A differenza di molte essenze europee, il legno tropicale di bilinga è stato utilizzato per decenni in ambito nautico, in opere idrauliche e strutturali, perché è in grado di resistere dove altri legni cederebbero in poco tempo. Il parquet bilinga, infatti, nasce dall’esigenza di avere un pavimento in legno che non tema l’acqua, l’umidità e il calpestio intenso. Portarlo dentro casa, in bagno, cucina o nelle zone giorno più vissute, permette di sfruttare le stesse qualità tecniche in un contesto residenziale.
Che cos’è il parquet in bilinga e da dove proviene
Con il nome parquet bilinga si indica un pavimento in legno ricavato dalla specie tropicale Nauclea diderrichii, appartenente alla famiglia botanica delle Rubiaceae.
Si tratta di un albero di grandi dimensioni, dal tronco generalmente diritto e ben cilindrico, in grado di fornire tavole di notevole sezione e lunghezza, ideali per listoni massicci e per elementi strutturali.
I diversi nomi e l'origine del legno bilinga
Il bilinga è conosciuto sul mercato internazionale con diversi nomi commerciali, che possono variare a seconda del paese di provenienza o del contesto d’uso. Tra le denominazioni più diffuse trovi:
- opepe;
- badi;
- kusia;
- aloma;
- engola.
Il parquet in bilinga proviene da alberi che crescono spontaneamente nelle foreste tropicali dell’Africa occidentale e centrale. I principali paesi di origine includono Costa d’Avorio, Angola, Ghana, Nigeria e Uganda, ma la specie è presente anche in altri stati della fascia equatoriale africana.
Il fusto può raggiungere i 40 metri di altezza, con diametri compresi tra 60 e 90 cm: queste dimensioni consentono di ottenere listoni lunghi e stabili, particolarmente richiesti per pavimentazioni interne a doga larga e per decking esterni.
Com'è fatto il parquet in bilinga esteticamente
Dal punto di vista estetico, questo legno ha un aspetto caldo e solare, che si sposa bene sia con interni moderni minimalisti, sia con arredi più rustici o industriali. Le sue principali caratteristiche visive sono:
- durame dal colore giallo dorato al giallo arancio, spesso con un leggero effetto luccicante alla luce;
- alburno con venatura tendenzialmente intrecciata e fibratura irregolare, che crea disegni naturali movimentati;
- superficie compatta, con poro non troppo evidente, piacevole al tatto e alla vista.
Con il passare del tempo e l’esposizione alla luce, il parquet in bilinga tende a scurire leggermente per ossidazione, virando verso toni più caldi e intensi. Questo processo è del tutto normale e dona al pavimento un aspetto più maturo e profondo.
La scelta della finitura (olio naturale, olio colorato, prodotti con filtri UV) può accelerare o rallentare in parte questa evoluzione cromatica, oltre a modulare il grado di lucentezza della superficie.
L'uso del parquet in bilinga negli interni
In ambiente domestico e commerciale, il parquet in bilinga viene selezionato soprattutto quando si cercano pavimenti resistenti e longevi in ambienti soggetti a stress particolari. Se stai decidendo che tipo di parquet scegliere per casa, negli interni il bilinga è una scelta indicata per:
- bagni, lavanderie, spa domestiche e in generale locali molto umidi;
- cucine e open space con zona giorno ad alto calpestio;
- ingressi, corridoi e disimpegni dove la sollecitazione è continua;
- spazi commerciali e uffici, compatibilmente con le normative vigenti.
Rispetto ad altre essenze tropicali come teak o merbau, il parquet in bilinga offre un interessante compromesso tra durezza, stabilità, resistenza all’acqua e aspetto cromatico.
Decking in bilinga per esterni
All’esterno, il legno bilinga è molto apprezzato per la realizzazione di decking e camminamenti, grazie alla combinazione di durabilità, resistenza meccanica e buona risposta agli agenti atmosferici. Il bilinga è particolarmente adatto perché:
- offre un’elevata resistenza alle intemperie, alla pioggia e agli sbalzi termici;
- rimane naturale anche in zone esposte a contatto frequente con l’acqua;
- garantisce un buon comportamento antiscivolo se trattato con oli e prodotti specifici per esterno;
- può essere lavorato con superfici lisce o rigate, a seconda delle esigenze estetiche e funzionali.
Per questo il decking in bilinga è spesso scelto per terrazze, bordi piscina, passerelle in giardino, camminamenti su ghiaia o prato, solarium, verande e aree relax all’aperto.
I principali vantaggi del parquet in bilinga
I punti a favore del parquet in bilinga sono numerosi, soprattutto se lo confronti con legni teneri o con essenze non specifiche per ambienti umidi. Tra i vantaggi principali si possono evidenziare:
- legno molto duro e compatto, con superficie difficile da graffiare;
- durata nel tempo elevata, anche in condizioni ambientali impegnative;
- buona lavorabilità con attrezzi idonei, nonostante la durezza e la densità;
- resistenza all’acqua e all’umidità, che lo rende adatto a bagni e cucine;
- elevata resistenza naturale a muffe, funghi, batteri e parassiti del legno;
- aspetto caldo e luminoso, con colore giallo dorato caratteristico che dona personalità agli ambienti.
I difetti da conoscere del bilinga
Nonostante le molte qualità, il parquet in bilinga non è un materiale “universale” privo di inconvenienti. Prima di sceglierlo è bene considerare alcune criticità tipiche del legno bilinga:
- può danneggiarsi o fessurarsi durante l’essiccazione se i cicli non sono gestiti correttamente;
- la fibratura irregolare richiede maggiore attenzione nelle fasi di piallatura, levigatura e finitura;
- se non viene installato a regola d’arte, con giunti corretti e sottofondo idoneo, può manifestare movimenti o deformazioni nel tempo;
- richiede utensili robusti e ben affilati per il taglio e la lavorazione, a causa della durezza e densità elevate;
- come molti legni esotici, necessita di un’accurata selezione del fornitore anche in ottica di tracciabilità e gestione responsabile delle foreste.
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