno ha percorso le vie del centro della Capitale per promuove l'orgoglio Lgbt contro ogni forma di discriminazione e pregiudizio. A idealista news Secci ha raccontato come vivono questa manifestazione i residenti di una città dove è forte la domanda di alloggi gay friendly per studenti e dove la comunità omosessuale ha "un forte potere di mercato su cui le società dovrebbero fare serie riflessioni". 

I 18 carri hanno sfilato per piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell'Esquilino, via Liberiana, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, via Labicana, piazza del Colosseo, largo Corrado Ricci per arrivare fino a piazza della Madonna di Loreto.

"Era la notte del 28 giugno 1969 - racconta Secci - quando la comunità omosessuale e trans di Stonewall decise di ribellarsi ai soprusi della polizia dando vita al primo gay pride al mondo. In quella fatidica data è partita la storia del movimento Lgbt, mentre in Italia il primo pride risale al 1994. L'anno prossimo, infatti, festeggeremo non solo i 50 anni dalla nascita del movimento a livello mondiale, ma anche i 25 anni nella storia italiana".

Il pride di quest'anno ha acquisito una rilevanza particolare, in quanto si tratta "della prima manifestazione dei grandi numeri dopo la fiducia al nuovo governo. La prima occasione in cui le forze sociali hanno la possibilità di compattarsi e di portare a casa i risultati per cui si battono".

"Si passa all'interno della città perché il pride è contaminazione, invade pacificamente la città e se ne impossessa e cerca di contaminarne gli spazi. Se all'inizio i residenti guardavano al pride con curiosità, alcuni persino con sospetto, adesso i residenti sono i primi ad affacciarsi alle finestre, a scendere in piazza e a chiedere di far le foto con le drag queen".

La gay street e la domanda di alloggi gay friendly

"A Roma non c'è un quartiere gay como Chueca a Madrid. La strada conosciuta come gay street è la prima parte di San Giovanni in Laterano, fino al Colosseo. Lì ci sono una serie di locali che con coraggio hanno voluto aprire la loro attività alla comunità Lgbt. Un'offerta gay friendly per gli alloggi esiste soprattutto per il mercato degli studenti che spesso hanno difficoltà a trovare delle stanze all'interno di appartamenti con altri soggetti che respingono le loro richieste. Sicuramente la comunità Lgbt ha un potere di mercato su cui e rispetto al quale le società dovrebbero fare serie riflessioni".

La legge sulle unioni civili

"La legge sulle unioni civili è stato un grande passo rispetto a 70 anni di silenzio nella storia repubblicana, ma un piccolissimo passo rispetto alle rivendicazioni della comunità Lgbt. Perché le rivendicazioni sono sempre state chiare: matrimonio, adozione e pieno riconoscimento dei nostri figli e delle nostre figlie. Quindi c'è ancora tanto da fare".

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