La città dei Gonzaga custodisce luoghi poco noti e da scoprire: ecco le principali curiosità e leggende sul suo conto.
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Carlo Pelagalli, CC BY-SA 3.0 Wikimedia commons

Ottimo cibo, tradizioni culturali antiche e monumenti da visitare, Mantova è una città davvero unica, ricca di cose da vedere e da fare. Esplorare il suo centro storico medievale, inoltre, riserva molte sorprese. Le curiosità su Mantova da scoprire sono davvero tante e alcune delle quali raccontano particolarità, usi e costumi di epoche passate.

Il fiore di loto è il simbolo di Mantova

Mantova è indissolubilmente legata al suo fiore simbolo, il fiore di loto. Nonostante si tratti di una pianta acquatica originaria dell'Asia, che oggi popola in maniera rigogliosa le rive dei laghi cittadini, formando uno spettacolare tappeto verde e rosa capace che affascina ogni anno i turisti in visita in città. 

L'origine del loto mantovano è però abbastanza recente: è dovuta a una giovane biologa degli anni Venti che, studiando il Lago Superiore di Mantova, diffuse semi di loto che attecchirono immediatamente, allo scopo di studiare questa pianta e verificare se era possibile produrre della farina dai loro fiori. 

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Serena Trivini Bellini, CC BY-SA 2.0 Flickr

Le curiosità su Palazzo Ducale

Poche residenze principesche europee vantano la bellezza e la complessità architettonica di Palazzo Ducale, una delle cose da vedere a Mantova. All'interno del palazzo vi è un autentico tesoro artistico: la Camera degli Sposi affrescata da Andrea Mantegna nel Quattrocento.

Qui, l'artista ideò un'innovativa e audace tecnica prospettica, decorando la volta con il famoso "oculo scenico". Osservandolo dal basso, si prova addirittura l'impressione che alcuni personaggi si affaccino realmente da un balconcino. Inoltre, una curiosità singolare sull'affresco è la presenza di una scena con il cane Rubino, amatissimo animale domestico dei Gonzaga, immortalato per sempre nella storia dell'arte.

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Public Domain Wikimedia commons

Le case mantovane più famose

Passeggiando tra le vie storiche della città, è possibile scorgere alcune meravigliose residenze nobiliari che raccontano il passato elegante della città dei Gonzaga:

  • Casa del Mantegna: l'artista del Rinascimento Andrea Mantegna progettò personalmente questa abitazione dalla peculiare forma cubica e cilindrica, quasi fosse il manifesto architettonico della perfezione geometrica rinascimentale.
  • Casa di Rigoletto: riportata nella scenografia di Rigoletto, di Giuseppe Verdi, rappresentava la casa del buffone di corte dei Gonzaga.
  • Palazzo Te: dimora voluta da Federico II Gonzaga e progettata dall'architetto Giulio Romano, famosa per il suo stile manierista e la straordinaria Sala dei Giganti con affreschi dall'effetto scenico dirompente. Ma perché Palazzo Te si chiama così? Il nome deriverebbe dall’isola Tejeto, che si trova sul Lago di Mezzo.

Inoltre, semplicemente passeggiando nel centro storico di Mantova è possibile vedere palazzi decorati o dall’inconfondibile stile medievale. Con un po’ di fortuna, poi, è anche possibile trovare case in vendita o in affitto in questi bellissimi edifici.

Palazzo Te
Zairon, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

La leggenda di San Longino

Mantova conserva nella Basilica di Sant'Andrea una preziosa reliquia: si tratta del sangue di Cristo, portato a Mantova da Longino, il leggendario soldato romano che, secondo la tradizione, trafisse con la lancia il fianco di Gesù sulla croce. 

Secondo la leggenda mantovana, dopo la crocifissione Longino si convertì al cristianesimo, raccolse il sangue che scorreva dalla ferita e partì per Mantova. Qui il santo fu martirizzato e le sue reliquie restano custodite nella Basilica di Sant'Andrea, che da secoli attrae pellegrini e visitatori.

Uno chef ante litteram alla corte di Mantova

Pochi sanno che Mantova, già nel sedicesimo secolo, poteva vantare nelle cucine della corte uno chef d’eccellenza: Bartolomeo Stefani. Considerato una vera e propria star gastronomica ante litteram, oggi sarebbe sicuramente stellato, Stefani lavorò al servizio dei Gonzaga e contribuì enormemente allo sviluppo della cucina mantovana. 

Fu autore de L'Arte di Ben Cucinare, un ricettario pubblicato nella seconda metà del Seicento che anticipò razionalmente molta cucina moderna e che ancora oggi stupisce per la sua raffinatezza e originalità culinaria. Inoltre, nel libro si menzionano anche delle regole su come apparecchiare la tavola.

Il passaggio segreto a Palazzo Canossa

Mantova è anche una città ricca di suggestivi aneddoti nascosti. Un esempio è il Palazzo Canossa, una splendida dimora del XVII secolo appartenuta alla omonima nobile famiglia. In Vicolo Albergo, una delle stradine laterali, il palazzo presenta molte decorazioni in pietra. Una di queste, però, è finta: molto probabilmente si tratta di uno sportello in legno utilizzato per il passaggio di vivande e alimenti.

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Public Domain Wikimedia commons
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