
Orde di turisti che ogni giorno affollano le sue strette strade rendono Venezia ogni giorno sempre più simile a una "Disneyland sul mare" piuttosto che a una città ricca di storia e una delle più belle al mondo. A dirlo non è uno qualsiasi, ma l'autorevole quotidiano statunitense New York Times che ha dedicato al "degrado" della laguna veneta un lungo reportage.
"La musica di sottofondo della città ora sono le rotelle delle valigie che scalano i gradini delle passarelle mentre falangi di turisti marciano lungo i canali", si legge nelle colonne del quotidiano, che aggiunge anche "quando un visitatore, o almeno questo visitatore, arriva alla stazione di Venezia e si imbatte nell'iconico viale acquatico, lo assale una strada sensazione, di essere nella versione Las Vegas di Venezia piuttosto che in quella vera: forse sono tutti quei bagagli, le buste dello shopping, la mancanza di italiani...".
E le migliaia di alberghi e bed&breakfast hanno ormai spingendo i veneziani a trasferirsi altrove, mentre si crea anche a un problema ambientale. "Tutti gli alberghi, infatti, producono molti asciugami e lenzuola che devono essere lavate. Venezia pero' non ha la capacità per una simile impresa. Così all'alba le imbarcazioni portano la lavanderia sporca e l'immondizia verso Tronchetto, un'isola artificiale e un parcheggio per i camion provenienti dalla terraferma. A sua volta vengono consegnati asciugamani freschi, ma anche acqua potabile, prodotti alimentari, bottiglie di Aperol Spritz e tutto il necessario consumato all'interno della laguna".
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