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Le tutele previste dal decreto legge Bramini potrebbero essere estese a tutti i tipi di debitori, non solo a coloro che lo sono per colpa della pubblica amministrazione.

Alla fine del 2018 è stato approvato il cosiddetto decreto legge Bramini all’interno del decreto semplificazioni. Il decreto (135/2018), in origine, tutelava coloro che avessero debiti nei confronti delle banche, ma non riuscissero a saldarli per colpa di crediti non incassati dalla pubblica amministrazione. La norma, che riscrive l’articolo 560 del codice civile in materia di pignoramento e diritto ad abitare la casa pignorata, prende il nome dall’imprenditore Sergio Bramini, caso emblematico di debitore che si è visto pignorare e mettere all’asta i propri immobili pur vantando crediti verso la pubblica amministrazione, colpevolmente ritardataria nei pagamenti.

La riscrittura dell’articolo 560 del codice civile prevede una maggior tutela del diritto del debitore a restare nella casa pignorata. Il momento dello sgombero viene infatti differito a 90 giorni dopo l’emissione del definitivo decreto di trasferimento dell’immobile ad un altro acquirente, che abbia acquistato la casa pignorata ad un’asta fallimentare.

Tale tutela, secondo la modifica alla legge di conversione del decreto semplificazioni approvata in Senato lo scorso 29 gennaio e all’esame alla Camera, verrà estesa non solo ai debitori che vantano debiti nei confronti delle Pa, ma a tutti i tipi di debitori. Ad alcune condizioni: il debitore deve conservare integro il bene; deve abitare personalmente nell’immobile, quindi non può darlo in locazione o uso ad altri; deve consentire la visita a potenziali acquirenti.

Il rilascio dell’immobile viene decretato quindi in due casi: quando il debitore contravviene agli obblighi di cui sopra e quando il processo segue il proprio naturale corso (quindi, 90 giorni dopo il decreto di trasferimento emesso dal giudice). In altre parole, un eventuale acquirente dell’immobile in asta dovrà attendere 90 giorni dopo il decreto del tribunale per poter prendere possesso del suo acquisto. Il lasso di tempo garantisce una maggiore tranquillità al debitore, che potrebbe nel frattempo sanare la propria situazione. D’altro canto, ciò potrebbe costituire una difficoltà al reperire acquirenti che siano interessati ad acquistare un immobile gravato da tale condizione, anche in vista della stipula di un mutuo per l’acquisto dell'immobile pignorato. Difficilmente concedibile se l’immobile oggetto dell’ipoteca è un immobile del cui possesso non si ha certezza.

 

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