
Si chiama Walled Off Hotel (l’albergo fuori dal muro) e sorge a soli quattro metri dalla barriera di Betlemme eretta da Israele per segnare la divisione con i territori palestinesi. A progettarlo e arredarlo è stato Banksy, probabilmente il più famoso, provocatorio e talentuoso street artist del mondo.

L'albergo ha nove camere il cui costo, a notte, varia dai 60 dollari per un letto a castello ai 965 della suite. Gli ospiti sono tenuti a versare un deposito di mille dollari, cauzione pensata appositamente per dissuadere eventuali ladri dal rubare una delle dozzine di nuove opere dello street artist.

Nell’hotel c’è anche una zona riservata a un piano bar, che offre il pretesto per ricordare il periodo in cui la Gran Bretagna mise le mani sulla Palestina, nel 1917, riportando alla memoria quegli anni con questo avamposto coloniale che sembra uscito da quei giorni inebrianti.

Nella sala il pianoforte suona da solo, programmato con una partitura su misura di arrangiamenti contemporanei e ogni notte riproduce un concerto registrato esclusivamente per l'hotel. I concerti iniziano ogni sera dalle 19.

Gli ospiti possono ammirare le opere di Banksy che includono dipinti ad olio vandalico e statue soffocate dai fumi dei gas lacrimogeni. Ogni giorno vengono servite focaccine calde e tè preparato al momento e l'insalata Walled Off che non può mai mancare.

Nella struttura è presente anche una galleria che gode di una completa autonomia dal resto dell'hotel ed è curata dallo storico e critico Housni Alkhateeb Shehada. Ha assemblato una collezione permanente di autentico peso e significato artistico.
Molti degli artisti palestinesi più importanti degli ultimi 20 anni, incluso Sliman Mansour con il suo iconico "And the Convoy Keeps Going", hanno opere esposte in qeusto spazio. Un’area adiacente è dedicata alle mostre temporanee degli artisti emergenti. La galleria vende opere originali, stampe e cartoline.

Oltre alla galleria c'è un museo “fatto in casa”, è dedicato esclusivamente alla storia del muro. Curato in collaborazione con il professor Gavin Grindon dell'Università dell’Essex, contiene materiale quasi interamente di proprietà e sarà un deposito permanente di storie, manufatti e testimonianze locali.

Nell’albergo non è presente nessuna TV, ma in compenso si può visitare una libreria fornita con ogni titolo sul muro che sia stato pubblicato. Gli ospiti possono consultare le opere per un piccolo deposito.





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