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Open space
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Devi progettare il tuo nuovo open space ma non sai da dove partire? Leggi qua: trovi tutte le informazioni su come deve essere un open space, quanto deve essere grande, come è possibile suddividerlo e quanto costa farne uno in appartamento.

Open space: significato del termine

Open space, tradotto dall’inglese, significa letteralmente “spazio aperto”, privo di pareti.

In questo contesto, sono elementi amovibili come librerie e pannelli divisori a creare zone distinte nello stesso ambiente, che si tratti di uffici oppure appartamenti.

Quindi, per essere specifici, casa open space vuol dire casa con un ambiente aperto in cui si svolgono diverse funzioni, ovvero cucinare, rilassarsi sul divano, pranzare e cenare.

Open space cucina soggiorno: quanto deve essere grande?

Una delle domande più ricorrenti di chi deve progettare casa è proprio questa: quanto deve essere grande un open space?

  • Un open space cucina soggiorno deve avere un’ampiezza minima di 17/18 mq (in base al regolamento edilizio locale) per ospitare una sola persona;
  • Un open space cucina soggiorno di circa 20 mq può invece già ospitare una coppia, a patto di arredare con mobili poco ingombranti ed essenziali;
  • Un open space dai 25 mq in su rappresenta invece la grandezza ideale per godere appieno di questa tipologia di stanza.

Come dividere un open space piccolo

Come dividere un open space piccolo
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I piccoli open space hanno bisogno di essere arredati con mobili progettati su misura delle abitudini di chi li abiterà. Poniamo quindi di dover organizzare l’ambiente per una coppia di lavoratori che vive la casa per lo più di sera. In questo caso, come è meglio dividere un open space piccolo?

Con un ampio divano che funga da punto focale all’interno della stanza, attorno al quale distribuire una piccola cucina open space lineare, un tavolo rotondo apribile e una parete attrezzata con televisore, raggiungibile a vista da tutte le angolazioni.

Come dividere un open space cucina soggiorno rettangolare

open space cucina soggiorno rettangolare
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Ipotizziamo, adesso, di dover arredare un open space rettangolare di piccole dimensioni e di voler dedicare più spazio alla cucina anziché al soggiorno.

Potremmo utilizzare una parete bassa in cartongesso per dividere l’open space cucina soggiorno rettangolare e disporre gli arredi in questo modo:

  • cucina lineare con penisola da un verso della parete;
  • tavolo da pranzo e divano nel verso opposto;
  • televisore sulla parete più lunga della stanza in condivisione tra le zone.

Come dividere un open space di 30 mq

open space 30 mq
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E se invece avessimo a disposizione un open space di 30 mq? Potremmo divertirci un po’ di più a curare l’estetica, senza trascurare la funzionalità.

Per esempio, per ottimizzare lo spazio a disposizione, in una casa in stile scandinavo potremmo:

  • utilizzare la parte posteriore della penisola della cucina come nicchia da incasso per il televisore;
  • di fianco alla penisola, posizionare il tavolo da pranzo e in questo modo ottenere un ambiente esclusivo, due zone ben distinte e due ambienti confortevoli.

Cucina soggiorno open space di 50 mq: spazio perfetto per cucine moderne con isola

Cucina soggiorno open space 50 mq
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Un ambiente unico non sempre si crea per sopperire a criticità come la mancanza di spazio, luce o aria; si può creare anche per ottenere una zona living moderna e d’impatto.

È il caso degli attici con ampie vetrate e cucina soggiorno open space di 50 mq o più, spesso arredati con cucine moderne con isola, abbinate a complementi d’arredo color tortora e trame naturali come il legno.

Quanto costa fare un open space in appartamento?

Come sempre in questi casi, la risposta è “dipende”, ma in linea di massima per fare un open space in appartamento occorrono tra i 200 euro e i 500 euro al mq, cifre che comprendono interventi di demolizione delle pareti, sostituzione degli impianti e dei rivestimenti, manodopera e consulenze di progettazione e di design.

Da evidenziare, però, che alcuni costi da sostenere per gli interventi di ristrutturazione edilizia possono essere ammortizzati per il 50% in forma di detrazione IRPEF, sconto in fattura o cessione del credito a banche, intermediari finanziari, società bancarie e imprese di assicurazione, entro il limite di spesa di 96.000 euro.

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