
La presenza di animali in casa è sempre più diffusa e, tra tutti, cani e gatti hanno la prevalenza su altri. Molte persone, però, accarezzano il sogno di un animale esotico. Il più apprezzato per tenerezza, giocosità e fattezze antropomorfe è sicuramente la scimmia. Il desiderio di condividere la propria quotidianità con questo animale, però, s’infrange contro la normativa: è legale avere una scimmia come animale domestico? In italia no, se non con determinate condizioni. Scopriamo quali sono.
Cosa dice la normativa in Italia sul tenere una scimmia in casa
Iniziamo con il dire che la legge impone un divieto alla presenza di una scimmia come animale domestico. Si fa riferimento, nello specifico, al Decreto del Ministero dell'Ambiente del 19 aprile 1996, che le include nell'elenco delle specie animali che possono costituire un pericolo per la salute e l'incolumità pubblica. A questo, poi, si aggiungono anche le giuste preoccupazioni dei movimenti animalisti riguardo il benessere e la qualità di vita di un animale così particolare posizionato al di fuori del suo ambiente naturale.
Le motivazioni alla base del divieto, dunque, sono diverse e vanno a toccare aspetti essenziali tra cui:
- Sicurezza: le scimmie sono animali selvatici, anche se cresciute in cattività. Possono diventare aggressive, mordere e graffiare.
- Benessere animale: le esigenze di una scimmia non possono essere soddisfatte in un ambiente domestico. Questi animali hanno bisogno di ampi spazi, di interazione sociale con altri individui della loro specie e di stimoli ambientali specifici.
- Impatto ambientale: l'introduzione di specie esotiche negli ecosistemi locali può alterare gli equilibri naturali e causare danni all'ambiente.
In sostanza, dunque, detenere illegalmente una scimmia porta a sanzioni economiche piuttosto elevate, al sequestro dell'animale con successivo affido a strutture apposite e, per ultimo, alla configurazione di reato penale.

Come si fa ad avere una scimmietta?
Nonostante il divieto normativo, sono stati considerati dei casi specifici e particolari in cui, con il presentarsi di determinate condizioni, è possibile adottare una scimmia domestica anche in Italia. L'iter, però, non è assolutamente semplice e prevede una lunga navigazione tra norme e permessi speciali. Uno di questi, ad esempio, richiede che l'animale sia allevato in condizioni etiche e legali. La procedura, dunque, è piuttosto articolata e prevede diversi passaggi:
- scimmie consentite nel nostro Paese: è bene sapere che le specie di scimmie sono molte e caratterizzate da aspetti ed esigenze diverse. Per questo motivo non tutte sono permesse come animale di compagnia. Il primo passo, dunque, consiste nell'andare a visionare proprio l’elenco dettagliato delle specie autorizzate.
- Contattare le autorità competenti: per conoscere i documenti necessari per l’iter da seguire è fondamentale rivolgersi a degli organi competenti. In questo caso si tratta dell'Ufficio CITES e al Servizio Veterinario dell’ASL.
- L'ambiente adatto: per condividere la propria quotidianità con un animale esotico è fondamentale dimostrare di avere a disposizione un ambiente adatto per ospitarlo nel migliore dei modi rispettando le necessità fisiche e mentali dell’animale.
- I documenti: tra i documenti essenziali da presentare agli uffici preposti ci sono quelli riguardanti la provenienza certificata dell’animale e, soprattutto, il suo stato di salute. Per non parlare, poi, della conformità dell’habitat domestico alle normative vigenti.
- Controlli: come ultimo step, poi, le autorità dovranno effettuare dei controlli per accertarsi delle effettive condizioni in cui l’animale sarebbe destinato a vivere.
Dove è legale avere una scimmia come animale domestico?
Trovare un paese dove ospitare una scimmia in casa come animale domestico in modo assolutamente libero è praticamente impossibile. Nonostante questo, però, ci sono dei posti in cui la regolamentazione è meno pressante e stringente. I più permissivi, in questo caso, sono gli Stati Uniti ed i paesi dell’Africa e dell’Asia.
- Stati Uniti: in alcuni Stati, la detenzione di scimmie è consentita, ma sono richieste licenze speciali e spesso è necessario dimostrare di avere le competenze e le strutture adeguate per prendersi cura dell'animale.
- Paesi dell'Africa e dell'Asia: in alcune regioni, dove le scimmie sono più comuni, la detenzione di questi animali a livello domestico è una pratica più diffusa, sebbene spesso non regolamentata.
Alla luce di tutto questo, comunque, è bene sottolineare che ospitare una scimmia richiede una grande responsabilità. Questi animali, infatti, richiedono non solamente un tipo di nutrimento specifico ma hanno bisogno anche di un ambiente sociale complesso e di stimoli mentali che difficilmente possono essere soddisfatti in un ambiente casalingo. Oltre a questo è comunque opportuno ricordare che anche le scimmie più docili e dolci possono diventare potenzialmente aggressive se sottoposte a situazione di stress.

Quali animali esotici e domestici sono vietati in Italia?
Le scimmie, però, non sono gli unici animali su cui la normativa si esprime in modo piuttosto netto e negativo nel nostro paese, andando a limitare il traffico e il possesso di quelli che vengono definite specie esotiche. In questo modo, poi, si cerca anche di mettere un freno al fenomeno drammatico del bracconaggio e al declino di molte specie in natura.
Con la definizione di animali esotici s'intende tutte le specie che provengono da una zona diversa da quella europea e che andrebbero ad alterare la biodiversità di un luogo. Oltre a questo, poi, sussiste il problema della loro sopravvivenza all’interno di una condizione climatica diversa da quella naturale ed adatta al loro pieno sviluppo. Di seguito una lista delle specie di animali vietate in Italia o, comunque, sottoposte a delle norme stringenti:
- Primati: molte specie di scimmie, come i lemuri, sono vietate a causa del rischio di trasmissione di malattie e del loro status di specie protetta.
- Felini: tigri, leoni e altri felini selvatici sono vietati per motivi di sicurezza e di tutela della biodiversità.
- Rettili: molti rettili, come i coccodrilli, i varani e alcune specie di serpenti, sono vietati per il rischio di morsi e di trasmissione di malattie.
- Uccelli: pappagalli di grandi dimensioni e rapaci esotici sono spesso oggetto di restrizioni.
- Pesci: alcune specie di pesci tropicali e di invertebrati marini sono soggette a regolamentazioni specifiche.
A questo si è aggiunto anche lo stop definitivo all’importazioni di alcune specie considerate particolarmente pericolose, come i pipistrelli e alcuni ragni velenosi.
Gli animali domestici consentiti in Italia
Cosa fare, dunque, se si desidera tanto avere la compagnia di un animale? La risposta giusta, anche se scontata, è rappresentata dagli animali domestici. Ossia da tutte quelle razze che appartengono al nostro territorio in modo naturale e che, soprattutto, si adattano facilmente ad una vita casalinga. Tra questi ci sono, ovviamente, cani e gatti ma anche conigli, criceti, porcellini d’india, canarini, pappagalli di piccole dimensioni e gli immancabili pesci, purché non protetti.
Ovviamente anche in questo caso è fondamentale garantire delle condizioni capaci di soddisfare le necessità fondamentali dell’animale prescelto con cui condividere una parte importante della propria vita.
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