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Reddito di cittadinanza allo sprint finale. Dopo dibattiti e modifiche continue, le ultime novità dovrebbero anche delineare il quadro definitivo del provvedimento del M5S. L’idea del vicepremier Di Maio è quella di emettere le prime erogazioni già ad aprile 2019, ma intanto ecco tutto quello che c’è da sapere su requisiti, come funziona e a chi spetta il reddito di cittadinanza.

I requisiti e a chi spetta il reddito di cittadinanza

Tra i paletti più recenti, inseriti per “scremare” gli aventi diritto al reddito di cittadinanza c’è quello della soglia Isee, che non deve essere superiore a 9.360 euro. Ma non solo, perché tra i parametri restrittivi da tenere in conto c’è anche il capitale immobiliare oltre la prima casa, fino a un massimo di 30mila euro, sia del capitale mobiliare entro i 10mila euro per famiglie con più figli.

La “quota affitto” viene calcolata intorno ai 300 euro, cifra che va aggiunta (nel limite di 780 euro per un single) o tolta (in caso il beneficiario sia proprietario di casa). Visto che l’importo del reddito di cittadinanza cresce in base al numero di figli, il Ministero del Lavoro, partendo da una scala Ocse modificata, vorrebbe ottenere un coefficiente di 0,4 in più per ogni adulto e 0,2 per ogni minore.

Come funziona il reddito di cittadinanza

Una volta riconosciuto il diritto a percepire il reddito di cittadinanza, l’importo riconosciuto al cittadino (a seconda dei parametri sopra elencati) verrà erogato per 18 mesi, al termine dei quali verrà verificata l’effettiva sussistenza della situazione originaria. Se le condizioni dovessero persistere, il reddito di cittadinanza verrà prorogato per altri 18 mesi.

Sono sei i “paletti” necessari per maturare il diritto e mantenere il reddito di cittadinanza. Prima di tutto, il cittadino deve essere disponibile immediatamente a lavorare. Inoltre, nell’attesa di trovare impiego, il beneficiario deve dedicarsi a otto ore di servizi di pubblica utilità, partecipare a corsi di formazione e deve sottoscrivere il patto di servizio, dove è contenuto il bilancio delle competenze, presso i centri per l'impiego. Si possono rifiutare massimo tre offerte congrue di lavoro nei distretti produttivi.

Sono previsti anche incentivi per le imprese. Al momento l’orientamento è quello di uno sgravio contributivo intorno alle tre mensilità di reddito che, con l’assunzione del beneficiario del reddito di cittadinanza, si potrà trasferire all’azienda. Per l’assunzione di donne il bonus al datore si potrebbe raddoppiare, fino a sei mensilità.

Altro incentivo al vaglio è quello per cui il datore potrà accedere a un bonus formazione fino a 100 ore, interamente gratuite. Ma si sta valutando anche un altro bonus da assegnare al tutor, nei centri per l’impiego, che aiuta la persona a trovare un’occupazione.

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