Pulire degli oggetti e disinfettarli sono due concetti molto diversi: nel primo caso si elimina lo sporco, nel secondo invece si eliminano germi, batteri e altri agenti patogeni potenzialmente dannosi. L’igiene è una delle condizioni essenziali all’interno delle nostre case e questo vale ancora di più se si parla di piatti e posate che utilizziamo regolarmente per mangiare. Igienizzarle è davvero impossibile? Scopri come e se si può lavare i piatti con la candeggina per avere la massima sicurezza.
Cos’è la candeggina
Bisogna partire dal concetto base, ovvero cosa sia la candeggina. La candeggina, detta anche varechina, è l’ipoclorito di sodio in soluzione acquosa. Si tratta di una sostanza essenziale quando si ha necessità di eliminare, una volta per tutte, gli agenti patogeni. Questo perché l'ipoclorito di sodio, a contatto con l’acqua, forma sodio idrossido e acido ipocloroso. L’acido ipocloroso ha un potere ossidante spiccato che va a denaturare le proteine dei microorganismi responsabili di infezioni o malattie.
Oltre a questa funzione disinfettante, la candeggina ha azione sbiancante e smacchiante. Tuttavia, il suo uso non è esente da rischi. Essa, infatti, può provocare irritazioni anche gravi, e i gas prodotti possono anche danneggiare l’apparato respiratorio. Ragione per cui è sempre obbligatorio l’utilizzo di guanti e, se particolarmente soggetti a irritazioni aeree, anche della mascherina.
Sui flaconi di candeggina che solitamente si comprano per pulire casa a fondo deve essere sempre indicata la concentrazione di ipoclorito di sodio. In genere, la quantità varia tra il 3% e il 5%.
Si può usare la candeggina per lavare i piatti?
La risposta alla domanda è affermativa, ma bisogna tener conto di una quantità considerevole di fattori. Il primo, e più importante, è che per il lavaggio quotidiano dei piatti, delle posate e delle pentole è sufficiente un detergente apposito. Basta infatti eliminare il grasso e lo sporco lasciato dal cibo e questo garantirà comunque dei piatti puliti abbastanza per l’uso giornaliero.
Il discorso cambia se, in presenza di cause di forza maggiore, per esempio un disastro naturale che porta a situazioni epidemiche molto gravi (ad esempio un’esondazione o un terremoto), la detersione di oggetti, in primis quelli usati per cibarsi come i piatti, con la candeggina può diventare obbligatorio. Non può però essere usata solo la candeggina come detergente.
Come lavare i piatti con la candeggina
La procedura per lavare i piatti con la candeggina è abbastanza semplice:
- per prima cosa, i piatti vanno puliti in maniera classica con il detersivo specifico e olio di gomito se serve. Dopo di che si passa alla disinfezione vera e propria.
- Riempi una bacinella ampia o il lavabo della cucina con dell’acqua fredda, in cui avrai sciolto un cucchiaino di candeggina per ogni litro d’acqua.
- Immergi piatti, bicchieri di vetro, stoviglie in porcellana, plastica e smaltate e lasciale ammollo per due minuti.
- Risciacqua benissimo, sempre con mani protette da guanti di gomma e fai asciugare all’aria. Quando saranno perfettamente asciutti, riponi tutto nella dispensa.
Ricorda: durante le operazioni di disinfezione lascia aperta la finestra in modo da arieggiare il locale.
Perché devo usare l’acqua fredda?
La temperatura dell’acqua è un fattore importante e se viene sbagliata può rendere inservibile la candeggina. Si usa sempre l’acqua fredda perché l’acqua calda tende a far evaporare il cloro da cui dipende il suo potere disinfettante. La procedura elencata non avrebbe senso se fosse fatta quindi con acqua calda o, peggio ancora, bollente.
Nel caso dovessi disinfettare molti piatti con la soluzione di acqua e candeggina, abbi cura di cambiare l’acqua dopo il primo ciclo.
Posso versare la candeggina direttamente mentre lavo i piatti?
Le operazioni di lavaggio dei piatti e di disinfezione devono essere effettuate separatamente, proprio come indicato nel paragrafo dedicato a come lavare i piatti con la candeggina. Il motivo è presto spiegato: la candeggina si decompone con velocità in presenza di materia organica. Questo vanificherebbe il potere disinfettante della candeggina che andrebbe ad “attaccare” le sostanze organiche sui piatti, annullando la corretta concentrazione di prodotto per eliminare i batteri.
Come usare la candeggina in lavastoviglie
Quando si parla di candeggina e lavastoviglie è bene ricordare che una sostanza così corrosiva potrebbe danneggiare lo strumento, a lungo andare, a meno che il suo impiego non sia previsto dal modello specifico di macchina. In genere, questo è possibile per lavapiatti professionali. Si sconsiglia dunque l’uso della candeggina per disinfettare i piatti in lavastoviglie.
Dove non usare la candeggina
La candeggina, molto diluita, è di norma ben tollerata da tutte le superfici. Nonostante questo, però, ci sono dei materiali sui quali è obbligatorio non utilizzarla: ti raccomandiamo di non usarla su argento, acciaio non inossidabile e alluminio, o li rovinerai in maniera irreversibile.
La candeggina può smacchiare le tazze ingiallite?
La candeggina è una grande alleata non solo per disinfettare i piatti, tenendo conto di tutte le specifiche che abbiamo scritto, ma anche per eliminare le macchie di caffè e di tè dalle tazze o dalle mug. Ti basteranno 150 millilitri di candeggina classica in una bacinella con 5 litri di acqua.
Immergi le tue tazze e lasciale in ammollo per venti minuti. A questo punto, risciacqua benissimo sotto l’acqua corrente, sempre con mani protette da guanti, per eliminare assieme sia la candeggina che le macchie. Le tazze saranno come nuove.
La candeggina per i piatti è sicura?
In sintesi, quindi, è possibile utilizzare la candeggina per lavare o, meglio, disinfettare i piatti, a patto che si rispettino fattori essenziali come temperatura dell’acqua, il rapporto tra quantità di prodotto e l’acqua, e la scelta accurata di quali stoviglie sottoporre a disinfezione con candeggina e quali no. Come detto, ci sono soluzioni migliori per lavare i piatti in sicurezza. Qui, per esempio, avevamo indicato tutte le alternative possibili ed efficaci al detersivo tradizionale, e come fare anche un buon sapone in casa. Mai improvvisare, però.
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