Un piccolo specchio d’acqua può trasformare completamente l’ambiente domestico, attirare fauna selvatica e soprattutto diventare un elemento di puro relax. Per realizzare il desiderio di un giardino con stagno non serve avere un parco o una vasta metratura: in realtà bastano pochi metri quadrati, buon gusto e qualche accorgimento tecnico. Oltre a conoscere tutto ciò che serve sapere per progettare, realizzare e mantenere alla perfezione una zona così particolare e decorativa.
Dove realizzare lo stagno nel proprio giardino
Prima di iniziare a lavorare sullo stagno artificiale in giardino è bene capire esattamente quale sia la migliore posizione dove collocare i diversi elementi. La prima domanda da porsi, dunque, è: qual è la posizione ideale affinchè il progetto abbia successo?
Uno stagno dovrebbe trovarsi idealmente in una zona soleggiata per almeno 5-6 ore al giorno. Questa è infatti una condizione ideale per la crescita delle piante acquatiche. Allo stesso tempo occorre evitare i punti troppo esposti ai raggi diretti del sole per tutto il giorno, cosa che andrebbe a favorire la proliferazione delle alghe.
Oltre a questo è consigliabile tenersi lontani da grandi alberi. Le foglie cadute in autunno possono accumularsi nell’acqua, marcire e compromettere l’equilibrio biologico. Grande attenzione deve essere posta anche nei confronti dell’eventuale presenza di radici vigorose: sono potenzialmente dannose per il rivestimento impermeabile che si andrà a fare nello stagno.
È sempre bene scegliere una zona pianeggiante. In questo modo si evitano problemi di stabilità e, allo stesso tempo, si facilita il controllo del livello dell’acqua.
Scegliere la forma per lo stagno
Un altro elemento da considerare quando si sta progettando di costruire uno stagno in giardino riguarda la sua forma che però dipende da alcuni fattori ambientali ben precisi come lo stile già imposto e, soprattutto, lo spazio a disposizione.
- In un giardino moderno è possibile optare per delle linee geometriche.
- in un giardino più rustico o naturale si consiglia di preferire delle sagome irregolari, il cui scopo è quello di ricordare proprio uno stagno spontaneo.
Oltre allo stile è indispensabile tenere a mente che la forma scelta deve favorire anche il ricambio d’acqua e l’ossigenazione. Per questo motivo è consigliabile evitare angoli troppo stretti e, al loro posto, preferire curve dolci che aiutano a mantenere una buona circolazione dell'acqua e ad evitare ristagni. Uno stagno rotondo o ovale, per esempio, è più semplice da gestire. Aiuta a decorare il giardino grande e a rendere il tutto esteticamente più equilibrato.
Il livello delle sponde dello stagno in giardino
Dopo aver scelto la forma giusta è la volta di rivolgere l’attenzione alle sponde dello stagno che non devono essere troppo ripide. Livelli diversi invece permettono l’inserimento di varietà vegetali differenti e offrono rifugio alla fauna acquatica. Una progettazione a terrazze consente tra l'altro di posizionare piante che richiedono livelli d’acqua differenti.
Come se non bastasse, le sponde graduali sono più sicure per bambini e animali domestici, oltre a dare un aspetto più naturale all’insieme. È pertanto consigliabile predisporre almeno tre livelli:
- uno di pochi centimetri
- uno intermedio
- e uno più profondo di circa 60-80 cm per ospitare ninfee e pesci.
Nel complesso, quindi, la profondità di uno stagno varia solitamente tra i 30 e gli 80 cm a seconda della progettazione desiderata, e deve essere quanto più possibile ampia.
L'impermeabilizzazione dello stagno
Non trattandosi di una formazione naturale, uno stagno costruito ad hoc necessita della giusta impermeabilizzazione che si ottiene attraverso l’inserimento di una guaina. Si tratta di un elemento chiave per trattenere l’acqua e garantire la durata dello stagno. Le diverse soluzioni in commercio più comuni sono i teli in PVC, EPDM o PE, materiali flessibili e resistenti, ideali per creare forme personalizzate.
È inoltre importante stendere anche uno strato di sabbia o tessuto geotessile sotto il telo per proteggerlo da eventuali pietre appuntite. Per chi desidera una soluzione più semplice per costruire uno stagno senza telo esistono anche vasche preformate in plastica rigida, facili da installare anche se risultano essere meno flessibili nella forma.
In ogni caso, è fondamentale che l’intera superficie interna sia ben livellata e senza pieghe. Così si evitano infatti accumuli d’acqua stagnante.
Come riempire lo stagno in giardino
Una volta impermeabilizzato, lo stagno deve essere ovviamente riempito. Un’operazione da svolgere gradualmente e, preferibilmente, con acqua piovana o di rete lasciata decantare per almeno 24 ore, in modo da eliminare il cloro.
Durante il riempimento dello stagno in giardino fai da te è utile sistemare gradualmente pietre e piante, per evitare di spostare o danneggiare il rivestimento. Un lavoro questo che può essere svolto al meglio grazie all’uso di una pompa a basso flusso, che permette di riempire lo stagno lentamente, facilitando il posizionamento degli elementi decorativi e delle piante acquatiche. L’acqua deve raggiungere il livello desiderato senza oltrepassare le sponde.
Che piante mettere in uno stagno in giardino?
Uno stagno avrebbe un impatto estetico decisamente meno efficace senza degli elementi decorativi come, ad esempio, le piante acquatiche. Queste non rappresentano solamente un abbellimento ma anche una presenza essenziale per l’equilibrio ecologico dello stagno appena formato.
Alcune hanno la proprietà di ossigenare l’acqua; altre, invece, offrono rifugio alla fauna o limitano la crescita delle alghe. Le specie più comuni di piante da stagno, comunque, si dividono in tre categorie:
- Piante galleggianti: come la lenticchia d’acqua, Lemna minor, o l’azolla, che coprono la superficie limitando la luce e contrastando le alghe.
- Piante sommerse: come l’elodea e il millefoglio d’acqua, ottime ossigenanti naturali.
- Piante marginali: iris d’acqua, tifa e giunco crescono sui bordi e rendono le sponde più naturali.
Anche le ninfee come quelle che, ad esempio, caratterizzano l’ormai storico giardino di Monet a Giverny, sono amate per i loro fiori decorativi. Prima di lasciarsi sedurre dalla loro bellezza eterea, è bene essere consapevoli di alcune caratteristiche: preferiscono zone più profonde e hanno bisogno di almeno 6 ore di sole al giorno.
Prendersi cura dello stagno nel giardino di casa
Chiudiamo con l’aspetto forse meno piacevole legato alla romantica presenza di uno stagno nel proprio giardino: la manutenzione. Questa infatti richiede regolarità anche se è relativamente semplice. Importante è seguire la stagionalità e diversificare gli interventi a seconda delle necessità.
- In primavera ed estate è bene controllare che l’acqua sia limpida, rimuovere foglie morte e potare le piante acquatiche. Inoltre è consigliabile installare una pompa o un filtro per mantenere l’acqua sempre ossigenata e in movimento.
- In autunno è fondamentale proteggere la superficie con una rete anti-foglie e, prima dell’inverno, eliminare le piante morte e pulire il fondo. Se lo stagno ospita pesci è necessario assicurarsi che la profondità sia sufficiente a evitare il congelamento completo.
Tutti questi interventi di manutenzione sono volti a mantenere un buon equilibrio tra piante, fauna e qualità dell’acqua, consentendo allo stagno di rimanere bello e sano per tutto l’anno.
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