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Non solo immobili, ma anche mobili in affitto. Ikea ha lanciato il concetto di mobilia come servizio a noleggio. Un’idea che piace ai Millennials.

Un mobile può non essere per sempre, e Ikea lo ha capito. Basta con gli acquisti di arredamento che possono rivelarsi sbagliati, ma che, dopo aver speso i soldi dell’acquisto, non vogliamo gettare via e restano ad ingombrare casa per un tempo indefinito. In questi casi, oltre ai mercatini dell’usato (che non sempre però permettono di recuperare l’intera spesa) c’è la soluzione del mobile in affitto.

I clienti Ikea possono portarsi a casa la mobilia e testarla a casa propria, in leasing, per un periodo di tempo limitato, e poi restituirla. Scambiandola, magari, con qualcosa di diverso. In questo modo non solo si evitano acquisti sbagliati, ma si prova il piacere di una casa che si rinnova continuamente, a costi molto limitati.

“Invece di gettar via i mobili – ha spiegato al Financial Times il Ceo Ikea Torbjorn Loof, - noi li ricondizioniamo ed eventualmente li rivendiamo. Prolungando in questo modo il ciclo di vita dei prodotti”.

Una via, questa, seguita anche da altre società come Kamarq o Feather, che sposa l’economia circolare all’esigenza di cambiamento continuo che accompagna la vita abitativa delle nuove generazioni.

Secondo lo US Census Bureau, un americano medio cambia casa per oltre 11 volte nella vita. Una tendenza che diventa ormai comune anche nei Paesi europei, caratterizzati da continua mobilità legata a studio, lavoro, viaggi. E come trasportare l’intera mobilia per 11 case diverse? Come restare legati ad un cassettone, se non si resta nemmeno legati ad una casa?

Il Ceo di Feather, Jay Reno, ha spiegato al sito PYMNTS: “La proprietà delle cose ti lega ad un posto specifico, e cancella la possibilità di essere flessibili nella vita di ogni giorno”. Invece oggi l’accesso è più prezioso della proprietà, e l’esperienza più del prodotto. Secondo il sondaggio Euromonitor 2017, il 37,5% dei Millennial americani ha avuto accesso almeno una volta ad un servizio di uso temporaneo, e il 20% ciò ha riguardato mobili.

A contribuire a questo fenomeno, la diffusione in genere delle vendite on line, che rende più facile il confronto dei prezzi e la facilità di acquisto, insieme alla voglia continua di novità.

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