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Con l’approvazione definitiva del “decretone” si può iniziare ad analizzare come funziona il reddito di cittadinanza per disabili e per chi ha figli disabili, chiarendo anche quali siano i requisiti necessari.

A dire il vero, però, nel testo del decreto legge che contiene anche quota 100 non c’è una distinzione nei requisiti specifici e nelle modalità di accesso al reddito di cittadinanza per disabili e per genitori con figli disabili. Entrando nel dettaglio, si può dire che non ci siano misure ad hoc per le persone con disabilità, il provvedimento resta semplicemente una misura contro la povertà.

E così anche per i disabili valgono i requisiti generici previsti dalle normative per il reddito di cittadinanza. Le eccezioni, o le integrazioni, infatti sono poche. Tra le più rilevanti c’è la possibilità di sforare il limite di 6mila euro fissato per patrimonio mobiliare, che può essere sforato di 5mila euro per ogni componente familiare con disabilità.

Anche il patrimonio finanziario, che non deve superare 6mila euro per restare entro i requisiti per percepire il reddito di cittadinanza, può arrivare fino a 20mila euro per le famiglie con disabili. Ma non è prevista una soglia diversa per l’Isee (fissato per tutti a quota 9.360 euro) e neppure per il reddito.

Sono esonerati dalla sottoscrizione del patto per il lavoro e il patto per l’inclusione, necessario per percepire il reddito di cittadinanza, i disabili che non possono accedere al mondo del lavoro e le persone che assistono famigliari non autosufficienti o con grave disabilità, come definiti a fini Isee.

Inoltre, per le famiglie con persone disabili, le offerte di lavoro non potranno mai superare i 250 km. E quindi non si perde il diritto a percepire il reddito di cittadinanza pur rifiutando un’offerta entro quel raggio.

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