Con l’esito del referendum che ha aperto la crisi di governo, l’esecutivo ha posto la questione di fiducia sulla manovra economica, così da licenziare il testo in tempi brevi e metterlo al sicuro. Molte questioni rinviate al Senato rimangono però in sospeso. Vediamo quali.
Si parte dai precari dell’Istat, in tal senso si attende l’inserimento in ruolo di 350 lavoratori a termine. In sospeso anche gli interventi sugli organici della Camera. Fermi, poi, il taglio delle slot machine, l’allargamento del bonus ristrutturazioni per i condomini anche ai redditi più bassi, le norme pro Rai e il finanziamento della sanità di Taranto.
In sospeso, inoltre, l’intenzione di riconoscere uno sconto fiscale anche per lavori di adeguamento dell’immobile al fotovoltaico o per la bonifica dall’amianto. Ferma anche la ripartizione del fondo da circa tre miliardi per gli enti locali.
C’è poi il capitolo relativo alla contrattazione pubblica. L’accordo sugli 85 euro di aumento medio annuo è coperto finanziariamente per il 2017, ma si sperava di poter coprire anche il 2018. Sul fronte banche, nel testo originario della legge di Stabilità c’erano le norme sui contributi al Fondo di risoluzione e sulle Dta (Deferred tax asset, Imposte differite attive), che erano state riproposte con emendamento e quindi giudicate inammissibili dalla Commissione Bilancio di Montecitorio, temi sui quali ora non ci sarà più la possibilità di discutere.
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