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Le commissioni Bilancio di Camera e Senato hanno ascoltato Istat, Banca d’Italia, Corte dei Conti, Agenzia delle Entrate, Ufficio parlamentare di bilancio in merito alla Finanziaria per il 2017. A parlare di “manovra rischiosa per i conti pubblici” l’Upb, evidenziando alcune criticità, come le diverse misure una tantum.

Audizione Istat – Il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, ha sottolineato che “il quadro congiunturale del terzo trimestre dell’anno caratterizzato dal prevalere di segnali di espansione, dopo le difficoltà registrate nei tre mesi precedenti”, vista la ripresa del settore industriale, la crescita italiana del periodo luglio-settembre è da ritenersi “in linea con quella dell’area euro. Per l’ultima parte del 2016, però, non si prevede un’ulteriore accelerazione dell’attività economica”.

Per quanto riguarda le misure previste dalla manovra, sul fronte imprese l’Istat registra dalla riduzione dell’Ires dal 27,5 al 24% e dal superammortamento, insieme alla ridefinizione dell’Ace, un risparmio di tasse da 2,4 miliardi per il 57% delle aziende.

In merito alle pensioni, l’Istituto nazionale di statistica rileva che l’aumento dell’area di esenzione Irpef e l’estensione della quattordicesima agli assegni fino a circa 1.000 euro innalzano di un miliardo il reddito delle famiglie. Saranno 8 milioni e 180mila le persone che beneficeranno almeno di uno dei due interventi, con una media di 147 euro a famiglia.

Nel corso dell’audizione è stato toccato anche il tema del terremoto ed è stato detto che ci sono 1,9 milioni di case nella zona 1, la più pericolosa, oltre la metà delle quali costruite prima della normativa antisismica del 1971. La Calabria risulta essere la regione più a rischio.

Banca d’Italia – Il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Federico Signorini, ha spiegato che la manovra per il 2017 ha una intonazione espansiva perché contiene “diversi interventi apprezzabili, in quanto rivolti ad affrontare temi chiave per il Paese”.

Signorini ha confermato che “l’economia italiana si sta espandendo, seppur a un tasso moderato,  le informazioni congiunturali più recenti hanno per lo più un segno positivo”.

Anche la Banca d’Italia è intervenuta sulla questione terremoto e ha sottolineato la necessità di interventi per la messa in sicurezza antisismica.

Giudizio positivo sul pacchetto pensioni. La Banca d’Italia ha però chiesto di superare la “natura ibrida” di alcuni interventi, “in parte assistenziali e in parte previdenziali”, prevedendo anche per l’Italia “uno strumento universale di contrasto alla povertà”.

Corte dei Conti – La Corte dei Conti si è soffermata sul nodo coperture. Il presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci Di Scarfizzi, ha spiegato: “Emergono taluni elementi di problematicità che inducono a qualche approfondimento. Il ruolo assegnato alla riduzione della spesa è limitato”. A tal proposito, è stato evidenziato che “le maggiori spese sono compensate per meno della metà da tagli di precedenti autorizzazioni e nel 2018 a fronte di aumenti di spesa di oltre 15 miliardi solo 4,5 provengono da corrispondenti riduzioni”.

Di contro, le entrate una tantum crescono. In particolare, secondo i giudici contabili affidare buona parte delle coperture al contrasto all’evasione significa andare incontro a margini di incertezza. La Corte dei Conti si augura un attento monitoraggio del recupero di gettito fiscale, possibilmente in corso d’anno dal momento che “nel passato non sempre i risultati sono stati all’altezza delle aspettative”.

C’è poi il pacchetto a sostegno delle famiglie, le cui misure secondo la Corte dei Conti dovrebbero essere maggiormente legate all’Isee.

Sul fronte delle misure per pensioni e lavoro, è stato sottolineato: “Particolarmente importanti sono i provvedimenti di carattere più propriamente previdenziale, i quali coinvolgono risorse finanziarie che, sempre nel triennio, assommano oltre 10 miliardi”.

In merito al rinnovo dei contratti pubblici, la Corte dei Conti ha fatto sapere che “l’onere a regime dei rinnovi contrattuali risulterebbe di circa 1,7 miliardi”, spiegando che questo sarebbe il costo se si applicassero le regole dell’accordo del 2009 sul pubblico impiego e dunque incrementi retributivi pari all’andamento dell’indice sull’inflazione armonizzata a livello Ue (Ipca).

Agenzia delle Entrate – Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, ha evidenziato il carattere espansivo della legge di Bilancio, su un doppio binario: da una parte, “a sostegno della competitività delle imprese e della crescita economica” attraverso il reutilizzo delle somme incassate dalla lotta all’evasione; dall’altra, apprezzando le molteplici misure fiscali che intervengono “sotto il versante della tutela dell’individuo anche al di fuori della sfera economico-imprenditoriale, nel contesto più generale degli interventi nel settore previdenziale, assistenziale e delle altre politiche di sostegno, che costituiscono una fetta significativadegli impegni di spesa (circa il 24% del totale)”.

Ufficio parlamentare di bilancio – L’Ufficio parlamentare di bilancio si è espresso in maniera più critica, in particolare per quanto riguarda le misure una tantum, che rappresentano “circa metà delle maggiori entrate nette”: dalla rottamazione delle cartelle all’accelerazione dei pagamenti Iva, dalla riapertura della voluntary disclosure, passando per l’asta per i diritti delle frequenze.

Parlando delle misure a sostegno della famiglia, l’Upb ha affermato che si tratta di interventi di “modesta entità, frammentati e non selettivi dal punto di vista dei mezzi”, che vanno ad “affiancare, talvolta a sommarsi, a misure già esistenti, sottraendo risorse al raggiungimento di finalità non ancora assolte”.

Mentre il pacchetto pensioni, con l'Ape e l'estensione della quattordicesima, “affrontano in modo specifico alcune situazioni di emergenza (lavoratori precoci, attività usuranti, esodati), ma al di fuori di un disegno organico”.

Sul fronte del Pil, l’Upb ha spiegato che la ripresa procede “su ritmi irregolari, ma modesti”: +0,2% nel terzo trimestre e +0,1% nel quarto, con una chiusura dell’anno in frenata che rende difficile il raggiungimento dell’obiettivo dell’1% stimato dal governo per il 2017.

A proposito, infine, alla richiesta all’Europa di mettere fuori deficit il piano di prevenzione antisismica, l’Upb ha sottolineato che questa richiesta valida per il solo 2017 “non sembrerebbe coerente con la dimensione necessariamente pluriennale di un eventuale piano di prevenzione sismica”.

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