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maschere

Rispetto alla crisi del mercato immobiliare ciascuno ha le proprie interpretazioni, ma nessuno riesce a trovare una soluzione. In questi giorni di ansia sul pagamento della seconda rata c'è chi dà tutta la colpa all'imu e più in generale al governo, o allo stato, che dir si voglia. Il nostro collaboratore massimiliano podestà di realpodestate ci spiega perché le responsabilità della paralisi sono anche di chi ora piange miseria

"Siamo tutti vittime e carnefici, tanto prima o poi gli altri siamo noi", recitava una nota canzone di umberto tozzi di qualche anno fa, forse sottovalutata nel suo semplice ma inossidabile messaggio

E li canticchiavo questi versi stamattina, mentre scorrevo la quotidiana rassegna stampa immobiliare, leggendo le parole di Paolo buzzetti (presidente dell'ance) che ieri ha presentato l'osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni

Chi si maschera dietro l'imu non vuole ammettere la verità sulla crisi immobiliare

Proprio lui, quello che continua a escludere l'esistenza di una bolla immobiliare in Italia (come se negando che la sfericità della terra ne si potesse cambiare la forma) mentre comunica un altro -23,9% nelle vendite dei primi nove mesi del 2012, inanella una serie di affermazioni, analisi e proposte che, a nostro umile e modesto parere, barcollano in bilico tra il macabro ed il ridicolo

L'unico vero responsabile sembra essere lo stato che, attraverso l'introduzione dell'imu, avrebbe messo inginocchio il settore immobiliare. Che la pressione fiscale in Italia sia allucinante (in rapporto soprattutto ai servizi erogati) credo sia fin troppo ovvio, ma da qui ad incolpare una normale tassa di proprietà della più grossa crisi immobiliare che si ricordi a memoria d'uomo la strada è davvero lunga e popolata di fatine ed elfi del bosco

Buzzetti ne è talmente convinto da proporre anche la soluzione: togliere l'imu sul "magazzino", cioè su quegli immobili costruiti e non venduti. Siamo davvero al comico

Spero vorrà scusarmi il presidente emerito se mi permetto questi toni (dubito fortemente che vorrà leggere queste righe) ma realmente pensa che sia giusto potersi permettere di costruire più del necessario e non pagarne lo scotto?

In questo momento si vendono esattamente la metà degli immobili rispetto a 5 anni fa e non ci stancheremo mai di ripetere che il mercato è l'unico sovrano a gridare con forza: "i prezzi si devono adeguare".

Perché togliere il peso dell'imu soltanto ai costruttori?

La famigliola che da 2 anni cerca di vendere il suo bilocale in periferia ad un prezzo troppo alto, non ha forse uguale diritto di vedersi riconosciuta la difficoltà e tolta l'odiata gabella?
Dov'è finito il vecchio e sano "rischio d'impresa"?

Siamo talmente abituati ad uno stato padre e padrone, che con una mano tartassa i cittadini e le piccole imprese e con l'altra finanzia la grande industria, anche quando si tratta di pompare ossigeno in un cadavere putrefatto, pur di accontentare sindacati e centri di potere, da non ricordare più cosa sia il rischio d'impresa?

Il nostro non è un paese facile, lo sappiamo, ma siamo tutti responsabili e sarebbe bello, ogni tanto, sentire qualcuno chiedere scusa, ammettere i propri errori (anche se poi magari non lo apprezzeremmo quanto si dovrebbe, ma questa è un'altra storia)

Purtroppo non avvertiamo segnali di cambiamento nelle parole di buzzetti, che pure tanto potrebbe fare per mandare segnali forti ai suoi associati, perché anche quando annuncia che occorre un "piano per la messa in sicurezza del territorio", si tratta di una richiesta al governo, allo stato. Come mai occorre sempre una norma, una legge ad hoc per cambiare il modo di costruire?

Chi ha costruito l'ospedale de l'aquila (crollato dopo un anno dalla sua inaugurazione) o le migliaia di scuole pericolanti sul territorio, chi ha accettato di costruire in luoghi dove non si sarebbe dovuto, coprendo i canali di sfogo in Liguria, privando i fiumi dei loro necessari spazi di esondazione, avvicinandosi pericolosamente ai vulcani?

Non accuso nessuno e ci sono processi in corso, si è fatto perché si poteva, ovviamente grazie ad una norma, una legge, un condono, una deroga. Ci informa, buzzetti, che la mancanza di prevenzione è costata allo stato (cioè a noi) 242,5 miliardi di euro dal 1994 ad oggi (circa 3,5 miliardi l'anno), come se la responsabilità fosse soltanto a carico dello stato, come se ognuno di noi non avesse sempre davanti una scelta

Conclude buzzetti con un'altra brillante proposta che risolverebbe, a suo dire, il problema del credito alle imprese edili ed alle famiglie al tempo stesso: ripristinare le buone e vecchie cartelle fondiarie. In parole povere, enti pubblici (siamo sempre noi) come la cassa depositi e prestiti, le regioni, i fondi pensione, dovrebbero acquistare obbligazioni bancarie emesse per finanziare l'acquisto delle case
 
Le obbligazioni sono titoli rivendibili sul mercato e saranno soggetti ad oscillazioni in base all'andamento dei prezzi delle case perché, non bisogna dimenticarlo, alla fine della catena (ente statale - banca - acquirente) c'è un valore presunto sul quale la banca concede il prestito. Potremmo magari immaginare anche dei titoli assicurativi a garanzia delle obbligazioni emesse (anch'essi in vendita, come ovvio)

Siamo i soli ad intravedere un rischio speculativo devastante per gli enti che avranno prestato denaro "sano" alle banche in caso di calo delle quotazioni immobiliari, mentre le aste aumentano e sono sempre più deserte?

Perché in Italia deve sempre arrivare il denaro pubblico a salvare il privato (quello grande, sia chiaro, perché i piccoli possono pure morire sotto la forca dell'equitalia)? non si può tornare ognuno a fare il proprio mestiere?

Se le banche non concedono più mutui sarà forse perché non credono nei valori attuali degli immobili e nel reddito dei richiedenti? vogliamo continuare a drogare il mercato con immissione di denaro pubblico, come se raggirassimo un vecchio riccone rimbambito che manco conosce esattamente quanto possiede?

A supporto di buzzetti, arriva l'editoriale di Pietro locatelli (pubblicato oggi sul quotidiano immobiliare) che chiede di smetterla di "sparare sulla croce rossa", laddove le crocerossine dovrebbero essere i costruttori (lo chiariamo perché potrebbe non essere così ovvio)

Chi si maschera dietro l'imu non vuole ammettere la verità sulla crisi immobiliare

 
Locatelli ripartisce giustamente le responsabilità di un territorio devastato e disseminato di cemento anche con chi ha concesso le autorizzazioni necessarie per farlo, omettendo però di parlare dell'eccesso di offerta in essere (mentre buzzetti continua a raccontare di esigenza abitativa non ancora compensata), del ritardo clamoroso in merito al risparmio energetico e acustico (salve le solite eccezioni trentine e pochi altri coraggiosi pionieri), della scelta di non costruire con criteri antisismici (se non obbligati), delle centinaia di migliaia di ettari agricoli acquistati come tali da grandi gruppi che magicamente diventano edificabili, in deroga ai piani regolatori, in cambio di promesse di urbanizzazione mai mantenute

Troppo comodo replicare la grande industria automobilistica che prendeva utili e meriti quando le vendite andavano forte ed aiuti dallo stato quando invece il mercato rifiutava il prodotto

Noi siamo fortemente convinti che debba esistere, oltre ad un modo legale di costruire, anche un'etica dell'edilizia e che, in momenti come questi, i costruttori dovrebbero accettare di cambiare direzione

Alcuni l'hanno già fatto e sono coloro che, nonostante il periodo, vendono con prezzi adeguati e modalità innovative per andare incontro alle difficoltà degli acquirenti. Altri hanno scelto la meritevole complessa ed ardua strada del recupero, attraverso operazioni di ristrutturazione dell'esistente piuttosto che di nuova cementificazione malgrado, come ha dichiarato in un convegno sul social housing a Roma Dario valentino (investire immobiliare sgr), sia più costoso recuperare che costruire il nuovo

Il piano casa può rappresentare una risorsa in questa direzione, attraverso i premi di cubatura per chi demolisce e ricostruisce con bioedilizia e risparmio energetico

Onore al merito di quei baristi che si rifiutano di mettere le slot machine all'interno del loro locale perché, pur essendo perfettamente legali, porterebbero alla rovina alcuni clienti, pur correndo il rischio di perdere quei clienti

Non smetteremo mai di credere che si possa vivere, lavorare e creare profitto anche rispettando un'etica che val al di là delle leggi fatte da qualcuno che è, a volte, peggio di noi

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44 Commenti:

6 Dicembre 2012, 15:57

Il nostro realpodestate predica come sempre bene ma non vorrei che razzoli altrettanto male.
Da bravo ai, vorrei sapere se il nostro cavaliere nei momenti di boom tirava fuori questi discorsi con i mattonari suoi complici oppure allegramente ha partecipata al gioco al massacro abbuffandosi in silenzio.
Adesso che chiaramente tutto va a rotoli invoca cali per ritornare a vendere.
Insomma realpodestate urge presto riscontro, perchè non c'è niente di peggio che usare le parole per i propri meschini interessi personali

6 Dicembre 2012, 17:48

Francamente, gridare al miracolo per un articolo in cui si dicono cose ovvie mi sembra un tantino esagerato.
Lo sappiamo tutti che il problema e' che si e' costruito troppo e male. La colpa e' certamente dei costruttori che hanno cavalcato un mercato con crescite a due cifre.
Ma chi ha dato le concessioni edilizie a questi signori, permettendogli di costruire dentro i cortili, a ridosso delle strade statali, a ridosso dei fiumi, a ridosso delle aziende chimiche, etc.
Ovviamente le concessioni le hanno date gli amministratori locali (nella fattispecie i sindaci) per incassare oneri di urbanizzazione e mazzette dai costruttori.
Chi e' quindi piu' colpevole? chi ha fatto l' imprenditore in modo spregiudicato facendo ovviamente i suoi interessi oppure e' piu' colpevole chi ha sfruttato il suo potere politico per arricchirsi a titolo personale infischiandosene dei diritti e delle tutele che avrebbe dovuto tutelare?

Io abito a peschiera borromeo. Qualche anno fa, il sindaco comunista ha dato una concessione per costruire qualche centinaio di appartamenti a ridosso della statale paullese ed a poche centinaia di metri dall' azienda chimica mapei (dove esiste un deposito di esplosivi da utilizzare in caso di incendio per "soffocarlo" con esplosioni controllate). Oltre al residenziale, il sindaco furbetto e la sua giunta hanno approvato anche la costruzione di un bell' asilo, sempre attaccato alla mapei.
Oggi il nuovo sindaco ha, giustamente, bloccato la concessione dell' abitabilita' per appartamenti inabitabili per inquinamento acustico e rischi per la salute.
La cosa assurda e che una cinquantina di persone quelle case le ha anche comprate, senza fare la minima riflessione su cosa stesse comprando e dove.
Quindi, la colpa e' in primis degli amminisyratori locali, in secondo luogo dei costruttori, ed infine anche di chi ha comprato qualsiasi cosa a qualsiasi prezzo.

6 Dicembre 2012, 20:00

Dunque, a tutti quelli che dicono che ì un bell'articolo, purtroppo devo dirvi una cosa: ligresti, ricucci & company, costruivano guadagnando milioni (alla facciazza vostra) prima della crisi e continuano a farlo oggi, senza che le vostre iettature li sfiorino nemmeno lontanamente, quindi, il vostro desiderio di vendetta verso coloro che "erano drogati dai guadagni immobiliari" mi spiace, ma ve lo dovrete tenere per sempre, e questo è un dato di fatto. Mio padre dice sempre "chi ten a povr c' spaaaaar" che tradotto dal meridionale significa "chi ha la polvere spara" e "loro" di polvere ne hanno sempre avuta tanta e ne hanno tanta anche ora, ma non solo, siccome il vostro tanto amato monti ha reso quasi impossibile investire in immobili in Italia (E voi siete tutti felici) quelli con la polvere, hanno preso la loro polvere (gli stipendi di chi lavorava per loro) e l'hanno portata in altre nazioni per far sparare altre persone (i loro nuovi dipendenti) con l'unico risultato che "voi state diventando poveri e senza lavoro" e questo purtroppo è un altro dato di fatto. Detto questo, avete mai provato anche solo "per curiosità" ad improvvisarvi costruttori e fare quattro conti su "quanto costa costruire, tutto compreso ovviamente ???" vi do io la risposta, no, non lo avete mai fatto, perchè se lo aveste fatto, non direste certe minchiate !!! gli immobili sono l'unico investimento sicuro che il minchione la governo non può toccarvi, è un bene materiale, e lui non lo può usare a suo piacimento, come invece può fare con i vostri risparmi in banca, potrebbe anche arrivare a non farveli toccare semplicemente perchè "secondo lui questa non è una spesa che puoi fare" e ci arriveremo vedrete, se resta lui ci arriveremo, e dirà che è per il nsotro bene, si, è per il nostro bene che "lui" deciderà come e cosa puoi comprare, perchè "io sono intelligente, tu devi essere aiutato". Volete un consiglio, comprate immobili a raffica, e vedrete monti crepare di infarto !!!

7 Dicembre 2012, 9:57

In reply to by anonimo (not verified)

Volete un consiglio, comprate immobili a raffica, e vedrete monti crepare di infarto !!! a parte che non voglio veder nessuno crepare d'infarto, ma sta raffica d'immobili come la paghiamo?

6 Dicembre 2012, 22:02

I valori torneranno a livelli sostenibili per agli stipendi medi, e questo non perchè lo dice uno con la sfera di vetro ma per reali motivazioni oggettive. Alcune ma ce ne sono molte: le banche non finanzieranno più della metà (parlo del caso tipico le eccezioni ci sono sempre ma sono appunto eccezioni). I tempi degli evasori non sono ancora finiti ma da qui a 10 anni il livello d'evasione Sara molto ma molto inferiore anche solo per tutte quelle nuove tecnologie (oltre che alla volontà da parte dello stato in sistematica mancanza di denaro per di chiudere gli occhi) che non esistevano 10 anni fa (tu stesso evasore che leggi ora, riempi facebook con le foto delle tue ville, macchine e viaggi in posti da favola ma la tua dichiarazione fa sentire paperone anche un operaio fincantieri) a meno che non si decida di non spendere neanche un solo euro di quello che si evade. La popolazione è stabile e anzi nei prossimi anni con la prevalenza di vecchi aumenteranno i vani vuoti, a meno che non si apra le frontiere all'immigrazione,ed è certo che i nuovi italiani con lavori di bassa manovalanza (questo è il tipo di lavoro che può attrarre questo paese) compreranno case nelle periferie italiane a 300.000 mila euro (certo come no).
E poi non si capisce tutto questo panico per l'imu, è una tassa odiosa ma non capisco tutto questo astio. Se si è proprietari di una sola casa con figli a carico l'obolo dovrebbe essere nel peggiori dei casi di 600/700 e per case molto grandi. Nel caso di seconde case l'imposta è aumentata ma scusate un attimo, l'ici sulle seconde case non è mai stata abolita; non è che finno all'anno scorso una famiglia tipo di 4 persone residente in realtà tutte sotto lo stesso tetto avevano 4 prime case???? italiani... brava gente.

7 Dicembre 2012, 8:26

Concordo con voi sulla necessita che tutti gli attori del mercato immobiliare facciano un passo indietro( costruttori,banche ....); pur restando un dato inconfutabile : il mattone non e' , e probabiimente non Sara' mai piu', un bene rifiugio.l'averlo pagato caro in passato impone di rivisitare il proprio portafoglio e meditare su un punto: era forse meglio comprare carta straccia?

7 Dicembre 2012, 11:40

Coraggio ciccio-belli mattonari.

Fra qualche mese potrete nuovamente votare il vostro amato baro di arcore che vi toglierà l'imu prima casa (una ridicola tassarella da poche centinaia di euro) e il mercato immobiliare ripartirà alla grande: tutti avranno magicamente in tasca centinaia di migliaia di euro per comprare i vostri tuguri a 4000/5000 euro al metro quadrato!

7 Dicembre 2012, 16:32

Meraviglioso! Bravo!

7 Dicembre 2012, 16:47

Articolo e commenti (tanti e positivi) fanno sperare che nel "paese dei furbetti" si cominci a capire che se uno "il furbetto" non lo vuole fare per scelta, non è necessariamente un fesso.

7 Dicembre 2012, 17:22

Bravo. Ottima analisi. Purtroppo tutti conoscono la verità, ma si guadagna di più rubando tutt'oggi, investendo danaro di dubbia provenienza o speculando sul mattone anziché investire in fabbrica in macchinari e innovazione. Diciamo poi che nel nostro paese ogni singolo muratore fa impresa. Idem con i professionisti e noi dobbiamo mantenere queste categorie, delle vere lobby che non vogliono mettersi in discussione o cercare atre alternative riciclandosi nel mercato. Quindi i prezzi sono direttamente proporzionali al numero di imprese e studi che ancora girano attorno a questo succulento mercato. Ecco la bolla in cosa consiste. Chi sono costoro? Proviamo a fare delle ipotesi? Grosse industrie e politici no?

Saluti

Italo suris

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