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Più efficienza per le esecuzioni giudiziarie immobiliari. Lo ha rilevato il Tavolo di Studio sulle Esecuzioni Italiane (TSEI). Una buona notizia che potrebbe avvantaggiare anche il settore immobiliare e l’economia in genere. Il presidente Tsei Stefano Scopigli commenta con idealista/news i dati del settore.

Esecuzioni immobiliari, procedure più rapide

Tra i 140 tribunali coinvolti nell’indagine, nel 2017 Tsei ha individuato procedure più rapide di 40 giorni rispetto al 2017 e un numero di fascicoli chiusi pari ad oltre l’11% in più. “Senz’altro un fattore determinante è stata la pubblicazione delle linee guida del Csm, un anno fa, - spiega il presidente di Tsei, Stefano Scopigli. – La loro applicazione ha portato una maggiore integrazione delle procedure esecutive e, di conseguenza, maggiore rapidità”.

Ma cosa impedisce, invece, ad una procedura di esecuzione immobiliare di essere portata avanti senza intoppi? “Tra gli elementi che rallentano un’asta – risponde Scopigli – c’è sicuramente la difficoltà di trovare un’acquirente, con conseguenti tempi di vendita che si allungano in caso non si trovi un compratore disposto a considerare un affare l’acquisto di un bene messo all’asta. Con la nuova riforma del 2015 si sta riscontrando invece un’accelerazione significativa delle vendite giudiziarie; quindi tutti quegli elementi che rallentavano le aste, come ad esempio la fissazione della doppia vendita con incanto e senza allo stesso prezzo, che già da solo ha dimezzato i tempi di vendita, sono stati superati”.

Immobili all'asta, un canale di vendita alternativo

Nel 2017, evidenzia lo studio, sono state concluse oltre 64 mila esecuzioni immobiliari, con un incremento dell’11,3% rispetto al 2016 e per la prima volta i fascicoli definiti hanno superato di circa 4 mila unità quelli iscritti: un dato che indica il recupero dell’arretrato e il miglioramento della produttività degli uffici giudiziari. La durata media nazionale dell’intera procedura è passata dai 5,11 anni del 2016 ai 5 anni del 2017.

Purtroppo – segnala Scopigli, - ad oggi è complicato se non impossibile distinguere tra le varie tipologie immobiliari poste in vendita dai tribunali, in quanto i sistemi informatici di cui è dotata l’amministrazione giudiziaria non gestiscono un dato puntuale, così da poter essere messo a disposizione di chi analizza i dati, e, di conseguenza del mercato”.

A prescindere dalle caratteristiche dei singoli immobili posti in vendita durante una procedura di esecuzione giudiziaria, tuttavia, il fatto che acquistare un immobile durante una procedura giudiziaria non sia più un percorso alla cieca di cui non si intravvede la fine una volta intrapreso, può dare un’alternativa in più ai potenziali acquirenti, con riflessi positivi su tutto il mercato immobiliare. “Sicuramente – afferma Scopigli, - una procedura più rapida contribuisce a far diventare gli immobili in asta un elemento in più di valutazione per il potenziale acquirente rispetto alle sue scelte sul libero mercato”.

L'acquisto di immobili all'asta infatti solitamente garantisce sconti interessanti sui prezzi di mercato. A ciò si aggiungano le soluzioni per agevolare l’acquisto di immobili all’asta, che hanno l’intento di assicurare il miglior affare all’acquirente e la soddisfazione del debito alla banca, alleggerendo il debitore del peso dei pagamenti dovuti.

Aste immobiliari, segnali di uscita dalla crisi

In generale, quindi, i dati sulle procedure esecutive sono una buona notizia anche per l'andamento dell'economia e del benessere del Paese. “L’innalzamento del numero di procedure di questi anni – commenta Scopigli, - è l’effetto della crisi economica che si è andata ad instaurare nel nostro paese. L’accelerazione delle vendite, sia sul libero mercato che su quello giudiziale potrà essere un segnale positivo, che determina una proiezione del nostro paese verso l’uscita dalla crisi”.

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