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Dopo le turbolenze della Brexit, il governo pensa a un nuovo intervento per salvare le banche. Questa volta, in deroga al meccanismo europeo che impedisce il salvataggio pubblico, Renzi, Merkel e i vertici della Ue, potrebbero imboccare proprio questa strada o scegliere la ricapitalizzazione mediante bond.

Mentre si susseguivano le indiscrezioni, è stato proprio il primo ministro italiano, Matteo Renzi, al termine del vertice a tre con la cancelliera e il premier Hollande, ad affermare che "oggi il quadro normativo è molto difficile da maneggiare ma tutto ciò che servirà per dare tranquillità e fiducia sarà oggetto di attenzione del governo e delle istituzioni europee, nel rispetto delle regole".

L'articolo 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione prevede una deroga nel caso si presentino "circostanze eccezionali", come nel caso della Brexit. L'idea potrebbe essere quella di creare un corridoio di sei mesi durante il quale tutti i Paesi che lo ritengano necessario possano mettere in sicurezza il proprio sistema finanziario, anche con soldi pubblici. 

Le strade da percorrere per il governo potrebbero essere tre: una garanzia della Cdp e di investitori privati su un nuovo round di aumenti di capitale, un nuovo piano di Padoan bonds, un Atlante 1 per un acquisto massiccio di non performing loans.

 

 

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