
Il campanile solitario di Curon emerge dalle acque cristalline del lago di resia. Un'immagine suggestiva, quasi fiabesca, che cela una storia di un passato sommerso. Benvenuto in Val Venosta, dove il campanile sommerso di Curon, della chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, è diventato il simbolo di un'intera comunità costretta ad abbandonare le proprie case per far spazio a un lago artificiale.
Storia e inondazione del vecchio Curon
Una volta che si viene a conoscenza di questo luogo sospeso nel tempo, è impossibile non chiedersi qual è la storia del campanile del lago di Resia, proprio dove si trova il campanile che esce dall'acqua. Nel cuore della Val Venosta, una delle valli più belle del Trentino Alto Adige, il campanile di Curon, alto circa 70 metri, risale al XIV secolo ed è l'unico resto visibile dell'antico villaggio sommerso negli anni '50 e della della chiesa romanica di Santa Caterina d'Alessandria.
Ma perché Curon è stata sommersa? Per far posto ad una diga il lago di Resia è stato svuotato e Curon è diventata una delle città fantasma del Trentino Alto Adige: la decisione di costruirla fu presa per soddisfare la crescente domanda di energia elettrica nell'area, ma circa 163 case e 523 ettari di terreno fertile di Curon furono sommersi dall'acqua, dopo che gli abitanti furono costretti a lasciare le loro case.

Curon e la leggenda delle campane immortali
Curon non è l'unico esempio italiano di questo genere, c'è anche il Parco Sommerso di Baia, o altri posti strani del Nord Italia. Qui in Alto Adige però, ad aumentare il fascino misterioso del luogo ci sono le leggende: il mito del campanile sommerso di Curon continua a vivere nelle storie e nei racconti locali. Si dice che, nelle fredde notti invernali, quando il silenzio avvolge il Lago di Resia, i suoni delle campane di Curon possano ancora essere uditi sotto il ghiaccio, nonostante siano state rimosse prima dell'inondazione.

Curon nella cultura pop
Il paese sommerso dal lago, Curon, è diventato anche un'icona mediatica di rilievo: la sua fama ha raggiunto un pubblico internazionale grazie alla serie televisiva noir italiana prodotta da Netflix, intitolata "Curon" e anche grazie al romanzo “Resto qui”, di Marco Balzano. La narrazione si intreccia con le leggende locali del campanile, creando un connubio perfetto tra realtà e finzione che ha catturato l'immaginazione degli spettatori e portato una nuova ondata di turisti.
Cosa fare e come arrivare al campanile e al lago di Resia
Il lago di Resia, il Reschensee, è in Alto Adige, ed è uno dei migliori laghi italiani da visitare in inverno, è proprio incastrato tra i confini austriaco e svizzero. Situato nei pressi del Passo Resia, il campanile sommerso di Curon è facilmente raggiungibile in auto e rappresenta una delle attrazioni più affascinanti della Val Venosta. Ecco alcuni consigli per la visita:
- Come arrivare al lago di Resia: se sei in auto, da Bolzano, prendi la superstrada MeBo in direzione Merano, segui poi le indicazioni per il Passo di Resia. Supera San Valentino alla Muta e raggiungi il parcheggio vicino alla diga. Se preferisci il treno invece, puoi prendere il treno della Val Venosta fino a Malles.
- Gita in battello: nei pressi del campanile partono delle gite sul lago a bordo di un battello d'epoca, costruito nel 1931. Il traghettatore racconta la storia e le leggende del lago. Tutte le info sono sul sito ufficiale della Val Venosta.
- Museo Alta Val Venosta: per coloro che sono interessati alla storia e alla cultura della regione, una visita al Museo Alta Val Venosta è imprescindibile. Il museo offre approfondimenti sulla creazione del lago artificiale e sulle trasformazioni storiche e culturali che hanno segnato la valle.

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